Trani (BT), 25 febbraio 2016. Supervisione dell’Alsa BAT con la presenza di Francesca Loiacono e Marina Mangiulli, referenti delle associazioni del Sud Italia.
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia
“L’unione fa la costruzione”
Il 25 febbraio 2016, presso la sede dell’Alsa BAT a Trani, si è tenuta la supervisione dell’associazione condotta dalle referenti delle associazioni del Sud: Francesca Loiacono e Marina Mangiulli.
All’incontro erano presenti quasi tutti i soci della BAT e buona parte dei soci della nascente Associazione alla Salute Cerignola, la cui partecipazione è stata richiesta e voluta da Mariano Loiacono in vista di una futura collaborazione tra le due realtà associative.
Dopo una prima fase di pensieri e comunicazioni dei presenti, in cui si è ricordato che ricorreva il compleanno di Mariano Loiacono, antenato del Metodo alla Salute, le conduttrici hanno ufficialmente aperto la supervisione-solstinizio con il pensiero musicale “Guardando il cielo” come stimolo a credere che – usando le parole di Arisa – “ci sia una realtà che va al di là di questa comprensione mia”.
Francesca e Marina ci hanno ricordato che nell’ultima fase buona parte delle associazioni di tutto il territorio nazionale, dopo un lungo periodo fruttuoso e propositivo, sono scese nell’anello diabolico perdendo quello spettacolo iniziale che le aveva nutrite e caratterizzate.
Le associazioni sono fatte di persone, e se queste ultime hanno deciso di rimanere nel Metodo alla Salute e di attivarsi a farlo crescere nei propri territori, dando vita alle associazioni, è perché hanno visto e goduto di uno spettacolo. Col passare del tempo però, anche per la mancanza della teoria di Mariano, un po’ tutti hanno continuato ad aderire agli impegni associativi scadendo nell’obbligo-dovere e quindi nell’anello diabolico.
A questo punto le conduttrici ci hanno ricordato che i nostri antenati più remoti sono le “onde”, per cui dovremmo imparare da loro ed ispirarci al loro viaggio e al loro movimento per mantenere la nostra vita in viaggio e in pienezza.
Si è parlato della necessità di transitare da una fase embriogenetica ad una fase più adulta di fetogenesi, in cui ognuno di noi si può sentire cellula di un organismo più grande, partecipando con la propria specificità, per riuscire ad andare oltre la nostra “piccola vita” e sentirci “polvere di stelle” e scintilla divina, parte di un globale universale.
Per sancire l’essenza di questi passaggi di crescita, le conduttrici Francesca e Marina ci hanno accompagnato con un rito di solstinizio tra le due associazioni.
Grazie al rito, siamo riusciti a scendere un po’ più in profondità, per cominciare il percorso di consapevolezza utile a comprendere e sciogliere i nodi che ci hanno fermato, perché per permettere ad un’associazione – rapporto con i gruppi – di crescere, è necessario che ogni singolo individuo abbia sufficientemente sanato i primi due piani della piramide.
Le conduttrici, prima di accompagnarci in questo percorso di conoscenza dei limiti che hanno fermato la crescita associativa, si sono servite dell’unità didattica Graal P.U.T. perché è importante ricordarsi con quale spirito iniziale un’associazione sia nata.
Marina e Francesca hanno scelto come rappresentante della nascente Alsa Cerignola Titta, cominciando col chiedere che cosa li avesse spinti ad associarsi e a sentirsi parte di un unico progetto.
Titta risponde che, a parte l’iniziale fase di starci per riavvicinarsi a se stessi, poi è subentrata una seconda fase, un po’ più cresciuta, in cui il globale massimo – e quindi l’orizzonte di significato – è diventato più ampio e più vicino al progetto-opera ed allo spettacolo.
Poi, partendo dalla canzone di Jovanotti “Per la vita che verrà”, si è colta la condivisione profonda col testo musicale nella parte in cui dice “non sarai più sola, se rimaniamo insieme” per sanarci e sanare, e per diffondere scintille.
La nascente associazione alla salute Cerignola sottolinea che, oltre alla crescita personale, si impegna a diffondere forza ed energia agli altri, facendo iniziative che non sono mirate unicamente alla raccolta fondi (pizzate, viaggi in pullman, presentazioni di unità didattiche in altre istituzioni e gruppi alla salute) col piacere di incuriosire e includere le altre diversità, senza dimenticare di divertirsi, pur riconoscendo i propri limiti e le proprie miserie e accettando quelli degli altri, per far prevalere la costruzione alla distruzione.
Francesca sottolinea che nella vita del singolo, del gruppo o di una associazione, le due forze opposte – costruzione e distruzione – convivono ma bisogna decidere quale far prevalere, quale far diventare il nostro globale massimo.
