Venerdì 1 dicembre 2017, Sala del Sole Globale, Villaggio Quadrimensionale – Troia (FG). UN CORSO DI “QUADRIMENSIONALISMO” PER SVILUPPARE I “GLOBCETTORI”: quarto giorno, seconda settimana.
“La prima dimensione non si vede, non si percepisce. La seconda dimensione è ciò che soddisfa la prima dimensione.
Perché ciò possa avvenire, la terza dimensione deve far sì che sia visibile la prima dimensione attraverso i movimenti messaggio del corpo, delle emozioni.
La prima dimensione è come il mostro che periodicamente ci sveglia e ci obbliga a entrare nell’esistenza.
È la meiosi di una mitosi. È il drago che si sveglia.
Sveglia la terza dimensione, o fusionale, che dentro di sé ha le tracce di quello che è fusionale e ne riproduce le caratteristiche.
La terza dimensione dovrà mettere in collegamento la prima dimensione con la sua possibile soddisfazione nell’esistenza e superare i vincoli storici.
La quarta dimensione sta nel tempo-spazio.
È un’immagine della fusionalità, è una madre a cui sta a cuore la crescita e il viaggio del figlio”.
-Mariano Loiacono-
La giornata di venerdì 1 dicembre 2017 ci ha accompagnato ad entrare nei livelli di teoria più profondi su cui si poggia il Pro.Nu.S. e il corso di Quadrimensionalismo.
Prima di questa parte però, Mariano ha accompagnato il gruppo a transitare su alcune situazioni che poi sono ritornate come evento di fenomeno vivo al momento della teoria. Questo è un aspetto molto importante del corso, che vive di continue riprese su alcune situazioni che vengono accompagnate sia per transitare, che per poi essere riprese nella teoria e nei momenti di know how del corso.
Prima di tutto Giulia, che si prepara a vivere un momento per sé di profonda spiritualità in preparazione del rito natalizio della Missionauta.
Poi Mariano, partendo dal testo della pillola del giorno, ha ripreso una dinamica risalente a qualche anno fa, ancora non chiusa, tra Angelo e Benedetta. Le dinamiche metastoriche sono una grande opportunità per andare oltre a ciò che siamo abituati a viverci nella storia, rompere e attraversare le lapidi che ci portiamo dietro, sciogliere i nodi. A volte esse richiedono tempi lunghi, anche per capirne il senso o per sentire che ci aiutano a fare passaggi in profondità.
Sarà proprio lo specchio riconoscente materno l’oggetto della dinamica su cui si è ritornati, ma anche il punto di partenza per la teoria del Quadrimensionalismo che parte appunto dal rapporto madre neonato nei primi giorni di vita.
Rispetto alle quattro dimensioni, Mariano, ripartendo velocemente dai primi tre livelli di teoria del Pro.Nu.S., ha iniziato a scendere nelle prime due dimensioni della teoria del Quadrimensionalismo. Una teoria d’avanguardia e così profonda ha una semplice verità su cui si poggia: semplifichiamoci, solo così potremo entrare in contatto con le nostre parti più profonde, antiche e specifiche.
Il corso è stato accompagnato anche dalla leggerezza del torneo di biliardino organizzato da Giovanni e Pasquale, che durante le pause ha visto i partecipanti al corso sfidarsi.
La sera si è festeggiato il trentaduesimo compleanno di Giovanni con una torta buonissima e poi la serata, presentata dal duo pimpante Giusi e Riccardo, è andata avanti con il gruppo “il palpito dell’uno” che hanno suonato dal vivo alcuni loro brani e hanno permesso al gruppo di suonare una nota importante dopo una lunga settimana di immersione nel corso.
Da Casa Tamburri, Massimiliano e Giusi