“LA COPPIA DEL TERZO MILLENNIO TRA SPECCHIETTO RETROVISORE E PARABREZZA”: al via il secondo weekend di approfondimento… ma com’è stato il primo? Ve lo raccontano alcuni dei protagonisti!

“Una buona coppia dovrebbe essere uno stimolo ad immergerci in mare aperto, nella storia della vita e man mano che cresciamo e cresce aiutarci a mettere insieme la fusionalità con la storia. Una coppia in viaggio non ha a cuore le apparenze ma quello che si muove, che avviene in profondità”.

-Mariano Loiacono-

Da venerdì 27 ottobre a domenica 29 ottobre si terrà il secondo fine settimana di formazione sulla Coppia dal titolo “LA COPPIA DEL TERZO MILLENNIO TRA SPECCHIETTO RETROVISORE E PARABREZZA”, a seguito dell’omonimo “corso per un percorso” tenutosi lo scorso giugno e che ha visto una copiosa partecipazione da tutto il territorio nazionale.

Per l’occasione il Dr. Mariano Loiacono introdurrà molti aspetti inediti e materiale didattico nuovo.

“In occasione di questa importante tregiorni potremo utilizzare la hall del piano terra della Foresteria. Mi commuove questa bella, desiderata opportunità, ma impensabile fino a qualche giorno fa. Si vede che l’In.Di.Co. ha in serbo per noi un po’ di cose buone e che insieme ne vedremo delle belle.

Ringrazio i tanti che mi hanno accompagnato a lasciare il Centro lo scorso 24 settembre.

Ma ora chi mi può-vuole accompagnare in questa prima entrata nella hall per un primo corso? So che ci sono state già varie iniziative e poi ci sarà il Corso di Quadrimensionalismo. Chiedo, a chi può-vuole, di vivere insieme questa inaspettata primizia e di festeggiare un altro passetto verso l’insediamento stabile nel costruendo Villaggio Quadrimensionale.

È anche per questo che domenica 29 ottobre, approfittando dell’ora in più per il passaggio all’ora solare, commenterò i primi capitoli del Bereshit-Genesi per spiegare il primo giallo della storia umana: COSA SUCCESSE VERAMENTE AD ADAMO ED EVA? È molto interessante e liberatorio.

In più, grazie soprattutto a tre stacanoviste, Barbara, Giovanna e Dina Quarticelli, avvieremo la cucina e la sala mensa NON DI SOLO PANE”.

-Mariano Loiacono-

Un’identità, un simbolico sta tramontando. Ma dove possiamo andare? Qual è il parabrezza per la coppia del Terzo Millennio?

Ecco la nostra proposta… ecco cosa è accaduto durante il primo weekend di approfondimento del corso dedicato alla coppia… direttamente dalla “penna” di alcuni dei partecipanti… in coppia o scoppiati… 😉

Venerdì 8 settembre 2017

Il locale Stellabotte presso l’ospedale di Foggia ci accoglie per l’ultima volta, per la tre giorni di corso sulla coppia tenuta dal Dr. Mariano Loiacono.

Dopo una prima fase di accoglienza per i nuovi arrivati, il corso è iniziato con il laboratorio del fenomeno vivo.

E il primo fenomeno vivo ce lo ha generosamente presentato proprio Mariano, partendo da sé nella relazione con Giovanna, relazione che ha chiamato ‘quasi quasi coniugi’ perché, nonostante i tanti anni di matrimonio, meccanismi sempre nuovi si ripropongono per le parti ancora non sanate.

È attraverso il racconto di un fatto quotidiano della loro vita di relazione che ci ha introdotto nel cuore del corso, facendoci vedere e comprendere quanto le nostre parti pukizzate all’interno di una relazione fanno scaturire meccanismi e dinamiche forti, che non si è in grado di  riconoscere e gestire se non applicando una conoscenza globale che fa luce.

Mariano ha i poi invitato tre coppie a manifestare il loro disagio rispetto alle difficoltà e al negativo che si stanno vivendo.

È stato molto bello vedere come Mariano è stato ‘spirito’ introducendo nuovi elementi della conoscenza globale accompagnando le coppie a non fermarsi alla loro parte psicotizzata, ma aiutandoli a vedere in una prospettiva più globale, facendo loro riconoscere i meccanismi messi in atto a causa di P.U.K. antichi.

