DAI DIARI DEI TRANSUMANTI: il colore “sporco” delle emozioni…

Transu.Mas in terra barese dal 6 all’11 maggio 2018.

È domenica pomeriggio 6 maggio, io e Vito C. siamo diretti verso la Masseria Jesce di Altamura dove ci raggiungeranno gli altri transumanti Nicola e Marcello con le rispettive accompagnatrici Antonietta S. e Angela T.  

Siamo davvero molto emozionati! Ci sono anche Nica, Lucia, Ilona e Filippo. 

La Masseria Jesce è una bellissima struttura antica con un grande giardino. Marcello sembra molto contento sia di vederci che di stare a contatto con la natura, con gli antenati. Ad accoglierci con gioia è il custode del posto, Donato, amico di Filippo M., lui è ben contento di farci da guida per visitare il posto ricco di storia e un tempo meta di transumanza. È una bella coincidenza, anche il nostro progetto porta questo nome Transu.Mas e i due embrioni Nicola e Marcello vengono entrambi da lontano, Marcello da Bergamo e Nicola da Ancona. 

Verso le sei ci raggiungono gli altri componenti dell’Alsa Bari, finalmente ci siamo tutti e diamo inizio all’ascolto-accoglienza nel nostro territorio degli embrioni e degli accompagnatori. Si inizia con la lettura della pillola del giorno molto adatta all’esperienza che stiamo per vivere e si riesce a coinvolgere anche Nicola che legge un ricanto scelto da lui.

Marcello vuole stare all’aperto, in giardino, e dopo un po’ lo seguiamo uscendo all’esterno anche noi e mettendoci in cerchio accarezzati da una leggera e piacevole brezza. Marcello ha avuto una grande idea, all’aperto stiamo tutti meglio. 

Angela T. e Antonietta S. ci raccontano, in particolare, come sono arrivate al progetto e cosa hanno vissuto nei giorni precedenti, spiegandoci e aggiornando il gruppo accogliente sul globale massimo che intendono perseguire insieme a noi rispetto ai due “eroi psicotici” al fine di aiutarli a fare dei passetti in avanti nel loro percorso. Marcello mostra di voler avere un contatto con le persone che arrivano in visita presso la masseria, ad ognuno di loro regala una pacca sulla spalla e molti ricambiano con lo stesso gesto verso di lui. Con un ragazzo in particolare, passa molto tempo, si siedono accanto e si accarezzano e abbracciano. 

La serata si conclude con una bella cenetta pic-nic offerta dall’associazione e con l’arrivo di due bambine figlie di amici del custode pronte ad offrirci un pezzo di formaggio prodotto dalle loro famiglie e delle fave raccolte con le loro mani. Si crea così un clima conviviale e festoso.

La mattina seguente si aggiunge al gruppo dei transumanti il terzo embrione Filippo A. e la sua accompagnatrice Pina P. entrambi accompagnati dalla mamma di Filippo la quale, durante il breve viaggio da Troia ad Altamura, si racconta regalando a Pina emozioni legate al vissuto della loro famiglia.

Gabriella lascia il figlio Filippo alle cure della famiglia ontologica e se ne torna a Bergamo, il loro paese d’origine. Per questioni pratiche e organizzative anche Filippo A. e Pina P. sono ospitati a casa di Filippo M. ad Altamura oltre a Nicola e Antonietta. Non è facile la convivenza ma, grazie all’amore delle due donne “transuwoman” e all’accoglienza devota di Filippo entrambi gli embrioni riescono a sentirsi a casa e a mantenere l’angolo alfa dell’igiene nonostante facciano entrambi fatica a prendersi cura del proprio corpo. Marcello e Angela T. sono ospitati invece, a Triggiano, da Veronica che è ben contenta di accoglierli.

Nel pomeriggio si torna tutti insieme in masseria dove ad accoglierli questa volta oltre a Donato, c’è Nicolas un artista musicista, che conosce già l’esperienza del Metodo alla Salute e che mette a disposizione le proprie competenze per far esprimere al meglio e attraverso il canale artistico il gruppo, cui si aggiungono Amelia e la famiglia C., Ornella Giuseppe e Silvana. 

