Martinsicuro (TE), giovedì 7 maggio 2015. SEMINARIO SUL COSIDDETTO “AUTISMO”.. Seconda giornata.
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia
Prefettura di Foggia
SEMINARIO
A MARTINSICURO.
A MARTINSICURO.
“AUTISMO:
UN APPROCCIO GLOBALE
A PARTIRE DELLA VITA”.
Sono
le 16 passate di giovedì 7 maggio 2015 e attendiamo impazienti i ritardatari
per iniziare questa seconda giornata di formazione su “Mutamento antropologico e
disagio diffuso“. La sala inizia a
riempirsi e Martino comincia a raccogliere ciò che è stato detto nella giornata
precedente coinvolgendo con entusiasmo il pubblico: la maggior parte delle
persone si mostrano interessate e soprattutto emozionate dal suo intervento.
le 16 passate di giovedì 7 maggio 2015 e attendiamo impazienti i ritardatari
per iniziare questa seconda giornata di formazione su “Mutamento antropologico e
disagio diffuso“. La sala inizia a
riempirsi e Martino comincia a raccogliere ciò che è stato detto nella giornata
precedente coinvolgendo con entusiasmo il pubblico: la maggior parte delle
persone si mostrano interessate e soprattutto emozionate dal suo intervento.
Una
volta riempita la sala, Martino presenta un’insegnante della Scuola dell’Infanzia,
Maria Grazia, la quale ci racconta la sua pluriennale esperienza
con Mattia, bambino considerato “autistico”. Anche Maria Grazia,
come Martino, ci dimostra come gli strumenti acquisiti nel suo percorso
all’interno del Metodo alla Salute si siano rivelati utili nella relazione con
il bambino considerato “problematico”, in questo caso “autistico”.
volta riempita la sala, Martino presenta un’insegnante della Scuola dell’Infanzia,
Maria Grazia, la quale ci racconta la sua pluriennale esperienza
con Mattia, bambino considerato “autistico”. Anche Maria Grazia,
come Martino, ci dimostra come gli strumenti acquisiti nel suo percorso
all’interno del Metodo alla Salute si siano rivelati utili nella relazione con
il bambino considerato “problematico”, in questo caso “autistico”.
Maria
Grazia inzia raccontandoci come per lei essere insegnante significhi anche
essere una speleologa, cioè una persona alla ricerca della specificità
e dei talenti dei bambini: per lei i bambini, come gli adulti, sono tutti
uguali nella diversità. In questo caso, a maggior ragione, è importante
accettare di essere per loro punti mitotici nel caos della vita.
Grazia inzia raccontandoci come per lei essere insegnante significhi anche
essere una speleologa, cioè una persona alla ricerca della specificità
e dei talenti dei bambini: per lei i bambini, come gli adulti, sono tutti
uguali nella diversità. In questo caso, a maggior ragione, è importante
accettare di essere per loro punti mitotici nel caos della vita.
Maria
Grazia ci racconta poi la storia di Mattia, bimbo pretermine e con severe
complicazioni alla nascita: Mattia infatti ha la “labiopalatoschisi“,
un’importante malformazione che rende difficile la respirazione e la
nutrizione. Secondo un approccio più globale rispetto alla medicina
tradizionale, mi sembra che Mattia fosse già tagliato nei codici più profondi prima della nascita.
Grazia ci racconta poi la storia di Mattia, bimbo pretermine e con severe
complicazioni alla nascita: Mattia infatti ha la “labiopalatoschisi“,
un’importante malformazione che rende difficile la respirazione e la
nutrizione. Secondo un approccio più globale rispetto alla medicina
tradizionale, mi sembra che Mattia fosse già tagliato nei codici più profondi prima della nascita.
Crescendo,
viene fatta a Mattia diagnosi di “autismo” e Maria Grazia è la sua insegnante
di sostegno. I momenti più critici nella relazione con Mattia si avevano quando
per esempio manifestava un desiderio che in quel momento non poteva essere
soddisfatto: come reazione Mattia diventava aggressivo e scoppiava in violenti
attacchi d’ira verso l’insegnante e i compagni.
viene fatta a Mattia diagnosi di “autismo” e Maria Grazia è la sua insegnante
di sostegno. I momenti più critici nella relazione con Mattia si avevano quando
per esempio manifestava un desiderio che in quel momento non poteva essere
soddisfatto: come reazione Mattia diventava aggressivo e scoppiava in violenti
attacchi d’ira verso l’insegnante e i compagni.
Mentre
l’approccio delle altre insegnanti era quello di fare di tutto per prevenire
questi scoppi, Maria Grazia dava delle regole e allo stesso tempo non silasciava spaventare dall’aggressività di Mattia: al contrario, l’accoglieva.
