Domus Zamagni, Cesena (FC), domenica 23 luglio 2017. XI Edizione del Progetto “La Finestra di Babich”: secondo giorno.

Anche stamattina Mila ci ha proposto i tre pensieri del giorno. 

Abbiamo iniziato con l’ascolto della canzone di Laura Pausini “Viaggio con te”, che ci ha permesso da subito di manifestare le nostre emozioni, mentre la lettura del Pillolendario ci ha dato un po’ di teoria su quanto è difficile fare le proprie scelte metastoriche se non si acquisiscono competenze per crescere.

Il terzo pensiero è stato un Ricanto letto da Gabriella e, guarda caso, anche stavolta l’In.Di.Co. ci ha messo lo zampino perché ciò che ha letto, le ha permesso di ricontattare il suo dolore profondo per una madre da cui non è mai stata vista, né accolta e questo la blocca nelle relazioni con le donne. Lei, infatti, desidera esprimersi liberamente, ma sente che porta dei pesi non suoi. 

Il ricanto ci aiuta a fare un passaggio, riconoscendo il positivo delle donne importanti della nostra vita, della loro forza vitale che è tra noi e ci accompagna. 

Questa forza vitale la sentiamo anche nel nostro gruppo a cui iniziamo ad abbandonarci. E’ bastata una musica dolce per avviare importanti dinamiche metastoriche tra alcune di noi. 

R. abbandonandosi tra le braccia dello stormo ha potuto sentire il corpo femminile, che l’ha rimandata a sua madre e al desiderio del suo corpo come specchio riconoscente. Per ogni donna, infatti, è importante e naturale viversi il corpo della madre senza tabù, ma spesso la cultura dominante ci condiziona negativamente in questo.

Le delusioni e il dolore che ci portiamo dentro ci trasformano in pezzenti di cuori alla costante e incessabile ricerca di noi stesse. 

La mattina si conclude con le note di Fiorella Mannoia “Io non ho paura”, brano che ha permesso ad A. di mettere fuori le sue paure con il suo dolore silenzioso. Lei, infatti, era da tempo che lo teneva soffocato per poter condurre una vita apparentemente tranquilla. Ma come accade a tutti noi, quando non ci ascoltiamo e non diamo voce ai nostri bisogni e desideri, la vita profonda si ribella a noi e si può far sentire anche a livello analogico, per cui il corpo inizia a mandare dei segnali a cui non possiamo porre resistenza.  

Dopo un piccolo stacco musicale, finalmente abbiamo iniziato ad immergerci nel tema del progetto e, partendo dalle donne abruzzesi, è emersa la figura di un padre assente incapace di accompagnare in maniera devota le proprie figlie perché ancora fermo alle proprie parti bambine.

Questo è un fondo comune di tutte le storie perché, come ci ha mostrato Giovanna con la teoria dei Pira-Graal parziali, il contesto socio-culturale delle generazioni precedenti ha condizionato molto i vissuti dei nostri genitori. Infatti gli uomini hanno sviluppato maggiormente i codici simbolico e analogico, mentre le donne più quello bio-organico e ontologico. Per star bene nella vita però bisogna essere interi e quindi aver sviluppato tutti e quattro i codici. Spesso per raggiungere questa completezza ci rifugiamo nella soluzione della coppia, che diventa un incastro tra le nostre mancanze.

Dopo l’ottima cena preparata dalle nostre Cenerentole, chiudiamo la serata sotto le stelle guardando il film della Disney “Rapunzel”.

Antonietta e Rosanna

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