Battesimo di Benedetta-Aurora, madre di Alba.
Non c’è giorno senza notte…
Non c’è sporco senza purezza…
Non c’è inganno senza autenticità.
Vi benedico in una danza di colori.
Benedetta-Aurora
In Africa, quando una donna partorisce, per circa un mese delle donne si occupano di lei e del bambino.
Le donne le preparano i cibi migliori, le fanno i massaggi, parlano con lei e l’ascoltano.
Un altro momento importante è il battesimo, in quanto rito aperto alla comunità dove ciascuno si prende un impegno: qui i genitori hanno un ruolo molto marginale, affidandosi alla comunità.
Venerdì 28 luglio a Cagli, nel territorio di Pesaro-Urbino presso il fiume Bosso, in un posto colmo di antenati che ci ha accolto, abbiamo celebrato il battesimo di Benedetta-Aurora, madre di Alba.
Come in Africa, ci prendiamo cura della madre in questo giorno, preparandola al battesimo che, da “baptizeìn”, significa “immersione”.
Un gruppo di donne devotamente l’accompagnano ad immergersi nelle proprie profondità, cercando di riconoscere le parti Aurora che si riveleranno.
Un rito tra paesaggi, sentieri, cascate e acque fredde accompagnano Benedetta con canti e strumenti nelle varie tappe ripercorrendo il Graal.
La prima tappa con i pensieri antenati e l’introduzione alla giornata la facciamo sotto gli alberi a terra.
Prima che cominci ogni mattina a splendere il sole, ci sono diversi passaggi che raramente ci fermiamo ad osservare.
Dall’oscurità della notte si intravede un punto bianco che poi diventa una striscia sul nero ed è l’alba di un nuovo giorno.
Così la nascita di Alba ha significato per Benedetta iniziare a intravedere parti nascenti della propria bambina dopo anni di percorso durante il quale era più facile per Benedetta barcamenarsi nel buio.
Dall’Alba cominciano ad estendersi i colori rosa tenue e celestino dell’Aurora, e quindi significa che pur non vedendo ancora la direzione, la luce piena, e non sentendo pienamente il calore, incomincio a sentire i bisogni più miei e ad intravedere parti mie nelle quali mi voglio esprimere.
Con il canto dell’Alleluia suonato da Ludovico ci dirigiamo più in profondità immergendoci assieme a Benedetta-Aurora con il corpo nelle acque gelide della cascata.
Immergersi per fare emergere e transitare attraverso il corpo e arrivare alle emozioni.
Le donne madrine l’accompagnano, l’accolgono, la riscaldano e poi si prosegue il cammino fino ad arrivare in un posto vicino lo scorrere del fiume ad ascoltare Benedetta-Aurora.
Scendono le lacrime del percorso fatto di tanti passaggi, da sirena ad aurora, scalfito sul vetro donatogli da Valentina.
Mentre si procede nel viaggio in profondità si arriva a benedire l’aurora delle parti nuove, anche grazie al negativo che ha spinto.
Così ognuno di noi orna Benedetta-Aurora con tanti nastri colorati e simboli: l’ancora per tenersi ben salda alle proprie profondità, il timone per seguire la propria rotta, la barca su cui navigare anche con le acque agitate.
Un angolo beta-gamma fatto di progettualità con le poesie e le pubblicazioni dei suoi scritti negli atri territori, progetti che partono da lei e che dovrà proseguire senza farsi spaventare e fermare dalla propria potenza creatrice accompagnata da persone che lei ha scelto.
“Benedetta Aurora è felice di continuare a sorgere e intrecciare la sua creatività per proporre e realizzare infiniti dinamici complessi incontri di poesia globale e pubblicazioni”.
Si danza, si balla e si sancisce il legame con se stessa e gli atri accompagnatori in questa fase con un tuffo dalla cascata del fiume Bosso.
Ringrazio Mariano per aver proposto il Rito perché ci ha fatto anche riflettere sull’importanza dei passaggi, che vanno festeggiati suonando tante note che si alternano in un rito di passaggio.
Il tutto è stato preparato da madrine, fate e streghette che con l’affetto e l’amore per la vita hanno accompagnato Benedetta-Aurora e tutti noi a rivolgere il nostro sguardo verso le nostre tante AURORE.
Nicoletta