Il Viaggio continua… alla scoperta del Fusionale!

Questa nuova tregiorni sulla coppia si apre con l’inaugurazione della stanzetta dedicata a Piero Lio e, dopo aver dato onore a questo nuovo nido che potrà accogliere e favorire la crescita di altri giovani, Mario conclude il rito con una canzone di De Andrè: “Preghiera di gennaio”. 

 

Si entra nel vivo della tre giorni e Mariamo presenta un nuovo strumento di lettura, che consentirà ad ognuno di identificare, come coppia, come e cosa si vive.

 

E allora ecco il COPPIOMETRO, che si compone di 4 livelli:

– FUSIONALE: ricrea l’esperienza dell’utero. Coppia con noi stessi, legame forte (covalente).  Fuoco

– SESSUALE: secare / esperienza per opposti. Forza elettromagnetica. Terra

– SBALLOSA: fallimento del sessuale (non riesco a mettere assieme gli opposti) e fusionale, ho   bisogno di cibo, sesso, sostanze per vivermi la parte sessuale. Forza debole. Aria.

– SINTOMATICA: vivo attorno agli altri, svalutazione. Forza gravitazionale. Acqua.

 

Dopo la presentazione, Mariamo lancia un indovinello: partendo dall’acronimo IN.VI.SO.ATTI.CO.SI.FA.BU.CA.RE., la cui risoluzione permetterà di individuare i 10 comandamenti del sessuale. Attraverso questa nuova unità didattica, Mariamo ha mostrato i 4 livelli di legami per fare coppia sia con noi stessi che con gli altri. La teoria e l’applicazione ai corsisti ha dato una grande opportunità di riconoscersi e di comprendere come procedere per migliorare e modificare l’essere coppia.

Coppia padre – figlia: quando abbiamo un bel rapporto con il genitore dello stesso sesso (es. mamma-figlia, padre-figlio) allora ho curiosità verso l’altro sesso. Se invece uno dei due genitori ha un maschile forte e l’altro è addolorato, la figlia deve stare ai margini delle dinamiche famigliari, non deve definirsi, e non si definisce nemmeno nella sua coppia con l’altro sesso. Nessun esodo nasce rimanendo dentro: per ritrovare le radici bisogna uscire dal recinto! Quando si cerca il fusionale, si intravede ma non si raggiunge, si rimane incastrati e si soffre. Se la coppia genitoriale non c’è, e c’è ambivalenza, i figli vorrebbero salvare la situazione. 

Il fusionale ci rivela qual è il senso della mia vita, se resta un senso simbolico e non viscerale, si perde il senso.

Se il senso della vita in genere, o della coppia, è il viversi la fusionalità con le proprie parti, superare gli opposti, non solo a livello simbolico ma in profondità, allora la vera crescita si ha quando si riesce a portare in famiglia e nel territorio le dinamiche metastoriche che solitamente si ha l’opportunità di viversi nei progetti.

“Quando si è vicini all’In.Di.Co. (Infinito Dinamico Complesso) c’è verità, c’è scoperta di parti nuove di se stessi, felicità, serenità e saper generare. Ma c’è anche la capacità di accogliere il negativo, la perdita, la meiosi, e attraversare il tunnel senza perdere la Fides-cordicella, ma aspettando che “adda passà a nuttat” e ci sarà un nuovo Spettacolo”. 

 

Questa è la pillola introduttiva della seconda giornata letta da Giulia che sta attraversando “a nuttat”.  Infatti, prendendo il Cum-munitometro, vediamo che la Fides-cordicella si crea attraverso l’anello anabolico e più stiamo nello spettacolo e più sarà lunga. Se invece è costruita soltanto su funzioni ruolo e obbligo-dovere sarà corta e non ci permetterà di attraversare serenamente l’anello catabolico e il rischio è di fermarsi e di sprofondare. Se la Fides è abbastanza lunga sai invece aspettare, non vuoi eliminare subito il negativo ma sai aspettare che passa la nottata… 

Prosegue la mattinata con un’introduzione ad ampio respiro spiegando il Globale Massimo del Progetto Nuova Specie ispirato al Viaggio della Gravidanza definendolo G.U.K. ovvero Gravidanza Universale Kosmika (dal greco Kosmos, ordine, armonia, bellezza) e lanciando un nuovo slogan: “Se vuoi sciogliere i tuoi P.U.K. (potenziale Unotrino Kundalinizzato) devi aderire alla G.U.K.”. 

In questa prospettiva tutti noi siamo Co-creatori dell’In.Di.Co. così come il feto è partecipe della gravidanza della madre. Ma per co-creare devi ricontattarti con la placenta esistenziale per poi riportare il tuo potere co-creativo nell’esistenza. Infatti, la nostra prima coppia è quella Fusionale, cioè la coppia con l’In.Di.Co. In questo modo i P.U.K si sciolgono crescendo ed è crescendo che si sciolgono i P.U.K. 