Ben presto si accorse che la relazione migliorava e che pian piano anche i
cosiddetti “sintomi autistici” sparivano. Maria Grazia rimarca come fosse stato
importante l’aiuto ricevuto dai compagni di classe di Mattia e anche il
coinvolgimento della sua famiglia (il marito Dario e il figlio Elia) nel
rapporto con la famiglia di Mattia: questo scambio è stato importante in
un’ottica di crescita più globale che attingesse anche ad una una rete
di persone.
l’approccio delle altre insegnanti era quello di fare di tutto per prevenire
questi scoppi, Maria Grazia dava delle regole e allo stesso tempo non silasciava spaventare dall’aggressività di Mattia: al contrario, l’accoglieva.
Ben presto si accorse che la relazione migliorava e che pian piano anche i
cosiddetti “sintomi autistici” sparivano. Maria Grazia rimarca come fosse stato
importante l’aiuto ricevuto dai compagni di classe di Mattia e anche il
coinvolgimento della sua famiglia (il marito Dario e il figlio Elia) nel
rapporto con la famiglia di Mattia: questo scambio è stato importante in
un’ottica di crescita più globale che attingesse anche ad una una rete
di persone.
Al
termine dell’intervento di Maria Grazia, il nostro conduttore Martino
sottolinea come sia importante credere di poter andare al di là del muro che
questi ragazzi hanno costruito fra loro e il mondo: laddove il viaggio si è
fermato, è possibile ripartire.
termine dell’intervento di Maria Grazia, il nostro conduttore Martino
sottolinea come sia importante credere di poter andare al di là del muro che
questi ragazzi hanno costruito fra loro e il mondo: laddove il viaggio si è
fermato, è possibile ripartire.
A
seguire viene presentato il progetto Z. A. L. A. N. D. O. (Zigote Autista
Lentamente Autonomo Nel Disagio di Oggi) dedicato a Marcello. Inizia
Riccardo presentandosi e coinvolgendo scherzosamente il pubblico:
Riccardo ci racconta come questo progetto sia stato svolto in ogni weekend (da
venerdì a domenica) nei due mesi precedenti a quella giornata insieme ad
Amerigo, a Diego, il padre di Marcello e, ovviamente, a Marcello. Durante
questi weekend i ragazzi non sono mai mancati e gli viene fatto un applauso
solo per la loro dedizione.
seguire viene presentato il progetto Z. A. L. A. N. D. O. (Zigote Autista
Lentamente Autonomo Nel Disagio di Oggi) dedicato a Marcello. Inizia
Riccardo presentandosi e coinvolgendo scherzosamente il pubblico:
Riccardo ci racconta come questo progetto sia stato svolto in ogni weekend (da
venerdì a domenica) nei due mesi precedenti a quella giornata insieme ad
Amerigo, a Diego, il padre di Marcello e, ovviamente, a Marcello. Durante
questi weekend i ragazzi non sono mai mancati e gli viene fatto un applauso
solo per la loro dedizione.
Prima
di passare la parola ad Amerigo, Riccardo ribadisce il concetto che per
lavorare con i cosiddetti “autistici” è fondamentale credere che quel muro che
hanno costruito può essere abbattuto. La parola passa ad Amerigo che
brevemente si presenta e ci preannuncia il contenuto del video da lui
realizzato, che avremmo visto a breve: è un insieme di fotografie associate a
belle musiche che mostrano alcuni momenti trascorsi insieme a Marcello. Le foto
mostrano le esperienze che hanno fatto insieme, anche con Diego che è stato
molto presente; il coinvolgimento degli associati lombardi e le persone da cui
Marcello s’è fatto acompagnare e quella che hanno beneficiato anche del suo
accompagnamento: è stato proprio bello.
di passare la parola ad Amerigo, Riccardo ribadisce il concetto che per
lavorare con i cosiddetti “autistici” è fondamentale credere che quel muro che
hanno costruito può essere abbattuto. La parola passa ad Amerigo che
brevemente si presenta e ci preannuncia il contenuto del video da lui
realizzato, che avremmo visto a breve: è un insieme di fotografie associate a
belle musiche che mostrano alcuni momenti trascorsi insieme a Marcello. Le foto
mostrano le esperienze che hanno fatto insieme, anche con Diego che è stato
molto presente; il coinvolgimento degli associati lombardi e le persone da cui
Marcello s’è fatto acompagnare e quella che hanno beneficiato anche del suo
accompagnamento: è stato proprio bello.
Dopo
questo bello stacco, la parola passa a Diego, il padre di Marcello.
Tanta è l’emozione in Diego e Marcello gli corre in aiuto saltando e
abbracciandolo.
questo bello stacco, la parola passa a Diego, il padre di Marcello.
Tanta è l’emozione in Diego e Marcello gli corre in aiuto saltando e
abbracciandolo.
