3 gennaio 2016: festa per il diciottesimo compleanno di Raffaele Orazi.
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia
“… Dopo essermi perso e ritrovato
sono dovuto rientrare nella comunità, non più come un bambino, ma
dovendo conquistare il mio posto nel mondo degli adulti…”
Mi preparo a festeggiare i 18 anni cenando assieme ai miei amici, passando la serata con loro.
A mezzanotte, per celebrarmi, mi hanno annaffiato con lo spumante e mi hanno donato un telo decorato di scritte e firme di ognuno di loro.
Mi sveglio intorpidito, ma comunque felice, sia per la serata passata con gli amici, che per il giorno che sto per affrontare.
Leggo tutti i messaggi di auguri provenienti dai social network e ricevo delle chiamate, tra cui quella di Moise e quella di Corrado, che mi racconta i suoi 18 anni e mi sottolinea la fortuna che ho nell’avere dei genitori così importanti: Corrado ha raffigurato la figura padre quando ero bambino e quindi questa sua immersione mi ha fatto rispolverare i momenti passati con lui e mi ha fatto scoprire il suo lato sensibile.
Dopo aver pranzato, ci prepariamo io, Paride, Cristian, Gioele e Paolo per andare ai go kart, una proposta che nasce da mio padre e che mi fa molto piacere, visto che questo tipo di gare mi affascinano da sempre, quindi grazie babbo!
Arrivati in pista, mi sorprendo trovando degli amici, tra cui Davide, Michele, Moris, Maurizio e Raffaele: tutto questo grazie a mio padre!
Scendiamo in pista e alla fine riesco a vincere la gara, e a battere anche mio zio Cristian, mio acerrimo rivale nelle gare, anche se ancora mi dice che mi ha fatto vincere, dato che era il mio compleanno… So benissimo che non è così!
Tornato a casa, mi aspettavo di andare a cena con i miei genitori al thailandese, destinazione scelta da me poiché la cucina etnica mi appaga molto. Ero molto contento di passare così la serata, ma appena apro la porta di casa: SORPRESA!!!
Parenti, amici storici e famiglia molteplice mi festeggiano, e questa cosa mi spiazza un po’, dato che non avevo mai visto questa fusione di persone!
La serata inizia dal rito ideato e condotto da Victoria e Paolo, che segna il passaggio graduale dalla mia adolescenza alla prima forma di adultità.
All’inizio questa cosa mi ha sconvolto perché, facendo un rito molto profondo, pensavo di essere giudicato dai miei amici storici, ma mi sono lasciato andare.
I conduttori fanno presente che in questo rito sarò accompagnato dagli uomini presenti.
Come prima cosa, i maschi mi hanno colorato il corpo, facendo ad uno ad uno un segno; poi i maschi, sia quelli adulti che i miei pari, mi hanno accompagnato nel bosco, mentre le donne sono rimaste in casa. Nel bosco, gli adulti con alcuni gesti mi hanno salutato, lasciandomi con gli altri adolescenti.
A quel punto mi sono dovuto perdere nel bosco mentre i miei pari mi indicavano la strada con il suono dei tamburi: nel momento in cui ero solo nel bosco, ho notato che riuscivo a vedere con grande chiarezza nonostante fosse completamente buio.
Quando mi sono ricongiunto ai miei pari abbiamo sciolto la tensione urlando a squarciagola, cosa che ci ha fatto anche avvicinare.
Quindi, dopo essermi perso e ritrovato sono dovuto rientrare nella comunità, non più come un bambino, ma dovendo conquistare il mio posto nel mondo degli adulti.
Al ritorno dal bosco tutti gli adulti ci hanno bloccato fuori dalla porta, e mentre i miei amici sono entrati facilmente, io ho dovuto lottare :-).
Dentro mi hanno festeggiato e ho dovuto scrivere in un biglietto una parte di me che dovevo lasciare. Ho scritto “paure semplici” cioè le paure che mi auto-creo come resistenza per non buttarmi in qualcosa.
Questo biglietto l’ho bruciato nella stufa per simboleggiare la distinzione con questa cosa… Nel fare questo ero molto collegato con me stesso e mi son sentito sicuro di me.
Finita questa parte di rito abbiamo festeggiato ballando e ho ricevuto da tutti dei doni.
Raffaele
2 Commenti
Veronica De Falco
Caro Raffaele, mi emoziona leggerti e sentire il passaggio nel tuo tempo dei 18 anni, scandito dai suoni dei tamburi, da adolescenti e adulti…e dalla natura antenata che ci avvicina a noi stessi e ci accompagna nei passaggi di vita.
Ti voglio bene,
Veronica.
Unknown
Caro Raffaele,
è stato emozionante leggerti in questo tuo rito di passaggio alla fase adulta. Mi è piaciuta questa fusione che si è creata tra queste tre famiglie: biologica, molteplice e dei tuoi amici. Mi ha colpito anche il tuo profondo coraggio nell'affrontare questo intreccio inedito. Sento che sia stato proprio questo nuovo insieme a rappresentare il tuo passaggio da una fase embriogentica in cui queste tre famiglie ancora dovevano crescere ognuna per se fregandosene l'una dell'altra, ad una fase più adulta fetogenetica in cui queste tre famiglie incominciano a intrecciarsi e relazionarsi per creare un intero.
Grazie per aver condiviso questo tuo prezioso passaggio di vita,
un sinolabbraccio,
il Cappellaio Matto