Dalle pagine di diario di una donna in viaggio.
Quattro giorni a Pescara tra le meraviglie del “FESTIVAL ROSADONNA” e lo scambio in evoluzione sempre più autentico con Chiara, che generosamente mi ha ospitato a casa sua, e Giulia, che mi ha offerto la possibilità di rimanere a Pescara per dare il mio contributo all’interno del Festival Rosadonna al banchetto espositivo, dove ho potuto rappresentare e presentare la nostra Associazione Alla Salute Abruzzo.
Il Festival Rosadonna è stato una bellissima esperienza di conoscenza e confronto con tante altre associazioni presenti sul territorio di Pescara grazie a Giulia, che ha colto questa bella opportunità ed è riuscita ad ottenere uno spazio espositivo per i bellissimi lavori che realizza all’interno dell’azienda che gestisce con il compagno, e contemporaneamente farci conoscere sul territorio come associazione per poter intrecciare e crescere.
Grande è stata l’emozione quando Giulia ed io abbiamo presentato la Fondazione Nuova Specie e l’associazione della quale facciamo parte parlando del disagio diffuso, dei progetti della fondazione, e dando la nostra testimonianza di persone che hanno beneficiato del trattamento e continuano a farlo in un’ottica di crescita e non di malattia.
Tante sono state le persone che si sono incuriosite, hanno chiesto informazioni per poter frequentare i gruppi e alcune si sono subito aperte e raccontate toccando vissuti dolorosi.
Mary, una ragazza del banchetto attiguo al nostro, ha subito colto l’invito a partecipare al gruppo che abbiamo fatto a Pescara donandoci un bel contributo teorico-prassico.
I tre giorni al Festival sono volati in fretta perché sono stati uno più ricco dell’altro curiosando, ammirando splendide opere tutte al femminile, allacciando contatti tra un banchetto e l’altro e godendo delle attività e dei magnifici spettacoli che sono stati proposti, tra cui balletti, musica, canto e tanto altro.
La cosa ancora più bella di questi giorni è che ho cominciato a conoscere e a scambiare in modo profondo e autentico con Giulia, Chiara, Filippo e Giovanni, e poi godere del meraviglioso spettacolo che è stato Flavio nel Festival, in casa con Filippo e Giulia, i cani, e poi con Giampiero, con il quale dopo il gruppo di domenica è rimasto piacevolmente a casa sua per cinque giorni di fila accompagnato e accompagnando nel ritmo della vita quotidiana in una nuova dimensione di famiglia allargata che accoglie, cresce, e fa crescere.
Un’altra cosa bella che mi ha regalato la permanenza a Pescara è stata l’escursione di domenica fatta con Chiara all’eremo di S. Bartolomeo, nel Comune di Roccamorice, un posto mozzafiato posto a 700 metri nella Majella.
L’eremo è incastonato nella roccia e per arrivarci bisogna scendere una scalinata molto suggestiva che pare un canale da parto, e una volta attraversato ti immette in una piccola chiesetta dove c’è un altarino cinquecentesco sopra al quale c’è una nicchia che contiene una statua lignea ottocentesca di S. Bartolomeo.
All’interno della chiesetta, sotto una un pietra, c’è anche una piccola insorgenza d’acqua dalle proprietà taumaturgiche, che ci ha permesso di fare un piccolo rito di benedizione per le nostre vite e quelle dei nostri cari sentendoci collegati con gli antenati che assistevano benedicenti a quel momento di grande commozione e profondità.
Ringrazio Giulia per questi giorni ricchi, leggeri e profondi, che mi hanno dato una bella carica di vitalità.
Elena P.