Diego
comincia a presentare la sua famiglia: sua moglie Maria Gabriella, l’altra sua
figlia 25enne e Marcello, il vero protagonista della giornata. Diego ci
racconta come venga fatta a Marcello diagnosi di autismo in età molto precoce.
Diego e Maria Gabriella, mossi dall’amore per il figlio, inziano subito a
tentare diverse strade per migliorare le condizioni di Marcello. I percorsi
fatti sono innumerevoli: da progetti scolastici (che dal canto loro hanno dato
a Marcello un parziale beneficio) a terapie di vario tipo proposte dalla
medicina tradizionale e non. La vita di Marcello è fatta così di alti e bassi,
ma cambiamenti profondi ancora non si sono verificati. Un po’ come tanti di
noi, la famiglia di Marcello approda al Metodo alla Salute nel 2013 come ultima
spiaggia. Lentamente la famiglia comincia a prendere conscienza di quelle che
potrebbero essere le ragioni della chiusura di Marcello e, all’inizio con un
po’ di riluttanza, poi con maggiore convinzione iniziano un percorso
all’interno del Metodo alla Salute: è un percorso che non ha nulla di
psichiatrico ma è un percorso in cui ci si mette personalmente in discussione
per cambiare aspetti della propria vita e di noi stessi ormai “protesizzati”.
Le cose iniziano lentamente a cambiare e Marcello è veramente il sintomo che
spinge i genitori al cambiamento. E’ come se lui dicesse: i miei genitori e
l’esterno per me non ci sono, allora io metto un muro e piuttosto che
valicarlo, rimango lì e mi frammento per scambiare con qualcuno, anche se quel
qualcuno non è un’altra persona, ma sono io. Marcello rappresenta quindi per la
sua famiglia una grande opportunità di crescita che Diego ha colto, aiutato
dall’amorevole presenza di Riccardo, Amerigo e da tutti quelli che hanno
scambiato e scambiano con lui e Marcello.
comincia a presentare la sua famiglia: sua moglie Maria Gabriella, l’altra sua
figlia 25enne e Marcello, il vero protagonista della giornata. Diego ci
racconta come venga fatta a Marcello diagnosi di autismo in età molto precoce.
Diego e Maria Gabriella, mossi dall’amore per il figlio, inziano subito a
tentare diverse strade per migliorare le condizioni di Marcello. I percorsi
fatti sono innumerevoli: da progetti scolastici (che dal canto loro hanno dato
a Marcello un parziale beneficio) a terapie di vario tipo proposte dalla
medicina tradizionale e non. La vita di Marcello è fatta così di alti e bassi,
ma cambiamenti profondi ancora non si sono verificati. Un po’ come tanti di
noi, la famiglia di Marcello approda al Metodo alla Salute nel 2013 come ultima
spiaggia. Lentamente la famiglia comincia a prendere conscienza di quelle che
potrebbero essere le ragioni della chiusura di Marcello e, all’inizio con un
po’ di riluttanza, poi con maggiore convinzione iniziano un percorso
all’interno del Metodo alla Salute: è un percorso che non ha nulla di
psichiatrico ma è un percorso in cui ci si mette personalmente in discussione
per cambiare aspetti della propria vita e di noi stessi ormai “protesizzati”.
Le cose iniziano lentamente a cambiare e Marcello è veramente il sintomo che
spinge i genitori al cambiamento. E’ come se lui dicesse: i miei genitori e
l’esterno per me non ci sono, allora io metto un muro e piuttosto che
valicarlo, rimango lì e mi frammento per scambiare con qualcuno, anche se quel
qualcuno non è un’altra persona, ma sono io. Marcello rappresenta quindi per la
sua famiglia una grande opportunità di crescita che Diego ha colto, aiutato
dall’amorevole presenza di Riccardo, Amerigo e da tutti quelli che hanno
scambiato e scambiano con lui e Marcello.
Finalmente
Diego e la sua famiglia vedono uno spiraglio di autentico cambiamento dopo
tanti anni di tentativi falliti e, cosa più importante, è che anche loro
iniziano a credere che il cambiamento è possibile. Marcello, durante tutta la
presentazione, presta attenzione e alla
fine va dal padre e gli fa festa saltando e ridendo con lui. Anche gli altri
ragazzi si uniscono a loro e dopo i ringraziamenti arriviamo al termine di
questa duegiorni profonda ed emozionante.
Diego e la sua famiglia vedono uno spiraglio di autentico cambiamento dopo
tanti anni di tentativi falliti e, cosa più importante, è che anche loro
iniziano a credere che il cambiamento è possibile. Marcello, durante tutta la
presentazione, presta attenzione e alla
fine va dal padre e gli fa festa saltando e ridendo con lui. Anche gli altri
ragazzi si uniscono a loro e dopo i ringraziamenti arriviamo al termine di
questa duegiorni profonda ed emozionante.
Lara