Per spiegarlo, Mariamo ci illustra una nuova unità didattica creata ad hoc: “I vasi comunicanti della Circolinfa”. Spesso a causa dei nostri tagli non riusciamo però a creare una coppia fusionale e così si crea l’Entenglement con altre persone o soluzioni che sono tentavi poveri che spesso non durano.

La giornata è stata animata dal tentare di invinare il significato dell’indovinello proposto in prima giornata da Mariamo IN.VI.SO.ATTI.CO.SI.FA.BU.CA.RE.! Il sessuale ci serve per ricongiungere gli opposti e arrivare alla Fusionalità

In molti abbiamo provato, ma anche se qualche parola qua e là è stata azzeccata, nessuno ha potuto decifrare l’intero acronimo.

INcluso, VIaggio, SOlitario, ATTIvo, COntinuativo, SIlenzio, FAme, BUio, CAlore e REspiro.  

Ognuna di queste parole ha un suo opposto e quindi:

Escluso, Sosta, Accompagnato, Passivo, Intermittente, Rumore, Sazietà, Luminoso, Freddo, Soffocamento. 

Il pomeriggio continua con una bellissima teoria sulla differenza tra innamoramento e amore. Prendendo l’Homelife si può dire che l’innamoramento è solo la nota del SI, la stanza da letto, il sonno-sogno, infatti è soltanto una promessa dell’amore, uno spuntino. Chi si ferma al SI, spesso cambia molte relazioni, invece l’amore mette insieme armonicamente tutte le note dell’Homelife e man mano le ripercorriamo insieme a ritroso. Infatti, l’amore è conquistare le altre note: ci vuole il LA, la convivialità, perché solo convivendo ci si avvicina veramente e si scoprono le verità l’uno dell’altra, poi il SOL, saper transitare perché, nella convivenza, la coppia tende a scoppiare e ad andare in DROP OUT. Ed è importante accettare il FA dell’altro, se questo risulta troppo difficile si può andare in STAND BY, ovvero fare un punto della situazione insieme allo stormo, come per esempio durante questi weekend dedicati alla coppia. Poi c’è il MI, fare cucina per l’altro in modo attivo, senza che venga richiesto e anche se questo mi toglie le cose che mi piacciono. Il RE si fa quando si riesce a far selezionare un bisogno profondo che l’altro ancora non vede e il DO significa avere piacere che si sta costruendo il proprio stato quiete e non si ha più bisogno dell’altro. Questo è l’atto d’amore più difficile.

Usando l’ommatide del CROSSING OVER, Mariamo ci spiega cosa dovrebbe essere l’amore, Infatti il CROSSING OVER è obbligatorio nella coppia: due cromosomi diversi sono obbligati a stare insieme ed è lì che emergono le diversità, è questo il momento che tante coppie si lasciano. Invece è importante fare OVER, è nel chiasma, quando ci incrocia, che ognuno perde l’identità di partenza, la propria membrana, il confine tra interno e esterno, è così che nasce la novità.

Così nasce la coppia covalente, che è il legame più forte tra due atomi i cui elettroni si mettono vicini ma non parteggiano né per l’uno né per l’altro atomo formando soltanto il legame. Questo legame può portare a diventare coppia progettuale, nella quale si rimane coppia perché si ha un Globale Massimo condiviso. Più questo è ampio e più dura, infatti rimane anche dopo che il desiderio si è attenuato. 

La serata prosegue col fenomeno vivo e ai singoli casi applichiamo la teoria dei 10 comandamenti del sessuale.

Anche la terza e ultima giornata si apre con la lettura del pensiero del Pillolendario ed anche del bellissimo ricanto scritto da Giulia, che diventa occasione per fare teoria sul tipo di coppia che aveva formato e che, negli ultimi anni, si basava molto sul simbolico e sullo sballoso e poco sul sessuale e sul fusionale e che quindi, non essendo stata più alimentata, è finita. Questa è solo una delle tante storie cosiddette d’ amore che ora, non avendo più un potenziale metastorico e fusionale alla base, si sono fermate e la linfa vitale non circola più per generare nuove prospettive.

Molte coppie sono ferme al livello simbolico e pertanto molto sofferenti e questo contribuisce a creare sofferenza anche nei figli.

Mariamo, con amore, devozione e precisione quasi chirurgica, per ognuna ha consigliato di fare passaggi dolorosi ma da viversi anche con piacere; per molte coppie ha consigliato di viversi una distinzione come da studenti universitari che convivono sotto lo stesso tetto, ma restano uniti solo per quel che concerne le funzioni genitoriali e, possibilmente, sentendosi sperimentare nella coppia sessuale, cioè nel trovare per se stessi e per gli altri, quegli opposti che nel fusionale ci vengono dati gratuitamente e che cerchiamo attraverso soluzioni parziali nello sballoso e nel sintomatico. 

Con molta saggezza, Mariamo ci ha accompagnati a vedere in quali punti siamo fermi e tagliati nei nostri PUK e pertanto dove bisogna lavorare prima nel rapporto con noi stessi e poi in quello di coppia.