E’ emerso anche il concetto di omologazione, quando una coppia rischia spesso di voler cambiare il partner invece di viversi la diversità come un’opportunità in più, imparando a vedere i limiti nell’altro come seme che arricchisce la coppia, perché il disagio è nutrimento per la crescita.

La crescita della coppia non è nella fossilizzazione, intesa come stabilità, falsamente preconfezionata dalla società: la crescita è nella diversità!

Donare la propria diversità per accogliere l’altrui.

Ecco la coppia… e non copia, facsimile…

Ma diversa, instabile, non scontata.

Carla e Renato

Sabato 9 settembre 2017

Esco di casa in una mattina fresca barese intorno alle 7.00, e velocemente senza troppe esitazioni cammino verso la stazione. 

Il mio stomaco è abitato da un pugno chiuso e pesante da ormai un mese, e negli ultimi giorni si è ingrossato di parecchio. 

La fine della mia relazione decennale credo abbia parecchio a che fare con questa sensazione dolorosa. 

Durante le mie nottate insonni dell’ultimo mese ho trovato il post di Grazia che condivideva questo laboratorio sulle coppie di 3 giorni tenuto da Mariano. Ho sempre voluto incontrarlo, conoscerlo e soprattutto ascoltarlo, ma vuoi il lavoro, la distanza e la molteplicità di impegni che costellano la mia vita incasinata, ho sempre posticipato questo momento. 

Quella notte invece non ci penso nemmeno un attimo. 

Qualsiasi esperienza possa aiutarmi ad uscire da questa paranoia dolorosa è assolutamente da fare senza tentennamenti. 

Arrivo a Foggia in un clima molto più caldo del fresco quasi freddo della partenza barese. Arrivato in ospedale, dopo pochi minuti si inizia, e Mariano senza troppe esitazioni e inquadratomi immediatamente invita me e Grazia a presentarmi visto che arrivo con un giorno di ritardo. 

Mi presento da solo, sottolineando il momento relazionale difficile e che non sono nuovo di quei luoghi vista la partecipazione all’intensiva internazionale di due anni prima come tecnico informatico. 

Parte della mattinata è dedicata a farmi un riepilogo di quello che era accaduto nella giornata precedente: quattro coppie che si sono denudate dei loro problemi davanti a Mariano e al pubblico senza esitazione di colpi. 

Qui Mariano fa un paio di riflessioni che mi colpiscono allo stomaco: l’utero da cui proveniamo come ambiente perfetto da riprodurre almeno in parte durante la vita reale, affidandoci in primo luogo a noi stessi per recuperare quella sensazione di unicità con fluire ciclico della vita. 

… Affidandoci a noi stessi, noi stessi che ci siamo arenati nelle nostre debolezze, avvolti nei nostri nodi, specchiati nel nostro narcisismo fermando così il fluire necessario per riallacciarci alla vita vera. 

Cita il dottor Jekyll e Mr. Hyde di Stevenson, sottolineando quanto il lato oscuro degli altri sia da noi tanto biasimato e rifiutato proprio perché ne evidenzia in parte il nostro, che, in molti casi, viene da noi rimosso e alienato procurando una conseguente alienazione e dimenticanza di quei famosi nodi che irrisolti ci fanno stagnare in una insoddisfazione perenne. 

La coppia come micro cosmo di queste problematiche di vita, dove il singolo trova terreno fertile nello scaricare in contrapposizione le responsabilità sull’altro di problemi che a ben vedere vengono generati in primo luogo dal nostro stagnare. 

Il pomeriggio la riflessione teorica si fa, per me quasi neofita, molto più complessa, considerando la forte identità anche linguistica che la poetica sulla Salute prodotta in ormai quasi 50 anni da Mariano ha un impianto particolareggiato e discriminato su più livelli e abbraccia tutta l’ontologia umana. 

Un progetto, quello di Nuova Specie, che mira alla creazione di un laboratorio dove nascono nuove identità che lottano per alienarsi quanto più possibile dallo stile di vita che ci vede gravitare attorno a bisogni indotti e che ci riavvicini alla vita che fluisce. 

