Teatro comunale di Sasso di Castalda (PZ), sabato 6 febbraio 2016.VIII^ EDIZIONE DEL PROGETTO RAINBOW.
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia
BILANCIO FINALE
VIII^ EDIZIONE DEL
PROGETTO RAINBOW.
Dopo un risveglio precoce, dovuto all’invasione dei parenti dei Rainbownauti, la casa si anima di frizzanti incontri/scontri tra storia e metastoria.
Dopo 15 giorni di navigazione in mare mosso, col suo equipaggio composto da Giuseppina, Daniela, Nadia, Ripalta, Roberto,
la nave approda al porto
“Il teatro di Sasso di Castalda”.
Il nostro capitano Raffaele e l’equipaggio composto da Giuseppina, Tobia, Daniela, Nadia, Ripalta e Roberto, assieme ai conduttori del bilancio, Silvio, Michela, Gioele e Giovanna, ci attendono lì per l’ascolto delle avventure vissute dai vitonauti.
I naviganti, festeggiano l’approdo con canti e danze, ringraziando l’antenato del progetto Mariano Loiacono e la sua discendenza, che ha guidato il viaggio.
Il capitano Raffaele, viene festeggiato con un video rappresentativo del viaggio accompagnato da “Favola”, l’inno dell’VIII° progetto Rainbow e un simpatico flamenco, condotto da Serena insieme a Guido, Fausto, Gennaro e Rosanna che, vestiti da ballerine sivigliane, hanno danzato per Raffaele e la platea.
Sulla base dell’unità didattica “Il Quadrangolare”, vengono individuati, a partire dagli angoli Alfa, i vari percorsi Beta-Gamma effettuati dutante i 15 giorni del viaggio e le prospettive di cambiamento per ciascun vitonauta.
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Unità didattica “Il Quadrangolare” |
Ad accompagnare i bilanci è stata utilizzata la maschera del Giano Bifronte, realizzata da Giusaf, per rappresentare la difficoltà durante un processo di cambiamento, di guardare verso il nuovo e l’inedito, senza cadere nelle trappole del passato.
I bilanci si svolgono seguendo il fondo comune che troviamo nelle storie di ciascun vitonauta: la natività dismatura.
Genitori con bisogni infantili scoperti non sono pronti ad essere madri e padri, perchè non preparati a riconoscerne ed accoglierne le richieste dei figli; a loro volta i figli vengono “usati” per soddisfare i bisogni dei genitori.
Vengono così a mancare specchi riconoscenti che procurano tagli profondi alla specificità di ogni figlio.
Queste cosiddette bocche affamate, ciascuno le riporta nei rapporti forti di coppia, madre-figlio, nelle relazioni con i gruppi, perdendo di vista il senso del proprio “essere” nella storia.
Le crisi psicotiche vissute durante il progetto, sia da parte dei figli sia da parte dei genitori presenti, sono la dimostrazione evidente di questi bisogni infantili che non hanno trovato risposte efficaci e oggi vengono trasformate in rappresentazioni mentali.
Rappresentano un tentativo di fuga dalle emozioni negative profonde che non si è in grado di “comprendere” a livello analogico e biorganico. E’ emerso in tutti, la difficoltà di suonare ed esprimere tutte le note e di far prevalere la funzione cesso nei rapporti forti, nei gruppi.
La complessità delle situazioni affrontate durante il progetto, ha comportato un lavoro su tutti i piani, facendo da cartina al tornasole dei limiti e dei blocchi di ciascuno.
I conduttori hanno aiutato i Vitonauti a riconoscere le difficoltà e a transitare verso altro; a “cambiare stanza” e a mettersi in gioco, per non esprimere sempre e solo la funzione cammello, ma con gli stimoli dati nel tempo dagli accompagnatori, imparare ad essere leoni e fanciulli.
I bilanci diventano sempre più creativi, intervallati da momenti di festa, come la rappresentazione teatrale delle tre metamorfosi di Nietzsche, grazie anche alla leggerezza e profondità degli anticamente abili, che ci dimostrano continuamente l’importanza del perdonare e perdonarsi per vivere un reale cambiamento nel rapporto con se stessi e in tutti i pani della piramide del sarvas.
I conduttori ci fanno riconoscere grazie agli scambi creati fino alle due di notte, che il non saper guardare avanti, diventa una delle dinamiche più rischiose nell’impedirci di fare un salto quantico rispetto alla propria storia, per poter intravedere un futuro metastorico – che va al di là della storia. –
La serata si conclude con il taglio della torta dedicata all’ VIII^ edizione del progetto Rainbow e ogni navigante ritorna a casa con un attestato – o come direbbe Ripalta “una testata”- per non farci dimenticare di essere stati un branco di lupi di mare in terra di Lucania.
Con e a casa di Mila: Serena, Mattia, Elisabetta e Ivan.