Il pomeriggio si fa interessante e molti del gruppo riescono ad immergersi nell’esperienza accompagnati da Nicolas, “attento e raffinato nell’ascolto dello stato quiete dei presenti”; i disegni realizzati con i colori a tempera e utilizzando anche elementi offerti dalla natura, fiori, spighe… hanno dato vita a momenti commoventi ed emozionanti di teoria condivisi nel gruppo. Si è sentita la circolinfa, circolava quel sentire profondo, hanno partecipato a modo loro anche Filippo e Nicola mentre Marcello non è riuscito a coinvolgersi. Il laboratorio è stato molto bello ma il freddo calato in serata ha costretto tutti a tornare a casa per la cena.

Il giorno successivo, dopo una mattinata libera in cui ci si prende un po’ di tempo per fare vuoto e procedere con più lentezza, si è tutti pronti per fare il Gruppo alla Salute, uno degli angoli alfa di questo progetto. Le forze in campo sono poche e Nica cerca di fare del suo meglio per accompagnare e condurre il gruppo. 

Si aggiunge anche Beatriz, mamma di Angela T., e si cerca di coinvolgere e far sentire a casa anche lei. In serata si esce per gustare il tipico “panzerotto barese” ma, Filippo A. in men che non si dica, si allontana dal gruppo preferendo una passeggiata per il paese e lo si ritrova solo grazie all’aiuto dei carabinieri mentre tenta di “aggiustare una macchina”, una delle sue passioni. Filippo si sente un operaio e quando lo si coinvolge chiamandolo così, si predispone meglio a collaborare. 

La mattina seguente i transumanti su consiglio di Angela T. si dirigono, accompagnati dai rappresentanti dell’Alsa Bari, Vito C. e Filippo M. verso la spiaggia di San Vito. La giornata è  molto ricca e leggera, il gruppo ha coinvolto gli embrioni in una serie di giochi creativi, improvvisati utilizzando la voce, i suoni e i colori del mare. In particolare Filippo A. sembra divertirsi molto e partecipare con interesse. Anche Marcello, sembra gradire la presenza di una figura paterna, Vito C. che ricerca spesso e Vito lo accoglie mostrandogli la sua vicinanza, come fossero “due amici che con mano in spalla cercano di intendersi”.

Nel pomeriggio ci siamo incontrati a Casamassima in un locale molto carino, dove abbiamo realizzato un altro laboratorio creativo, prima, dando vita a forme e linee utilizzando e scegliendo tra i tanti colori a spirito a disposizione su un grande foglio bianco e poi, provando a dare il nome alle emozioni venute fuori liberamente.

È stata una bella esperienza perché partendo dal dare un significato a quelle linee prodotte senza pensarci, sono venute fuori le emozioni che si stava vivendo ognuno di noi. Filippo A. ha chiesto una penna e ha voluto disegnare da solo su un foglio bianco realizzando una lampadina e un generatore (lui ha studiato ingegneria), Nicola stimolato a partecipare ha realizzato dei tratti spezzati di colore diverso e Marcello si è lasciato guidare dalla mia mano per un pochino. Non è stato facile formare il gruppo perché Marcello è cascato in un vortice per cui chiedeva continuamente di sua sorella Melissa cercando il sostegno dei presenti e Filippo A., dopo un po’ si è allontanato facendosi un lungo giro in paese, questa volta tornando al locale da solo, dimostrando un sorprendente senso dell’orientamento. 

La giornata lunga e faticosa si è conclusa con una cena insieme ad altri compagni di viaggio che ci hanno raggiunto. 

Il giorno successivo, dopo una mattinata trascorsa in masseria tra giochi, risate, lavoro e un pranzetto a base di prodotti locali abbiamo fatto il bilancio dell’esperienza e delle giornate trascorse insieme, oltre a tanta commozione e a tante dinamiche che hanno dimostrato quanto sia importante il solo fatto di “starci”, di volerci provare a sporcarsi della vita degli altri non ci resta che custodire nel cuore tutte le sensazioni ed emozioni provate in queste giornate dove ognuno ha dato un po’ di sé portandosi dietro un po’ dell’altro.

Angela Liso

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