“Quale eremo per la Teo-fondità?”
Al termine della due giorni abruzzese sulla Teo-fondità, Mariano ha chiesto se ci fosse qualcuno che aveva da dire delle cose.
In quel momento mi sarei voluta alzare e comunicare le mie emozioni, ma erano talmente intense che non ci sono riuscita… sono rimasta bloccata sulla sedia… un po’ dopo l’ho comunicato a Marialetizia, che mi ha proposto di scrivere il post ma, poiché non ho preso appunti, con questo post metto per iscritto le cose che avrei detto a voce al termine della due giorni.
Le due giornate le ho vissute intensamente: il sabato c’è stato il fenomeno vivo e la domenica la teoria.
Sabato mattina ci siamo ritrovati in ottanta provenienti da diverse regioni italiane e già le emozioni nel rivedersi dopo diverso tempo sono state tante.
L’atmosfera era da gita scolastica, eravamo proprio felici di stare insieme anche se un po’ preoccupati a causa dei messaggi preparatori di Milena e Marialetizia… (doppi messaggi per evitare che non capissimo!!!)
Abbiamo visitato due dei cinque eremi che si trovano in Abruzzo sulla Maiella: il primo è stato l’eremo di San Bartolomeo, che abbiamo raggiunto a piedi attraversando prima una zona abbastanza pianeggiante e a metà strada, più o meno, ci siamo ritrovati a scendere in fila indiana per un sentiero molto scosceso; questo ci ha permesso di ammirare l’eremo stando di fronte prima di risalire l’altro versante e raggiungerlo.
Il secondo eremo che abbiamo visitato, questa volta lo abbiamo raggiunto in pullman, è l’eremo di Santo Spirito, un eremo più grande e architettonicamente più moderno.
Questi eremi sono stati costruiti e vissuti da Celestino V, un religioso che cercava il silenzio e la solitudine per essere più vicino a Dio.
È stata una visita suggestiva in quanto ci ha riportati in un’altra epoca e in un’altra modalità di stare nella vita, ma per me è stato molto bello anche e soprattutto la passeggiata a contatto con la natura.
Per il convegno del giorno dopo siamo stati ospitati a Pescara in una sala della CGIL grazie a Chiara, che è riuscita ad averla gratuitamente: eravamo più di cento, in quanto ci hanno raggiunti altre persone venute per ascoltare la teoria di Mariano sugli eremi e sulla Teo-fondità.
Io non so riportare la teoria che ha fatto Mariano anche perché, come dicevo prima, non ho preso appunti, ma la cosa che più mi è rimasta impressa e che più mi ha commossa è il fatto che i mistici, i contemplativi, gli eremiti, hanno tentato di avvicinarsi a Dio, e cioè all’ontologico – e probabilmente ci sono pure riusciti – ma a scapito del codice analogico e bio-organico, sacrificando il corpo e le emozioni per teorizzare la vita.
Ma la domanda è: alla vita cosa è tornato? Secondo me poco.
Una vita vissuta solo per soddisfare i bisogni del corpo senza tener conto della Teo-fondità, cioè la relazione con la nostra parte più profonda, è una vita parziale, ma anche una vita vissuta in solitudine o in clausura è, secondo me, una vita parziale.
Il Progetto Nuova Specie propone di vivere l’esistenza in maniera più globale, dando valore a tutti e quattro i codici di cui è composta l’esistenza e cioè il codice ontologico, che è la base dell’esistenza stessa dove c’è la relazione più stretta e diretta con l’In.Di.Co, il codice bio-organico, dove hanno sede le emozioni e il dualismo vita-morte, il codice analogico relativo al corpo e al territorio, che è la membrana che mette in relazione le nostre emozioni con l’esterno, e il codice simbolico, ultimo nato in ordine cronologico, che è importante e fondamentale per l’evoluzione della vita se resta al servizio della vita stessa senza tentare di ingabbiarla.
Pertanto alla domanda: “Quale eremo per la Teo-fondità?”, la risposta è: “Ovunque ci sia la possibilità di vivere l’esistenza con tutti i codici del Graal, ovunque ci sia la possibilità di accogliere le parti ombra che ci scomodano e che non vorremmo vedere, ovunque ci sia un Progetto per la vita dove il viaggio è per la crescita degli individui, ovunque ci sia la possibilità di fare teoria sulla vita contemplando la vita stessa”.
Per le due giornate voglio ringraziare tutta l’Alsa Abruzzo per aver organizzato magistralmente l’evento: si è molto sentito lo spirito di squadra, mi ha fatto piacere vedere che ognuno ha fatto la sua parte, sono stati bravissimi nell’accoglierci tutti nelle loro case, cosa che ci fa intrecciare ancora di più.
Ottima la scelta dell’itinerario e delle guide, ottima la scelta della pizzeria il sabato sera e un 110 e lode va, come di consueto, alle prelibate e abbondanti pietanze preparate dalle donne abruzzesi.
Voglio dare un riconoscimento speciale a Marialetizia, in quanto è riuscita a stare nella parte organizzativa mantenendo l’efficienza fino all’ultimo momento ed è riuscita anche a godersi sia la camminata che la giornata di teoria, il tutto nonostante un forte negativo che si stava vivendo proprio in quei giorni.
Un grazie speciale va a Mariano che, come al solito, è il più solidale in tutto: nella visita agli eremi è stato alla pari con tutti, mantenendo il ritmo della camminata senza un segno di stanchezza e con il valore aggiunto che per tutto il tempo non si è risparmiato di accompagnare chi gli stava vicino, riuscendo a camminare in salita parlando senza avere il fiatone!!!
Come fa? Attinge dalla Teo-fondità! Sicuro!
Domenica poi Mariano è stato esilarante: è riuscito a trattare un argomento profondo mantenendo un ritmo leggero, facendoci emozionare e ridere allo stesso tempo.
Mi dispiace solo che non sia riuscito a trasmettere tutto il lavoro che aveva preparato perché il tempo è stato tiranno.
Io la teoria me la sono vissuta come antipasto per quello che vivremo durante il weekend del 22, 23 e 24 settembre proprio sulla Teo-fondità, dove spero ci sarà più tempo per trasmetterla.
Spero di essere riuscita a trasmettere l’intensità delle due giornate.
Riguardo alla teoria, vi invito a fare come me… iscrivervi al weekend sulla Teo-fondità del 22, 23 e 24 settembre!
Un abbraccio
Grazia Pietroforte