Giovedì 16 novembre 2017, Sala del Sole Globale, Villaggio Quadrimensionale – Troia (FG). UN CORSO DI “QUADRIMENSIONALISMO” PER SVILUPPARE I “GLOBCETTORI”: terzo giorno, prima settimana.
“Il maschile ci vuole? Sì! Ma a servizio del sacro territorio del Monte Cavo Ysteron, per preservare la gravidanza verso il nostro intero, perché la vera schiavitù è stare lontani da se stessi”.
– Mariano Loiacono –
Giovedì 16 novembre 2017: terzo giorno, prima settimana.
Il terzo giorno del corso sul Quadrimensionalismo comincia all’insegna dell’imprevisto: salta la luce con un boato e restiamo al buio per cinque minuti.
Leggere il Pillolendario all’inizio di ogni giornata è un rito che ormai ci accompagna: la Globcezione di Mariano è quella di scegliere la persona più vicina in quel momento alla teoria che leggiamo.
Oggi è il turno di Diego.
Dopo le varie letture, Gabriella sente il bisogno di approfondire il tema dell’appartenenza accennato il giorno precedente, e qui la magnifica teoria di Mariano.
Il Progetto Nuova Specie ha aiutato Gabriella ad appartenere a se stessa. Tramite i Graal, Mariano introduce il concetto di membrana a livello del codice analogico, perché ha dovuto subire l’appartenenza forte della sua famiglia, quindi Gabriella per molto tempo si è trovata a questo punto. Stare a livello analogico vuole dire stare nella terra di nessuno, significa non scegliere mai, significa vedere con il codice simbolico le cose che non vanno e allo stesso tempo però non riuscire a vedere se stessi.
Solo andare in profondità significa scegliere realmente per potersi sentire intero e libero, libero di appartenere senza sentirsi di perdere la propria identità.
Leggendo un ricanto sul negativo, ci introduce le profondità “di”, ovvero la profondità Dio e la profondità Diavolo, perché il diavolo (colui che scolla) è lo strumento con cui Dio (il regista) ci spinge al cambiamento, perché è proprio stando nelle difficoltà che noi possiamo crescere.
La vita è quindi un alternarsi tra vita e morte, positivo e negativo, in un viaggio che spinge sempre di più a recuperare il nostro infinito.
Mariano, quindi, riprende i quattro livelli di teoria, già enunciati in questi giorni, specificandoli come monocolo, microscopio ottico, microscopio elettronico e globcettore australopiteco.
Il globcettore australopiteco non possiamo sapere bene cosa è, ma bisogna adoperarsi per potere arrivare a questa inedita sonda, per arrivare alla profondità della vita.
Oggi abbiamo cominciato ufficialmente il primo livello: i dieci comandamenti del Monte Cavo Ysteron!!!
I dieci comandamenti sono il primo livello di teoria che si ispira all’unica cosa che abbiamo vissuto tutti, che è la gravidanza. I comandamenti sono dieci, anche per riprendere i dieci comandamenti del vecchio testamento, che però sono dieci che in realtà riportano ad uno.
I dieci comandamenti del monte cavo Ysteron sono dieci, e ognuno ha una sua specificità e Mariano ci invita, sempre di più, a immergerci nella teoria anche per trovare nuovi comandamenti o nuove strade non ancora teorizzate.
Mariano ha dato importanza al Monte Cavo, qualcosa che è un vuoto, che accoglie e può far crescere, a differenza del monte Sinai che è un pieno, senza possibilità di gravidanza. L’utero è il tempio dell’In.Di.Co., è il laboratorio metastorico che in solo nove mesi ci trasmette 4 miliardi e mezzo di anni.
Ecco il primo comandamento: Mitosi! “Riproduci la tua identità, il filamento di ciò che già sei”.
Il primo comandamento non è crescere ma mantenere sempre una parte della mia identità. Mariano, con la sua incredibile capacità di spaziare tra unità didattiche, metafore, esempi e comandamenti, ci spiega e ci fa vivere in profondità cosa vuole dire avere un filamento di sé che si riproduce, sempre, al di là delle difficoltà e del negativo.
Ma la mitosi basta per fare viaggio? No! Cosa ci vuole anche? La Meiosi, il secondo comandamento: “accetta di perdere parte della tua identità, contraddicila per realizzare un Crossingover con ciò che ancora non sei”.
Perdere nella vita è indispensabile per proseguire il viaggio, perché se no si rimarrebbe fermi, inchiodati a quello che già siamo. Ed è qui, nella Meiosi, che attraverso il Crossingover avviene la possibilità di intrecciare parti proprie con parti che non fanno parte di noi, attraverso persone, antenati e scambi che si possono avere, e questo ci permette di vedere e osservare in maniera più ampia e globale arricchendo il nostro patrimonio con parti inedite.
Ma questo basta? Basta riprodursi e perdere? Assolutamente NO!
Bisogna andare a nozze!
Ed ecco che sul palco del teatro della vita interviene un nuovo protagonista: lo zigote.
Ecco il comandamento: “ricongiungiti e forma un intero di te ogni volta inedito e in viaggio.”. Una volta che attraversi il negativo, ne puoi uscire più arricchito se metti insieme quello che eri prima con quello che hai attraversato.
Quando si riforma lo Zigote bisogna festeggiare! Bisogna festeggiare e riprodurre con gioia il nuovo intero raggiunto, ripeterlo per sentirlo sempre più proprio. La vita dice: “64 volte”, ma più uno ha tagli profondi (veli, membrane, specchi, muri di gomma e lapidi), più uno deve ripetere, più uno deve fare morula. In questi momenti è anche importante avere acconto di persone devote che festeggiano per il proprio ripetere le parti nuove conquistate, perché l’interruzione della morula può portare all’aborto di quella specifica gravidanza.
Nelle difficoltà di un esterno che non ci accoglie, non ci preserva e non ci festeggia bisogna imparare a festeggiare da soli i propri passaggi, bisogna imparare a farsi festa ed essere specchi riconoscenti per se stessi.
E dopo una giornata ricca di teoria e tanti emozioni, dopo un bel know how, andiamo a mangiare insieme cantando e festeggiando la giornata!
Avanti tutta!
Casa di Mariella