Villaggio Quadrimensionale, Troia (FG), sabato 17 febbraio 2018. XII Edizione del Progetto “La Finestra di Babich”: ottavo giorno.
La pillola di oggi, letta e commentata da Giulia, ci commuove tutte: è una prospettiva per lei e per tutte noi, poiché stiamo imparando a contemplare la vita, a vederla e ad osservarla, grazie a quegli occhietti del logo della Donna Globale che lei stessa ha creato.
È lo scafandro che dall’ontologico, dalle radici oscure, parte per portare nel simbolico qualcosa di nuovo, di creativo che ci appartiene e che è incrollabile.
Anche S. commenta la pillola esprimendo così desideri suoi, domande, perplessità che ci rivelano una parte sua delicata, fragile di bambina che vuole vivere.
Si apre così la tanto attesa giornata dei bilanci, con la presenza del globcettore Mariamo, dopo aver letto un post sofferto, che ha dato luce ad un inedito “crossing-over”.
Mariamo parte con un negativo molto forte: un fatto di cronaca avvenuto proprio a Troia, nel suo paese, e nella nostra Terra Promessa. Un paese che ancora ignora questa nostra realtà globale ed è ferma, come molti del resto, a leggere banalmente ciò che è successo e cioè come un ennesimo femminicidio legato alla brutalità di un uomo.
Nessuno si chiede: che cosa nascondeva questa coppia? Tutta la stampa, l’opinione pubblica, le istituzioni, come affronteranno tutto questo? Con le solite modalità.
La verità è che oggi la coppia è in crisi.
Copriamo tutto con una pseudo normalità che completa la mortificazione delle nostre emozioni, per omologarci e distruggere la nostra specificità. Normalità, poi, rispetto a che? Mentre gli altri vivono per nascondere, noi abbiamo il coraggio di dirci le verità e osare. La nostra cultura, i nostri paesi vivono per nascondere. Ma nascondere da chi? Da cosa? A che serve?
Siamo fortunate noi donne a partecipare a questi progetti che ci permettono di guardare oltre e soprattutto di avere approcci alla vita un po’ più globali.
Entrare in una nuova identità non è un fatto meccanico, è un percorso. C’è un paesaggio nuovo che si vede e uno che si lascia, ogni esperienza è così.
Mentre noi ci toglievamo le maschere della svalutazione, a pochi passi da noi veniva accoltellata una giovane donna, madre di due bambini, che non ha saputo leggere la realtà in cui viveva con occhi diversi e dare un senso più pieno alla sua vita.
Neppure la chiesa ha saputo vedere ed accompagnare una crisi di coppia così forte? Non si arriva ad uccidere se non c’è sotto qualcosa di forte di cui non osiamo neppure parlare o che non riusciamo a guardare. La scuola oggi sa leggere il disagio dei bambini, figli di coppie frantumate? Tante le domande, una solo la risposta: saper leggere la crisi, affrontarla e guardare in un modo diverso la nostra realtà.
Oggi noi donne, che andiamo verso una nostra globalità, sappiamo che il maschio è in crisi, va accompagnato, ma la scuola, l’università, la chiesa non ci dà gli strumenti per fare questo.
Mariamo ci presenta il Giano bifronte e trifronte, e il Giano applicato al quadrangolare per introdurre ciò che ci sarà oggi. Il “bilangiano” è un tempo per prendersi gli occhi che guardano indietro e vedere le prospettive.
La teoria che segue illumina i nostri visi di donne stordite e affaticate dalle tante note suonate durante questi giorni.
Che significa svalutata? È una donna senza valore. Il punto di partenza sono i nostri desideri che rappresentano la fusionalità piena, più vicina all’In.Di.Co. La svalutazione, infatti, è l’esito di desideri proibiti con cui blocco me stesso e il mio Uno Trino diventa QUK.
“La donna globale è colei che sa accogliere il negativo, e non lo subisce”.
Dopo un break di pochi minuti, Mariamo ci presenta una teoria sulla morte che lascia di stucco tutte, ci invita a chiamare la morte “sora morte” e il negativo “fratello negativo”. La morte viene vista come opportunità, come passaggio, come Pasqua.
Diceva Paolo di Tarso: “Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede” dando valore alla risurrezione di Gesù e non ai nostri passaggi nell’esistenza. La circolinfa è proprio legata al nostro transitare, al nostro viaggio nella profondità della vita e alla nostra risalita. Gli interruttori che permettono alla circolinfa, alla linfa vitale di circolare, sono il negativo e la morte. “L’esistenza è nata, infatti, morendo dallo stare dentro l’In.Di.Co.”.
Mariamo parla del valore che a Troia danno a San Giovanni di Dio, protettore del paese e colui che ha creato gli ospedali, tutto il suo valore sta nel fatto che ci preserva dalla morte. “Sora morte”, invece, è vista, secondo l’Epistemologia Globale, come la grande accompagnatrice del nostro viaggio.
I bilanci iniziano dal guardare indietro: Mariamo ci accompagna a transitare verso una prospettiva che ci rigenera, donandoci pillolone di teoria: “per diventare adulte, bisogna passare per il bio-organico”, “quello che fa morire è il “confronto-differenza” a partire dalla nostra svalutazione, il “confronto-differenza è il figlio della svalutazione”.
Molte di noi si svelano grazie agli interventi di Mariamo e iniziamo a guardare meglio a soluzioni che abbiamo trovato nella nostra esistenza. Alcune di noi, per esempio, non riescono ad esprimere il negativo perché, dice Mariamo, non dicendolo, speriamo di non perdere la fusionalità tanto desiderata con le nostre madri biologiche.
Altre pillole? “I bambini piangono non perché sono tristi, ma perché vogliono la vita”, “Questo è un utero dove si può crescere e ci fa crescere”, “Quello che una persona è, si intuisce. Michelangelo già sapeva ciò che doveva uscire dal suo marmo”.
Siamo troppo prese da noi stesse per regalare all’unico uomo presente un po’ di gratitudine per il bel posto in cui si è svolto questo Progetto: la sala, la cucina e le stanze da letto che hanno accolto le nostre dinamiche, il nostro dolore.
“Non voglio” – dice il Presidente della Fondazione Nuova Specie – “che rimanga una cattedrale nel deserto. Dobbiamo sentire che questi spazi ci appartengono, se no deperiscono!”
È mezzanotte quando lasciamo la sala del Sole Globale.
Grazie Mariamo per averci regalato un altro raggio di sole nel “nostro progetto”.
Finestrine BilanGiane