Benvenuta “Scooppierativa”

Benvenuta Scooppierativa!

                                                                               

Eh sì, il significato del titolo lo scoprirete alla fine, cercherò di essere sintetica nel raccontare un’esperienza unica come lo sono tutti i progetti di Nuova Specie, durata 5 giorni, dal 15 al 19 ottobre, e ripresa in questi giorni dopo le convivenze intensive.

                                                          

Come molti già sanno, la Fondazione si sta preparando a fare un altro salto precipiziale, in questo caso davvero un’acrobazia!  

Creare una cooperativa “Comunità Globale”, che dia delle prospettive ai ragazzi in trattamento coinvolgendoli in qualcosa di concreto, sia per la loro vita che di quella del villaggio che comunque deve autofinanziarsi e crescere come opportunità da offrire a chi si affida a questo punto di vista più globale della vita. In questo caso si attiveranno attività lavorative legate alla gestione del verde.

Il progetto della cooperativa è partito alle 16 del 15 c.m. a casa “dai nonni”, dove ci siamo trovati in mezzo ad un bel gruppo formato dai reduci del Rainbow, dai mosaicisti, da chi ha voluto festeggiare questa nascita… sarebbe troppo lungo l’elenco e non vorrei dimenticare alcuno. Dopo una prima fase di ascolto dei rainbonauti, siamo passati alla presentazione della Cooperativa, Grazia P., Barbara L., Francesca L., Cindy R. hanno spiegato il senso di quello che andavamo a fare e quello che più o meno avremmo fatto praticamente, i diritti e doveri, i tempi, l’organizzazione, il contributo economico. In maniera ancora informale la Cooperativa è costituita da Adriana, Barbara, Grazia, Mario e Mila

                                                       

I protagonisti di questa novità, qui a Troia, già sperimentata nelle Marche tempo fa, siamo stati: io Rita T. e Sandra V. come accompagnatrici, Mauro G. come referente del verde, Mario C. come coordinatore accompagnatore esperto nei lavori dei campi, Ornella, Tobia, Pietro come gli embrioni  che hanno voglia di provare quanto il lavoro di squadra possa soddisfare bisogni da troppo tempo negati, e quanto sia possibile uscire da condizioni statiche, e provare a dire :-  il lavoro non solo nobilita, ma anche sana  l’uomo e la donna!

                                                     

Sempre per la sintesi, ma non troppo, descriverò ciò che più mi ha emozionato ed intenerito, come il momento della  stipula di un vero e proprio contratto da firmare (sempre informale) da parte dei ragazzi chiamati a questo vero e proprio atto di adultità, Pietro, seduto davanti a Cindy, la nostra efficiente segretaria traduttrice,  parla in perfetto inglese e contratta, dandosi valore, il tempo che non sarà più di otto ore ma di cinque, come giustamente la Nuova Specie di cui facciamo parte pretende per non vivere troppo di obblighi doveri.

                                                     

Poi è la volta di Tobia che dovrebbe firmare il foglio garantendo la sua presenza sul lavoro, completamente in preda a L.I.D.I.A.  tentenna, si oppone e contrappone alle regole e gli orari che dovrebbe rispettare, un po’ non si fida mettendo in atto difese resistenze ma sappiamo che chi come lui vive ancora molto nell’ anello diabolico e non vede nessuno spettacolo all’ orizzonte, fa difficoltà a fidarsi di un esterno che chissà quante volte l’avrà deluso; ma la nostra strategica segretaria riesce a cambiare stanza suonando la nota della leggerezza che in un canto spazza via altre sirene indesiderate (capisca chi può) e gli strappa un sì e la sua firma nero su bianco!

                                                     

E’ la volta di Ornella e con lei la prova che il femminile sa accogliere il nuovo meglio del maschile, che sa difendere il suo territorio, ma oggi è tempo di andare verso nuovi orizzonti e confini e Ornella si fida e accetta la sfida andando incontro ad un inedito con un bel sorriso

                                                         

  

I successivi due giorni siamo andati di buon’ ora al villaggio, e dopo aver letto la pillola e il bellissimo commento di Pietro, abbiamo seguito Mauro che con grande professionalità e serietà ci fa vedere, contare e prendere gli attrezzi da lavoro spiegandoci l’uso e il nome che hanno, ci regala qualche nozione sulle piante e sul loro ciclo vitale, poi andiamo dietro la foresteria dove verranno piantate le piante officinali su un terreno pieno di sassi. Mario ci spiega come meglio fare un lavoro comunque duro, e per quasi due giorni armati di rastrelli, secchi, carriola cerchiamo di liberare il terreno dai sassi di varie dimensioni che ci ricordano che le pietre fanno parte del cammino.

(una provvidenziale pioggia ci salverà almeno per mezza giornata dal lavoro!)

                                                     

E’ stata una bella emozione vedere i ragazzi lavorare con tanto impegno e serietà. Noi accompagnatori, coordinatori, referenti abbiamo lasciato i ruoli e ci siamo calati in un gioco di squadra dove si cercava di aiutarsi e rispettare i tempi di ognuno.

Il giorno dopo Mario ci ha portati in un orto urbano a Troia per farci conoscere ed estirpare le piantine che verranno poi piantate nel terreno ‘spietrificato’. Splende un bellissimo sole autunnale e questo ci fa sentire un accompagnamento devoto dei nostri cari antenati.

                                                 

  

L’ultimo giorno ci ha visto ospiti di Sabrina e Francesco ad Ordona per il bilancio finale di questa prima settimana, che, con la loro speciale accoglienza, fatta di un buonissimo pranzo, coccole, battute a non finire, scambi profondi, incontri con una sua amica e un ex alunno venuti a conoscere una realtà globale come la nostra, sono stati la ciliegina sulla torta di questa esperienza più unica che rara.

