Pedaso (FM), 2 aprile 2016. VII^ EDIZIONE DEL PROGETTO “LA FINESTRA DI BABICH”. Secondo giorno.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS   

Registro Persone giuridiche n. 429

 Prefettura di Foggia








… Se sappiamo coglierne i sussulti…

La giornata si apre con la fase dei pensieri e con l’accoglienza della ventiduesima finestrina, attraverso il rito della consegna del quaderno. 

Alcune di noi leggono dei pensieri, dai quali emerge già la voglia di immergersi in ciò che siamo e la difficoltà di poterlo esprimere pienamente.

Poi vengono proposte delle canzoni tra cui scegliere la colonna sonora per questa edizione del progetto: le proposte sono “L’elefante e la farfalla”, “Vivere la vita” e “Hoy”. Le ascoltiamo tutte e tre, ed ognuna di noi si riconosce in pezzi e parti di vissuto. 

Ci si riserva di scegliere  nel corso della giornata quale sia quella che ci rappresenta di più, ma alla fine decidiamo di tenerle tutte e tre. Perché? Lo scoprirete nelle prossime puntate!

Si passa poi all’ascolto dello stato quiete: facciamo difficoltà ad immergerci,  per alcune l’ordinario che si è lasciato a casa è ancora troppo presente e pressate. 

Giulia propone così di fare silenzio, provando a contattare la nostra bambina utilizzando codici più profondi, aiutate dal respiro e dalla musica. 

Alcune di noi iniziano a raccontarsi: emergono i tagli, la voglia di evadere da una realtà che poco comprende la parte più autentica di noi, la difficoltà a restare concentrate su noi stesse, durante il raccontarci, la rabbia rispetto a figure così dette “adulte”, la delusione, la solitudine, i desideri non espressi.

Tanto è il materiale emerso durante questa mattinata in cui ognuna, anche attraverso le storie delle altre, ha potuto riconoscere parti proprie.

A conclusione della mattinata, viene letta da Swami la lettera che Eleonora ha scritto al proprio padre, in cui finalmente sente di poter essere lei la parte adulta nel riconoscersi il valore che il padre non le ha mai dato

Durante il pomeriggio, le conduttrici decidono perciò di raccogliere quanto è emerso, provando a fare teoria per trovare il fondo comune. 

Attraverso le varie unità didattiche viene fuori quanto tagliato sia il rapporto con noi stesse e quanto sia lontana quella bambina che sembra smarrita ma che, se sappiamo coglierne i piccoli sussulti, c’è ed è ancora viva come scintilla dell’In.Di.Co.



La nostra guida in questi giorni sarà l’albero della vita in viaggio per individuare, man mano che procediamo, quanto vicine siamo alle nostre radici.

Concludiamo questo pomeriggio di teoria con l’immagine di tre quadri di Michela Garbati che rappresentano il passaggio della bambina interiore dal PUK al PUMM: dai tagli iniziali di partenza, in cui il sole c’è ma non si vede, si passa alla riscoperta della bambina interiore che emerge nel momento in cui vogliamo mollare tutto, per arrivare alla bambina che adesso è parte della gravidanza di ognuna di noi e che da un senso al nostro stare al mondo.


E come recitano i due cartelloni preparati da Swami, ci apprestiamo a passare “from tomb to womb” perché “chi accoglie raccoglie,chi esclude si reclude!”.


Francesca e Rosalba

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