Progetto “LUOGO PRIMO” – Abitare se stessi – a cura di Sandro Taurisani
Penso che il senso profondo di questo progetto risieda nel significato di I.U.R.T.A.N.A. e, ancora prima, nella grandiosa “teoria sulla gravidanza” elaborata da Mariano.
Non mi dilungherò quindi in questa sede su questi contenuti, che molti di voi già conoscono e che penso invece debbano essere attenti argomenti di riflessione e approfondimento durante tutto il ciclo del laboratorio.
Mi soffermerò invece molto brevemente sull’oggetto da realizzare e sulle motivazioni che mi hanno spinto a intraprendere questo nuovo percorso progettuale.
L’idea che intendo proiettare nel reale è quella di una “scultura abitabile”, di un “luogo utero”, o ancora di un ” luogo primo”, interamente realizzato mediante la materia prima per eccellenza: “la terra”.
Il laboratorio si porrà quindi come obiettivo primario la realizzazione del luogo primo fatto mediante la materia prima.
Considero questo progetto un punto di arrivo e allo stesso tempo un punto di partenza per le mie riflessioni sull’abitare umano.
Un punto di arrivo, perché credo che in qualche modo l’opera che realizzeremo rappresenti per me una perfetta sintesi tra il soggetto abitante (l’uomo) e l’oggetto abitato (l’architettura). Immagino un uomo che abita il suo luogo primo (l’utero) e che all’interno di questo trovi le condizioni ideali per abitare se stesso; un luogo fisico che rimanda ad un luogo interiore, immateriale.
Un luogo all’interno del quale l’uomo assume pienamente il ruolo di soggetto dell’abitare.
Ma, come innanzi dicevo, considero questo progetto anche come un punto di ripartenza.
Qualcuno mi disse che l’acqua buona si assapora alla fonte ed io per molti versi sono convinto che la realizzazione di quest’opera mi permetterà di conoscere il sapore di un’acqua pura.
Voglio considerare “luogo primo” come quella sorgente, il punto fermo di riferimento da cui ripartire con nuove riflessioni sui luoghi dell’abitare umano.
Sandro