                                                    

Il negativo? Ceeeertooooo! Non poteva mancare, ma come sappiamo, lui è il vento che dirige il veliero nella giusta direzione, e come tutte le prime volte, ci servono a vedere i limiti e le prospettive future. Sempre per la sintesi, perché, se avessi potuto e voluto condividere tutto non sarebbero bastati 10 fogli, dico infine questo in elenco:

Durante le giornate al villaggio, ci sono state dinamiche fra Pietro e Tobia per la mole di lavoro del primo che voleva sopperire alla mancanza o lentezza di Tobia che fra le varie pause sigarette provava a lavorare. C’è stato il loro allontanamento, il terzo giorno, dal posto di lavoro, senza avvisare, con mia grande preoccupazione. (uno è ritornato spontaneamente all’ ovile, l’altro siamo andati a riprenderlo…) 

                                                   

Altra insofferenza e rabbia di Mauro, che ci convoca come in un’assemblea sindacale dove rivendicare i nostri diritti lesi da aspettative e angoli alfa che non tengono conto del valore della persona, a prescindere da quello che fa, che non rispetta i tempi, la specificità di ognuno e neanche le difficoltà da tenere in conto come ancora e purtroppo l’uso di psicofarmaci, che rallentano e affaticano.

                                                     

Mauro, durante il bilancio, terrà un vero e proprio trattato sulla storia e i diritti dei lavoratori veramente interessante, e ci fa riflettere sul fatto di quanto questa economia finanziaria, l’efficienza, i tempi veloci, abbiano fatto fuori tante persone di valore, estremamente sensibili come i nostri tre embrioni. Sempre Mauro darà voce anche agli altri, del fatto che non sapere bene cosa dove quando fare qualcosa, lo metta in ansia e disagio, riportandolo indietro nella sua storia dove si sentiva ai margini del caos, dove il silenzio da parte di chi lo avrebbe dovuto accompagnarlo soprattutto nel negativo, in realtà invece di proteggerlo spesso lo ha fatto vivere di rappresentazioni e poi in seguito di frantumazioni.

                                                       

Di Ornella, oltre a questo, è stato chiaro come: avere un progetto, condividerlo sia con coetanei, che con figure adulte, essere valorizzata e incoraggiata, sia la strada giusta per tornare al proprio sarvas intero. 

Per il resto è stato tutto uno spettacolo: il pianto profondo di Pietro e il suo abbandonarsi all’abbraccio paterno di Mario l’ultimo giorno del bilancio, i giorni passati lo hanno riportato a ricordi  dolorosi della sua breve ma intensa vita, un’opportunità questa anche di fare teoria alleggerendosi di tanta inutile pesantezza.

Tobia che si apre e racconta un po’ alla volta le esperienze che lo hanno portato alla chiusura e al disagio, grazie all’utero devoto che sente intorno a lui e di persone che ci tengono alla sua vita

                                                         

La “scooppierativa” è anche questo, anzi soprattutto questo: un’altra opportunità di crescita, uscendo da dinamiche di vecchia specie per provare ad essere una Nuova Specie, vale la pena crederci, lavorare avere coraggio, essere solidali, per poi stupirsi e godere di sempre più incredibili spettacoli.

Un applauso sonoro a chi si è cimentato, in primis Mario che ci ha accompagnato nel lavoro nei campi e non solo, a Daniela M che ci ha accolto e ci ha fatto da mamma alla casa “dai nonni”, a Grazia P sempre presente, a Barbara l’anima del progetto, alle altre persone che umilmente si stanno dedicando e sempre più cercheranno di migliorare la cooperativa tenendo conto dei bilanci e delle tante variabili e bisogni soggettivi.

Infine, sono stata molto contenta nel fare questa esperienza, l’ho vissuto come un privilegio, la consiglio davvero, fra le mie prime volte al percorso: progetti, convinte, questa esperienza mi sarà molto cara, vedere prospettive di vita più che dignitose per i nostri ragazzi, è questo il vero spettacolo oltre a quello che già di spettacolo loro sono.

                                                     

Rita T.





4 Commenti

  1. elleti

    traduzione "a braccio" commento Nikolay

    Una cosa impressionante: ho semplicemente dato questo a un collega che stava facendo un po 'di analisi su questo e lui mi ha comprato la colazione come risultato di averlo trovato per lui…. .. sorridi. Quindi lasciatemi riformulare: grazie per aver trattato l’argomento! Comunque sì, grazie per aver passato del tempo a discutere di questo, mi sento fortemente interessato a questo proposito e amo leggere di più su questo argomento. Se possibile, quando rifai questa esperienza, ti dispiacerebbe aggiornare il tuo blog con ulteriori dettagli? E 'estremamente utile per me. Grande pollice in su per questo blog
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  2. F.I.

    Zenzero e Curcuma, non è che vuoi venire anche tu nella nostra scoopiettante scooperativa?!?

    Intanto grazie per essere assiduo lettore/lettrice, nonchè commentatore/commentatrice del nostro Blog 😉

  3. Zenzero e curcuma

    Maturare l'idea di far parte di una NUOVA SPECIE e' pericoloso , oltre che estremamente stupido.chi vi inculca quedte idee e' a dir poco un esaltato, non sa quello che dice. In questo modo riuscite a scalfire e s deprimete una iniziativa bella come la cooperativa, bella perche' valida e valida perche' e' concreta.In molte cose siete dei presuntuosi fanatici, peccato. Esattamente come il soggetto che si e' posto come leader e Guru del vostro movimento. E' una presenza che leva ossigeno, e' angosciante starlo a sentire. E' un imprenditore di se stesso, uno stratega. Ma in fondo, a me cosa importa?!

  4. nikkolayebba

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