Celle di San Vito (FG), sabato 4 luglio 2015. VII° PROGETTO “RAINBOW”. Sesto giorno.
VII° PROGETTO “RAINBOW”.
SESTA GIORNATA.
Il coordinamento ha riferito al Gruppo dei Rainbownauti che la mattinata sarà libera da impegni perché il giorno precedente c’è stata una giornata ricca di dinamiche che vanno alternate ad una fase di vuoto per permettere di comprendere e fare luce sulle emozioni vissute, perché ogni vissuto deve essere compreso, digerito.
I Rainbownauti hanno passato le ore mattutine a riordinare e ripulire la struttura che li ospita e poi anche a recuperare le proprie forze.
I coordinatori dopo il pranzo hanno proposto un pomeriggio di decompressione simulando una Spa.
Puntualmente alle 16:30, tutto il gruppo si è presentato in costume, telo mare e, prima di entrare nella stanza adibita a Spa, i coordinatori con un sorteggio hanno formato le coppie per lo scambio del massaggio.
Raffaele ha premesso che il senso del massaggio doveva andare oltre il semplice massaggio, ricordando a tutti che il corpo ha memoria della nostra storia, per cui nel massaggio bisognava prendersi cura dell’altro e mandare amore alle cellule per ri-svegliarle e per far emergere le emozioni di cui ogni corpo è fedele custode.

Tutti Rainbownauti sono stati accolti dai coordinatori, che precedentemente avevano rivestito il pavimento della sala con morbidi piumoni, candele, oli essenziali e brani musicali che hanno favorito il sacro ascolto del corpo.
Dopo un iniziale silenzio di contemplazione e devozione verso i propri corpi, questo silenzio è stato interrotto da alcuni pianti collegati al risveglio di antiche emozioni sollecitate dai massaggi scambiati.
I coordinatori, con attenzione, hanno accolto il pianto di chi si è lasciato andare nel dolore. Dopo questa profonda fase di ascolto del codice analogico e bio-organico, sono state distribuite calde e aromatiche tisane.
Come saggia abitudine, ad ogni fase di vissuto bisogna far seguire la fase della conoscenza, perché è grazie a quest’ultima che possiamo conoscere, comprendere e quindi modificare.
Raffaele inizia questa fase chiamando L., uno dei tre adolescenti, e dopo avergli dato valore perché attento e sensibile verso tutti, gli ha fatto notare che, per un adolescente, farsi carico di tante attenzioni verso gli adulti appesantisce e che, probabilmente, L. fa agli altri quello che avrebbe voluto per se stesso.
Il Capitano dei Rainbownauti, poi, ha chiamato in causa gli altri due adolescenti per chiarire il litigio avvenuto tra loro tre, la sera precedente, e che aveva visto L. perdente.
Raffaele fa notare a L. che nella dinamica lui non è riuscito a difendersi perché è già intrappolato e paralizzato da paure sue che lo rendono vittima.
Raffaele, lentamente, lo ha accompagnato a vedere quanto, già in casa sua, subisce la relazione col padre.
L., però, ha fatto resistenza a riconoscerlo e difendeva il padre, probabilmente, perché lo sente debole e vuole proteggerlo.
A quel punto, Raffaele incarna la figura del padre e inizia ad invadere L. per spingerlo ad una reazione contro di lui e liberarlo dalla rabbia che ha verso la prima figura adulta maschile (suo padre).
All’inizio, L., con fatica, ma poi con più convinzione, ha riconosciuto la sua rabbia e l’ha espressa contro Raffaele.
Raffaele, devotamente, ha accompagnato tutta la dinamica fino a liberare L., dalla convinzione di non avere il diritto e la forza di difendersi.
E’ stato, anche, importante il momento in cui gli altri due adolescenti sono stati accompagnati ad assumendosi la responsabilità del loro gesto e a riconoscerne il limite e a chiedere scusa al loro coetaneo L.
Dopo le scuse i suoi coetanei gli hanno tributato il coraggio di aver saputo difendersi con il maschio adulto (Raffaele).
Dopo aver fatto luce su tutto il vissuto, ai tre adolescenti viene dato valore e viene fatto l’invito di vivere i giorni che seguiranno facendo gruppo.

Raffaele, piangendo, con grande commozione, ringrazia L. per avergli dato la possibilità di ri-vedere in lui se stesso da piccolo perché, per troppo tempo, ha subito l’assenza del padre e questo gli ha procurato dolore e rabbia perché non gli è stata mai data la possibilità di esprimere il suo dolore così come avrebbe voluto.
Raffaele lo ringrazia perché L., non solo ha liberato se stesso, ma ha dato a Raffaele la possibilità di ri-vedersi in lui.
La dinamica si conclude con il gran cerchio dei Rainbownauti che ruotano sulle note della canzone “Il Cerchio della Vita” con al centro L., il Nuovo Re Leone .
La serata sembrava conclusa, quando si è scatenata una dinamica padre-figlio in cui Giovanni (padre), provoca Francesco (figlio) a reagire e a mettere fuori la rabbia verso di lui.
Dopo un lungo scontro tra Giovanni e Francesco, la dinamica rimane aperta, perché Francesco ha difficoltà ad esprimere la sua rabbia ed appare chiaro il meccanismo della ambivalenza di entrambi, perché non riuscendo a dirsi il negativo che si sono scambiati rimangono legati dalla delusione e dalla rabbia.
Raffaele, prima di far abortire la dinamica entra in campo più volte, con proposte diverse, ma l’ambivalenza purtroppo non permette ai due di procedere distinti verso una vita più piena.
Raffaele conclude dicendo che lascia loro tutta la domenica per poter riflettere sulle loro posizioni perché, per sciogliere delle dinamiche vecchie, che non danno più vita, è importante fidarsi dell’accompagnamento di persone che hanno già vissuto ed attraversato il dolore della distinzione che porta alla ri-nascita.
La serata si conclude con una gustosa e “riflessiva” cena.
Titta e Giuliana