Celle San Vito (FG), mercoledì 1 luglio 2015.VII EDIZIONE DEL PROGETTO RAINBOW.


 
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia
VII° PROGETTO RAINBOW.
 III^ GIORNATA.

E fu sera e fu mattina.

Terzo giorno.
Cinque persone vengono a farci visita e le accogliamo con gioia. Sono Giovanna, Barbara, Daniela, Lucia e Dina. 
La giornata viene dedicata alla formazione. Cominciamo con il risveglio del nostro codice analogico attraverso danze, abbracci, doni e ascolto dei desideri di alcuni dei partecipanti. 

A seguire i tre adolescenti ci consegnano i diari di bordo che ci accompagneranno in quest’avventura, aiutandoci a lasciare memoria dei nostri vissuti. 


Raffaele conduce questa giornata partendo dall’importanza dell’albero della conoscenza che possiamo paragonare ad una bussola
Questo ci permette di superare le nostre colonne d’Ercole, i nostri limiti, le nostre paure. 
Raffaele dedica quest’approfondimento teorico a due persone per lui significative: Mariano e Barbara



Attraverso l’uso delle unità didattiche, Raffaele ci ricorda che abbiamo tutti un potenziale metastorico specifico (PUF) che non riusciamo ad esprimere se ci sono mancati degli specchi riconoscenti che ci danno valore per ciò che solo noi siamo.  
Noi proveniamo tutti da queste “onde” e siamo portatori di onde specifiche, ma quando non riusciamo ad esprimere la nostra specificità, le nostre parti più profonde si addormentano dando origine al PUK, ossia all’attorcigliamento del nostro potenziale metastorico. 

Le Conv.inte (convivenze intensive), di cui fanno parte il progetto Rainbow, la finestra di Babich e il progetto E.V.V.I.V.A. sono un tentativo di creare un utero a cielo aperto in cui poter risvegliare le parti nostre addormentate. 


Prima di leggere le tre metamorfosi di Nietzsche, Raffaele introduce il concetto di svantaggio originale: noi infatti piuttosto che percepirci frutto di un peccato originale possiamo ritenerci portatori di uno svantaggio originale, che consiste nel non poter esprimere il nostro potenziale metastorico finché non beneficiamo di uno specchio riconoscente.

Raffaele ci illustra i passaggi che lo spirito fa partendo dall’essere cammello all’essere leone fino a diventare fanciullo.

Molti si rivedono nell’essere cammello che si sente svalutato e forte del fatto che viene caricato dei pesi altrui. Emerge la difficoltà di molti ad essere “leone” e a passare dal “tu devi” all’”io voglio”. 
 
Il fanciullo, invece, è innocente e rappresenta un nuovo inizio, un dire sì alla creazione.



Dopo pranzo riprendiamo i lavori, improvvisando sul campo la rappresentazione della prima versione della favola di Biancaneve in cui lo specchio disconoscente è rappresentato dalla madre, non dalla matrigna. 
Diversi Rainbownauti si sono sperimentati nei vari personaggi mettendo in campo voce, corpo ed emozione. 

  
Per concludere la giornata di formazione, Raffaele ci dona un pensiero di Nelson Mandela, la nostra paura più profonda che consiste nell’essere potenti oltre ogni limite. 

Ci piace salutarvi con questa pillola di saggezza: ognuno di noi è responsabile della gravidanza metastorica in cui è inserito. 

Proprio come avviene nella gravidanza biologica, anche il feto è responsabile quanto l’utero, del proprio viaggio.


Francesca la mamma strega e  

Sandra il bacino più sexy del Rainbow;
con la collaborazione dei consigli addormentati di Giusi
le foto di Alberto
le porte incastrate di Melania
in sottofondo la voce di Alessandro.

“La nostra paura più profonda non è quella di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda è quella di avere un enorme potere.
E’ la nostra luce, non la nostra oscurità, che ci spaventa di più.
Ci chiediamo: “Chi sono io, per credermi brillante, stupendo, pieno
di talenti, favoloso?”
In realtà, chi sei tu per non esserlo?
Sei un figlio dell’In.Di.Co.
Il tuo stare nel piccolo non aiuta il mondo.
Non c’è niente di illuminato nel raggrinzirti, 
così che le altre persone non si sentano insicure vicino a te.
Sei fatto per risplendere, come i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta la gloria dell’In.Di.Co. che è in noi.
Non è solo in alcuni di noi: è in ognuno.
E quando lasciamo splendere la nostra luce, inconsciamente diamo il permesso agli altri di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalla nostra paura, la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.”

La lezione del Presidente Nelson Mandela al  Sudafrica e al mondo, “La meditazione” di Marianne Williamson, nel suo discorso di
insediamento (1994).

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

FACEBOOK

5x1000-Fondazione Nuova Specie