Come un albero che fa scorrere la sua linfa generando in connubio con il resto dell’universo… Vita…

Marco 

Domenica 10 settembre 2017

Oggi la vita ci ha proposto un particolare buongiorno, cioè la corrente andava e veniva e questo “appicc’ e stut” della corrente, di fatto, ci ha permesso di “transitare” con una certa leggerezza dalla profondità teorica del giorno prima per avviarci ai lavori di questa giornata conclusiva dedicata al percorso maturativo della coppia – soprattutto la coppia che dovremmo essere con noi stessi -, quindi aiutata a semplificare il senso del perché stiamo come stiamo, dalle nuove Unità Didattiche sfornate negli ultimi tempi da Mariano. 

E considerato che siamo tutti nella pancia dell’Universo in espansione, che vuole evolversi, noi figli vitonauti siam chiamati a scandagliare la notte di questo buio storico della Storia che sta soffrendo il male del disagio diffuso (quindi anche delle coppie) perché concentrati con lo sguardo verso lo specchietto retrovisore, piuttosto che sul senso del viaggio e quindi con lo sguardo girato verso il parabrezza! 

E’ tempo di cambiare prospettiva teorica e di cominciare a succhiare dalla radice metastorica una nuova linfa che ci faccia assaporare e percepire una nuova dimensione spirituale, più salvifica per i bisogni complessi attuali. 

Una prospettiva teorica in grado di farci tornare ad un senso di quiete interiore, una fusionalità più che ci permetta di sentirci in pace, sereni, tranquilli, in grado quindi di farci respirare, di far circolare l’ossigeno che urge in questo strano momento storico e ci faccia ritrovare il senso più profondo si sentirci nel viaggio dell’esistenza…

Per questo Mariano ha proposto di sostituire con un nuovo nome il termine Spiritualità… che sia più aderente al mission storica attuale!  I nomi proposti sono stati veramente tanti, il più insolito però stavolta e alquanto bruttino lo ha proposto proprio Mariano, e certo, qualche volta si sbaglia anche lui!  

Il disagio che si sta manifestando nella vita, anche delle coppie che sono state partecipi di questa tre giorni intensiva, è da viversi come spinta ad andare oltre la storia personale, i limiti personali o di coppia, per far pulizia da quei liquami che inevitabilmente ci hanno troppo contaminati e che diventano un enzima radioattivo per ognuno del nucleo familiare. 

Ecco quindi che anche la pillola letta stamattina ha mostrato tutto il suo senso profondo… dall’alto dei cieli … cioè abbiamo bisogno di una nuova teoria globale più salvifica che sia in grado di sbloccare e ricanalizzarci alle radici fusionali, la sola che sia poi in grado di ossigenarci in profondità, di farci respirare e quindi alleggerirci! 

Che sia un nuovo Bing Bang che sta spingendo l’essere umano a fare un nuovo pane utile alla esistenza sofferente?  

Ricordiamoci che quando stiamo molto male, in realtà è Dio/Metastoria che ci sta portando in braccio…

Quando la metastoria ama maggiormente i suoi figli? È proprio nel momento che li ritiene più in grado di cavarsela senza di Lui/ Lei, che li spinge cioè a crescere da soli, in solitudine, a far a meno di Lei/Lui, e che per questo siamo costretti a ricercare nuovi mondi e nuovi sogni in una fusionalità nuova. 

Quindi e per concludere, è stato su queste premesse teoriche che ogni coppia rimasta, non ascoltata fino a oggi, è stata pazientemente accolta, ascoltata, ogni nucleo famigliare, ogni singolo, per essere spinto ad abbandonare lo sguardo fissato sul proprio specchietto retrovisore, che toglie ossigeno e fa morire, per potersi concentrare sul senso metastorico del proprio viaggio nell’esistente, e guardare quindi al parabrezza! 

Di coppie ne eravamo tante: coppie, ex coppie, coppie ritrovate e coppie ri-perse, coppie padri e madri, coppie padri/madri e figli… non basterebbero pagine e pagine per raccontare della storia di ognuno dei presenti, ma mi basta concludere dicendovi che il corso dedicato alla coppia non finisce qua e continua… 

E se proprio volete sapere nel dettaglio, partecipate numerosi!

Amelia 

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