Lunedì 27 novembre 2017, Sala del Sole Globale, Villaggio Quadrimensionale – Troia (FG). UN CORSO DI “QUADRIMENSIONALISMO” PER SVILUPPARE I “GLOBCETTORI”: accoglienza, seconda settimana.
“I limiti ci sono e ci saranno in tutte le strade, specie quando sono strade che creiamo mentre camminiamo perché non ne esistono di già percorse, quando siamo pionieri. Ma i limiti spingono ad andare dove ancora non riusciamo ad andare, quindi dovrebbero essere i benvenuti perché ci orientano su dove si può andare e ci insegnano dove non serve più andare”.
-Mariano Loiacono-
Come ormai è consuetudine, Mariamo inizia chiamando Giorgia a leggere la pillola del giorno:
“Le strade per aiutare sono tante e ognuna ha dei limiti. Far emergere il narcisismo è importante perché è la tendenza più antica di tutti da far crescere”.
Questa pillola ci ha dato molti spunti botanici, letterari e mitologici, infatti Mariamo ci spiega che prima di tutto il narciso è un fiore e deriva dalla parola greca “narcao” che significa “mi ha stordito” ed è la stessa radice etimologica di narcotico. Il fiore ha un odore così forte che stordisce chi lo annusa.
Il narcisismo come definizione della personalità invece deriva da un mito greco e ce l’abbiamo tutti: è legato al viaggio della gravidanza dove l’utero faceva tutto per noi e tutto girava intorno a noi, senza che dovevamo essere reciproci.
Il mito è un’interpretazione dell’esistenza delle cose e dei meccanismi che venivano spiegati tramite questi racconti. Esistono due versioni, una greca e una latina, e anche nel secolo scorso Narciso è uno dei due protagonisti del famoso romanzo di Hermann Hesse “Narciso e Boccadoro”.
La versione più antica è quella greca e racconta di Narciso, un ragazzo molto bello che sta uscendo dall’adolescenza, di cui tutti, soprattutto maschi, si innamoravano perdutamente, ma lui respingeva chiunque fino a farli desistere. Addirittura Aminia, che non si dava per vinto, arrivò a trafiggersi con la spada che lo stesso Narciso gli donò. Per questo gli dei lo vollero punire: un giorno, specchiandosi in una pozza d’acqua, si innamorò di se stesso. Non potendo essere corrisposto si tolse la vita con la stessa spada che donò ad Aminia.
Nel mito romano delle metamorfosi di Ovidio, al racconto si aggiunge la figura della ninfa Eco, famosa in tutto l’Olimpo per le sue doti oratorie. Quando Giove si intratteneva con le sue tante amanti, Eco complice distraeva la moglie Giunone con le sue arti locutorie. Quando Giunone se ne accorse, punì la ninfa privandola della parola e condannandola a ripetere solo le ultime lettere delle parole che udiva. In questo modo non poteva più entrare in relazione con nessuno, neanche con Narciso del quale si innamorò perdutamente, ma lui la respinse come suo solito. Lei, spinta dal dolore, si consumò fino a rimanere solo una voce, come l’eco che anche oggi possiamo udire.
Questo excursus nella mitologia ci ha fatto entrare meglio in questi meccanismi, comuni a molti e alla luce dell’epistomologia globale ci hanno aiutato a fare teoria sulle nostre storie.
Chi possiede i meccanismi narcisistici non riesce a creare relazioni profonde. Per questo non riesce a sentirsi parte di qualcosa e continuamente rifiuta persone e situazioni che cercano di legarsi nei codici profondi, rendendo vano qualsiasi tentativo.
Anche il romanzo di Hermann Hesse ci ha dato ulteriori spunti. Infatti Narciso e Boccadoro, che sono i due protagonisti, rappresentano rispettivamente il concetto di “Apollineo” e “dionisiaco” elaborato da Nietzsche, suo contemporaneo.
Apollineo rappresenta il simbolico, la razionalità, e il dionisiaco le parti più oscure e goderecce.
Narciso è un monaco abate e Boccadoro è un donnaiolo, ma dietro questa sua insaziabile ricerca dell’altro sesso si nasconde il desiderio e l’innamoramento per una madre che non è riuscita a dare cose semplici a tempo debito. Anche questo è un meccanismo comune e alcune volte si associa a quello narcisistico complicando ulteriormente la situazione.
Mariamo prosegue la serata mettendo al centro le situazioni che avevano bisogno di chiarimenti o di essere sciolte, iniziando già a intrecciare e creare prospettive inedite. Così si creano le premesse per poterci avventurare e addentrare nella teoria del Quadrimensionalismo in questa settimana.
Casa di Marilisa: Victoria, Isaia, Gabriella e Davide