Celle di San Vito (FG), mercoledì 8 luglio 2015. VII° PROGETTO “RAINBOW”. Decimo giorno.
Per questa giornata i coordinatori decidono per una mattinata libera; c’è chi si dedica alla pulizia degli ambienti, chi allo scarico dei file, chi all’ascolto del proprio stato quiete, chi ad ascoltare musica e chi a tirare due calci al pallone.
Nel pomeriggio è previsto il bilancio intermedio di questo progetto, alle sedici accogliamo i due conduttori esterni, Cristiano e Nicoletta con il brano “Il peso della valigia” di Luciano Ligabue che ci sta accompagnando in queste due settimane; a questo proposito Nicoletta ha un pensiero per Daniela che esprime l’augurio di mettere nella valigia la leggerezza e l’amore per se stessa.
Si continua ringraziando tutti i coordinatori, riconoscendo il loro valore in quanto generosamente stanno dedicando queste giornate alla crescita di ognuno di noi.
Raffaele, il capitano ed antenato del Progetto “Rainbow”, ci comunica il programma dei prossimi giorni, preparandoci ad affrontare il rientro in porto della nave; mancano appena tre giorni e già nell’aria si sente il timore del rientro.
Le difficoltà che abbiamo avuto nell’immergerci nel viaggio, le ritroveremo al rientro in quanto ogni nuovo stato quiete, poiché inedito ci fa paura; potremmo provare il senso d’angoscia, il senso di vuoto e anche la nostalgia per quello che lasciamo.
Ci invita a prepararci al rientro con lentezza, ricordando che le dinamiche metastoriche vissute nel progetto vanno chiuse.
Nella nostra storia riporteremo il cambiamento avvenuto nelle nostre profondità che non è detto che verrà subito riconosciuto; qui Raffaele ci ricorda che Ulisse tornato ad Itaca aspetta il momento – tempo favorevole per manifestarsi in quanto anche chi è rimasto nell’ordinario nel frattempo è cambiato.
Il primo bilancio è della scialuppa di coppia di R. e F. che ci hanno raccontato di essere stati al mare, a cena e di aver trascorso del tempo fuori, scambiandosi coccole e affetto reciproco; la dinamica ha permesso loro di ricontattare delle parti poco vissute in quanto o negate o giudicate e di continuare autorizzandosi a viverle.
Il bilancio di L. ci fa riconoscere che i meccanismi “Sirena” al positivo nascondono una grande fragilità perché ci si attiva per primi per essere visti nella vita; la scialuppa tutta al femminile è stata importante in quanto le ha permesso di vedere il suo bisogno del padre e ora prova a viversi questa parte accompagnata da Luciano.
La sensibilità di Nicoletta ha colto la necessità di far parlare A. che per la prima volta in questo Rainbow ci comunica le sue emozioni attraverso la lettura di una pagina del suo diario; anche se è il pomeriggio dei bilanci, Cristiano coglie che è il momento favorevole per spingerlo a mettere fuori la sua rabbia e lo mette in dinamica sostenuto da altri maschi che non si spaventano; questo permette ad A. di prendere la consapevolezza che, seppur grande, la sua rabbia non uccide ma se tenuta dentro potrebbe ingigantirsi sempre di più portandolo a restare ancorato nel simbolico.
E’ la volta di M. che già dal viso mostra la sua trasformazione; ci racconta della scialuppa in cui da enzima è diventata embrione e da embrione è ritornata enzima permettendo uno scambio profondo di un materno reciproco con G. Di questa scialuppa Raffaele riconosce la grande sacralità e ci esprime l’augurio che ognuno di noi nella propria vita possa avere la possibilità di viversi questa fusionalità che si sperimenta solo nell’“utero devoto“ (accoglienza, nutrimento, piacere).
Anche il bilancio di Mila inizia ascoltando il suo stato quiete scosso dalla scialuppa con l’embrione F.; la scialuppa è stata molto impegnativa per lei in quanto l’embrione faceva molta resistenza a scendere in profondità e solo grazie alla devozione di tutti i componenti si è riusciti nell’intento; F. ha espresso la sua rabbia urlando e irrigidendosi nel codice analogico ed infine ha espresso una parte del suo dolore lasciandosi finalmente andare in un lungo pianto.
Lalitia ci comunica che la dinamica di A. l’ha molto colpita; l’aggressività la riporta ai tagli subiti da bambina in quanto non le era permesso di far vedere il proprio dolore; Nicoletta attraverso la teoria la invita a farsi accogliere nelle sue parti bambine, altrimenti non si permette di scendere nelle sue profondità dove desidera andare.
L’ultimo bilancio è di F. che finalmente riconosce di essere stato totalmente tagliato nelle proprie emozioni fin dalla più tenera età da entrambi i genitori; la sua soluzione è stata la virtualità in tutte le sue forme e ora che le ha tolte sta emergendo l’odio verso tutti e nonostante riconosca la purezza e l’amore che lo circonda in questo progetto, fa fatica a lasciarsi andare perché a prevalere è ancora la rabbia.
Al termine viene dedicato un momento ai tre preadolescenti che hanno preparato per noi una coreografia ispirata alla breakdance fatta da loro.
Tra applausi e abbracci ci apprestiamo a consumare la ricca cena preparata da Lucia, Mila, Titta e da chi generosamente traffica in cucina quasi tutti i giorni…. sarà Michele?
Il pomeriggio è stato molto costruttivo in quanto ricco di emozioni e spunti teorici anche per chi non è riuscito a fare il proprio bilancio; ringraziamo la generosa presenza di Cristiano e Nicoletta che hanno dedicato a noi Rainbownauti, oltre a questo pomeriggio tante altre energie, sia nella preparazione che nello svolgimento del progetto.
Melania e Grazia