A questo punto, le referenti decidono che, come esponente dell’Alsa BAT, Livia cominci a parlare di ciò che inizialmente aveva spinto il loro gruppo ad impegnarsi in questo cammino associativo.
Livia, partendo dalla memoria storica, ricompone il viaggio lento e faticoso, accompagnato anche dalla fedele presenza come commissario esterno di Marina Mangiulli, che ha inizio nel visitarsi e raccontarsi di un primo e piccolo gruppo di donne, tra cui Marina, Nadia, Livia, Gabriella e Gina, che poi si consolida e cresce sino ad approdare alla nascita dell’associazione stessa il 22 dicembre 2014.
La crescita ha permesso di diffondere il Metodo all’esterno, in un territorio in cui il disagio è molto diffuso tra i giovani, e quindi ci sono state diverse adesioni ai gruppi alla salute e anche diverse iniziative che, come ricorda Gabriella, hanno permesso di accompagnare i soci dopo i rientri dai progetti di Conv.Inte. e le coppie.
Tutto questo ha fatto nascere il bisogno di avere una sede più ampia, pur riconoscendo il buono della prima fase e della prima sede che li aveva ospitati a Barletta. Riprendendo l’unità didattica dell’Ondanza, Francesca ribadisce che l’anello “piacevole”, ovvero la parte alta del cummunitometro, rappresenta la storia, ma ciò che ci porta al di là è la metastoria, il diaballo, il negativo.
Ad un certo punto, infatti, il viaggio dell’Alsa BAT è stato bombardato da eventi negativi, che hanno coinvolto diverse famiglie tra gli associati: in un primo momento, è stato proprio lo star male di Ornella che ha spinto verso un primo tentativo di fetogenesi e a un bisogno di intrecciare con il gruppo di Cerignola e con l’Alsa Foggia.
Questo ha permesso ad alcune persone dell’Alsa BAT di godere di uno spettacolo e di poter resistere anche al negativo, giunto in seguito, con il “salto” di Raffaele e lo star male di Cosimo e Gina.
Considerando che l’Alsa BAT, da diverso tempo, vive la nota del dolore e della sofferenza e che la nascente e vicina associazione Cerignola vive il piacere di viaggiare con leggerezza, e considerando che le due parti non sono e non devono essere il tutto, in questa fase Mariano Loiacono ha proposto la nascita del distretto “CerBiat”.
Terminata questa fase, siamo arrivati ad analizzare il P.U.K. e Francesca, nell’ottica di crescita e non per recriminare, chiede a Nadia che cosa ha kundalinizzato la crescita ulteriore della loro associazione, partendo dall’analisi degli eventi che si sono susseguiti con una negatività crescente, mettendo in crisi tutti i soci della BAT sino a non realizzare più tutti i progetti iniziali, mentre Nadia, presidente dell’associazione stessa, cominciava a viversi solitudine e delusione.
Francesca teorizza raccogliendo e dicendo che, probabilmente, le spinte di Raffaele, Cosimo e Gina potevano essere ulteriori opportunità per permettere all’ Alsa BAT di diventare la culla di un inizio di fetogenesi anche per altri.
Purtroppo, se al fare non si affianca la crescita dell’albero della conoscenza, la vita del singolo, di un gruppo o di un’associazione si ferma, perché la cosa che più apre e spinge è la prospettiva.
Anche una situazione ferma deve spingerci, perché è il negativo che sveglia il bambino – P.U.S. – cambiando rotta e cambiando gli equilibri.
Ora, però, è il momento della teoria e bisogna fare chiarezza per capire con lealtà se c’è un nucleo sufficiente che vuole rappresentare l’associazione con piacere e non per obbligo-dovere.
Le due conduttrici, con il sottofondo musicale della canzone “Siamo fatti così”, rientrano nella stanza indossando camici da medici e attrezzi storici di Mariano e ci presentano il cartellone, da loro ideato, che può fornire una nuova griglia di adesioni ad impegni associativi, ognuno rispettando le proprie energie e la propria specificità.
La particolarità di questo nuovo strumento fornitoci è che include i soci di entrambe le associazioni.
La griglia “Organi…zzando” è uno strumento che ci può accompagnare a fare fetogenesi, perché un insieme di organi comincino a mettersi in relazione per formare un unico organismo.
A questo punto le due referenti ci invitano a sottoscrivere, con onestà, i nostri impegni pronunciando il nono comandamento della fetogenesi
“DESIDERA ARDENTEMENTE L’INTRECCIO COMPLESSITA’ E ADOPERATI CREATIVAMENTE CHE TUTTI SIANO UNO”, cioè quello che faccio è per essere uno, non per essere visto, con lo scopo di creare fetogenesi.
La supervisione si conclude con l’ascolto della canzone di Jovanotti “Per la vita che verrà”.
Nadia e Titta