25 novembre 2017, Sala del Sole Globale – Villaggio Quadrimensionale – Troia (FG). Seconda parte del Salotto Letterario Globale tratto dal romanzo “Lo strano caso del Dr. Jekyll & Mr. Hyde”.


– Articolo su Fondazione Nuova Specie – La Gazzetta del Mezzogiorno –





“Rileggere questo romanzo come sapere mitopoietico in chiave attuale ci può far trovare strade percorribili per l’oggi.

Dentro di noi ci sono sia Dr. Jekyll che Mr. Hyde. 

Sarebbe buono, allora, non vivere queste due parti dissociate, in opposizione, ma dopo averne visto i limiti, unirle per viaggiare, metterle insieme in un circuito, circolinfarle.

La razionalità, una lettura tradizionale, dettata solo dal simbolico dominante, non mi permette di cogliere la profondità. Ma è solo in profondità che gli opposti sono un sinolo, un insieme che viaggia. E se non leggiamo in profondità non serviamo a cambiare la realtà.

Deve cambiare la teoria, il punto di vista che permette ai due opposti di dialogare, di mescolarsi, di viaggiare insieme altrimenti, non avendo una strategia di integrazione, gli opposti si eliminano reciprocamente pur servendo entrambi al nostro procedere.

In fondo… un peccatore per gli altri, per il simbolico dominante, in un nuovo punto di vista, non potrebbe invece essere uno che sta entrando dentro se stesso? Uno che sta facendo dei tentativi per ampliare la sua vita circoscritta, che si è adeguata troppo all’esterno?

 – Mariano Loiacono –


Nella Stanza del Sole si è conclusa la seconda parte della lettura, attraverso l’epistemologia globale, del racconto mitopoietico scritto da Stevenson nel 1886, nel quale viene fatta, dallo scrittore, una fotografia dei meccanismi di una società schizofrenica dell’epoca in cui viveva. 

Nel racconto sono già evidenti tre tipi di teorie: la prima, meglio espressa dall’avvocato Utterson, è una teoria simbolica, razionale, che rappresenta il formalismo vittoriano, attraverso la quale cerca di comprendere la vita e le sue manifestazioni. La razionalità però non permette di capire le cose in profondità perché basata su stereotipi che l’esterno, cioè la società, nutre come parti inconfutabili.

La seconda teoria che si evince nel romanzo è quella del Dr. Lanyon, che rappresenta il codice analogico, in quanto ha assistito alla metamorfosi di Mr. Hyde nel Dr. Jekyll, ma invece che denunciare o approfondire questo accadimento, ne rimane sconvolto fino a morirne.

La terza teoria è la teoria bio-organica di Stevenson-Jekyll, che vive la schizofrenia del bene e del male, dell’uomo che ha una doppia natura. Jekyll, attraverso la metamorfosi in Mr. Hyde, divide nettamente queste due parti ed è questo il limite: per fare la metamorfosi ha bisogno di sostanze chimiche, come succede ancora oggi quando ci si spaventa dell’emergere di emozioni più profonde.

La quarta teoria è quella globale che Mariano, attraverso le nuove Unità Didattiche sviluppate con Barbara, ci ha presentato.

“Fides: come dal caos far nascere una stella danzante”.

Se non si vive un positivo profondo, il negativo non spinge per concretizzare un cambiamento.

La circolinfa permette di vivere tutti i livelli dell’esistenza non escludendo il negativo, ma dandogli dignità e valore di ricerca, spingendo verso un possibile salto quantico e un nuovo spettacolo. La cordicella della fides si forma quanto più si attraversa la fusionalità nei livelli storici e ci permette di attraversare l’anello diabolico, non cadendo nel pozzo di Vermicino, rischiando di fermare il viaggio dell’esistenza.

“Come suicidarsi nel pozzo di Vermicino”.

In questo romanzo mancano le figure femminili protagoniste, e predomina un simbolico maschile sociale e culturale che riduce l’esistenza alla funzione/ruolo, e obbligo/dovere.

E’ bello riconoscere nell’anello diabolico i 5 pozzi di Vermicino, ognuno dei quali rappresenta uno step, tra cui: il velo, la membrana, lo specchio, il muro di gomma e la lapide mortuaria. 

Infatti, nel romanzo il Dr. Jekyll, nelle metamorfosi in Mr. Hyde, attraversa questi passaggi fino a morirne perché la Fides che ha sviluppato nella società schizofrenica dell’epoca non lo permette (principio della rana lessa).

La nascita è una meiosi che ci obbliga al viaggio nell’esistenza. 

Quando ci spingiamo oltre gli stereotipi di un simbolico statico è buono fidarsi, affidandosi alla rete per transitare e perdere le parti di quella identità che, se perpetuate, finirebbero per fermarci.

Lucia Marinelli, Annamaria Pigini, Silvia Tarantino

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