Villaggio Quadrimensionale, Troia (FG), venerdì 9 febbraio 2018. XII Edizione del Progetto “La Finestra di Babich”: pomeriggio di accoglienza.
Questa è la prima convivenza intensiva presso il Villaggio Quadrimensionale nei locali della Foresteria. L’accoglienza si è svolta nella Sala del Sole Globale dove noi, diciotto donne partecipanti e le quattro coordinatrici del Progetto, ci siamo ritrovate ognuna proveniente da territori diversi accompagnate dalle valigie ricche delle nostre storie.
Le coordinatrici ci hanno accolto dandoci le prime comunicazioni riguardanti l’organizzazione non solo degli spazi analogici, ma anche di un angolo alfa (regole) che è necessario rispettare per sentirci proprietari del sogno in comune.
La corposità della serata si è svolta attraverso un semplice rito di accoglienza con la consegna dei diari di bordo diventati una consuetudine di questo Progetto al femminile, che rappresenta un dono speciale per ognuna in cui appuntare, fantasticare, esprimere i vissuti attraverso gli scritti. Per questa edizione, Barbara ha preparato una bellissima copertina che raffigura proprio il senso del tema di questa dodicesima edizione: “da donna svalutata a donna globale”.
Già in questa fase abbiamo potuto ascoltare accenni di Stato Quiete di molte di noi, con la scelta da parte di chi donava del colore dell’agenda rispetto alla conoscenza che si aveva di chi riceva il dono.
Per questa serata, la Comunità Globale ci ha festeggiato con un saporito piatto locale: cimette di campagna, funghi, olio prodotto da noi e spaghetti, insieme ad altri piatti che abbiamo potuto gustare in allegria con i giovani volontari e all’ospite d’onore, il Presidente della Fondazione, Mariano Loiacono. Mariano, dopo cena, ci ha presentato una nuova teoria che ha elaborato proprio per le convivenze intensive del Progetto Nuova Specie.
Mariano ha utilizzato due nuove unità didattiche utilizzando l’ommatide Homelife.
Quando viviamo una esperienza di convivenza intensiva arriviamo con un ampio QUK (Stato Quiete, Uno Trino, Kundalinizzato) provocato dai vari PUK (Potenziale Uno Trino, Kundalinizzato) cioè da nostre parti/bisogni non espressi e non riconosciuti nel nostro vivere ordinario.
Mariano, per farci questa teoria, ha utilizzato due nuove Unità Didattiche: la Discesa nel pozzo di Vermicino e la Risalita Intensiva. L’Homelife, leggendola in senso antiorario rappresenta la risalita, partendo dal Si, camera da letto, il sonno sogno. Ognuno di noi ha un bagaglio di sogni che desidererebbe realizzare e che rappresentano una spinta a vivere una esperienza intensiva. Anche i coordinatori dei progetti vivono con noi questo sogno, pur essendo allo stesso tempo alchimisti, nel senso che i coordinatori si sperimentano a trasformare il nostro metallo vile in metallo nobile.
Risalendo l’Homelife, troviamo la nota della festa, il La: quando si fa una convivenza intensiva si vive la convivialità anche festosa, quasi mai vivibile in un ordinario, ed è importante sospendere le relazioni esterne che ci porterebbero fuori dall’utero.
Il Sol è la transizione da trans-ire, cioè andare al di là di dove io sto concretamente. Questo passaggio è difficile in quanto bisogna incarnare le prime tre fasi dell’Unità di Crisi: mi distinguo, mi separo, decido. Sono le tre fasi storiche e le più dolorose.
Continuando troviamo il Fa: dopo la transizione, lasciata la storia, esce la rabbia che copre le tre D (Dolore, Delusione, Desiderio). In un contesto uterino, come una convivenza, la rabbia può essere accolta come opportunità a procedere, ad andare oltre. Questo è possibile attraverso la nota del Mi, il cibo, in quanto le dinamiche in una convivenza sono cibo per tutti i nostri codici.
Questo percorso, quindi, dal Si al Mi, ci porta alla nota del Re in cui noi possiamo finalmente riconoscere e selezionare un bisogno che avevamo sepolto, completamente dimenticato e risentire desideri antichi legati alla nostra specificità.
La risalita passa attraverso tante Homelife antiorarie, in cui i nostri QUK diventano sempre più piccoli e ci danno la possibilità di esprimere, con più facilità, i nostri desideri la cui soddisfazione è il primo passo per riprenderci parti nostre.
Mariano, con la seconda unità didattica, ci ha illustrato come, invece, noi arriviamo alle convinte. Ovvero, sempre utilizzando l’Unità Didattica Homelife, letta questa volta in senso orario, ci ha illustrato come si creano i nostri QUK. Non selezioniamo bisogni a partire da noi, viviamo un ordinario senza dinamiche vitali, non possiamo esprimere la rabbia perché non accolta, non riusciamo mai a fare una transizione per staccarci dalla storia, non conosciamo la convivialità festosa e, quindi, non abbiamo più sogni, non ci crediamo più.
Questa teoria è stato un grande dono per noi tutte che ci ha aiutato a dare ancora di più il senso delle convivenze intensive e della nostra presenza qui. Le belle camerette della Foresteria ci hanno accolto per un meritato riposo dopo una giornata ricca e intensa.
E domani è un altro giorno…
Annamaria, Mila, Sabrina