Dal diario di un adolescente: correva l’anno 2006…

Siamo nell’età di mezzo! La nostra generazione non ha un passato, un presente e tantomeno un futuro. Ci lasciamo scivolare nel tempo, niente ci interessa. Non abbiamo valori, niente per cui lottare, niente per cui protestare. Abbiamo tutto e non lo vogliamo perdere per qualcosa di meglio. La TV ci fotte il cervello. Le droghe non servono per sfuggire alla realtà ma per rimanerci attaccati e tantomeno per ribellarci e per protesta perché il non farne uso è una protesta. Le canne fumate come sigarette, cocaina sniffata non solo sabato ma usata come marijuana. Le paste usate per dare di più, per dare il massimo il sabato il sabato sera. Siamo la generazione che fa le rivoluzioni sdraiate sul divano. Eppure ci sarebbe molto da fare, molto. Ci stiamo facendo imbambolare ecco tutto: dobbiamo prendere coscienza della nostra situazione, reagire e non girare la testa. 

Questo è il momento, questa è l’occasione. 

Le ere di mezzo coincidono con cambiamenti totali. E più ci spingiamo in là e più torniamo indietro. Siamo il Medioevo dell’età moderna. Siamo fiacchi, siamo stupidi anche se tutti studiamo, anche chi non ti aspetteresti. Studiamo per un futuro senza lavoro. Siamo fregati eppure contribuiamo alla nostra autodistruzione. Ce la spassiamo ma siamo depressi, non crediamo a DIO ma cerchiamo la spiritualità, non crediamo in niente e parliamo, parliamo, parliamo. 

BISOGNA REAGIRE FANCULO! FANCULO! FANCULO! Fanculo i politici, fanculo l’Africa, fanculo la TV, fanculo la spiritualità, fanculo l’amore da 3 metri sopra il cielo, fanculo le droghe, fanculo il comunismo, il fascismo, ma non fanculo l’uomo. NOI SIAMO CIO’ CHE CI CREIAMO. E in questo momento non abbiamo creato un beneamato cazzo, e quindi non siamo niente. Vedo tanta tristezza e tanta finta felicità negli occhi della gente, ecco cosa vedo. La vita odierna ci opprime e noi giovani ci facciamo schiacciare giorno dopo giorno e ci pieghiamo sopra questo fardello fatto di niente. Siamo lasciati soli a noi stessi. Al diavolo chi confida nell’evoluzione, nella tecnologia, nella civiltà. Abbiamo perso la bussola in questo labirinto di false illusioni e realtà contorte. Siamo ciechi, muti, sordi, quando la verità ci parla e gesticola per attirare la nostra attenzione. Ognuno si sente RE e pensa altrove. Ognuno si sente DIO ma non ha poteri da DIO. Ognuno sa di farcela da solo ma ricerca sempre gli altri. Siamo tutti INETTI e ci sentiamo DEI. Su quali basi dico io? Cosa abbiamo fatto noi per sentirci così? Niente di niente. Tutto è stato detto e tutto è stato fatto e noi viviamo di rendita. Siamo stati sfamati per bene e cresciuti forti ma non per qualcosa che noi abbiamo guadagnato. Abbiamo trovato la “pappa pronta” o almeno solo da riscaldare al microonde. Ma non abbiamo raggiunto niente e niente facciamo per raggiungerlo. Ogni volta che un cambiamento, una rivoluzione avveniva nella nostra società occidentale si pensava che questa era l’ultima, era la decisiva, era un traguardo. Ed è così, forse? Abbiamo raggiunto tutti i traguardi! No cazzo affatto. Forse ce lo fanno pensare la TV, i giornali, i politici, il senso comune. Ma apriamo meglio gli occhi non abbiamo raggiunto un cazzo di niente. Siamo flaccidi, siamo inermi. Altro che dei. Molto deve essere raggiunto. RIVOLUZIONE dico io. E il resto non conta.

Alberto Edoardo Re 

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