Celle di San Vito (FG), martedì 7 luglio 2015. VII° PROGETTO “RAINBOW”. Nono giorno.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia










VII° PROGETTO “RAINBOW”.





  NONA GIORNATA.









“RITORNARE INDIETRO
PER PRENDERE LA RINCORSA”.

Sono passati dieci giorni dall’inizio del Progetto “Rainbow” ma il concentrato di Vita che si respira entrando in questo posto non ha pari.

E’ come entrare in un’altra dimensione in cui tutto assume un valore diverso: un Abbraccio non è solo un abbraccio, una Carezza non è solo una carezza, una Canzone non è solo una canzone.

E’ come se improvvisamente si imparasse a vedere le cose nel loro senso più autentico, a ricercare emozioni perdute e ad avvicinarsi al cuore caldo di ciò che siamo.

E quindi ora dovrei raccontarvi di oggi, una calda giornata di luglio, in cui io, completamente sballata, mi ritrovo a raccogliere i vissuti di questa immersione nel Mare della Vita, anche mia.
Avrei dovuto scrivere il post con i tre preadolescenti che in questo momento sono in dinamica con la doccia e a cui affiderò la conclusione di questo scritto.

Il bello di questo progetto è che non si ha fretta di raggiungere obiettivi, che si cerca di non lasciare nessuno indietro e si procede insieme rispettando il Kairòs dei viaggiatori.

Da una vita fatta di momenti troppo scanditi, ci ritroviamo ad ascoltarci così tanto da scoprire quanto abbiamo lasciato indietro e a sentire nostalgia e desiderio di quanto pensavamo perso per sempre: un innamoramento, una danza, il sentirsi piccoli…

Ed è così che anche oggi da questo piccolo borgo pugliese partono 6 equipaggi, ciascuno con il proprio embrione da sostenere, da accompagnare alla riscoperta delle proprie potenzialità, spesso adombrate da tagli e debiti precoci.

 
Ogni gruppo di partenti ha un obiettivo da perseguire: dal viversi un materno solo immaginato e sublimato attraverso il cibo, dal perdonarsi per proseguire il Viaggio senza sensi di colpa, dallo scoprire un maschile di nuova specie, dal cercare il risveglio abbandonando vecchie soluzioni e infine provare l’ebrezza di sentirsi adolescenti e innamorati.


Tra gli embrioni ci sono anche io che scrivo e che momentaneamente sono scesa dalla mia nuvoletta per lasciare traccia di quello che è avvenuto e che per alcuni di noi segnerà un passaggio a qualcosa di inedito, un ritornare indietro per prendere la rincorsa.

I volti degli “embrioni”, a fine scialuppa, sono trasformati… i corpi abbandonati, gli occhi spalancati…


C’è anche chi torna felice per aver finalmente incontrato la parte più autentica di sé che viene festeggiata da tutti noi come una novella sposa con tanto di riso e bouquet.

A fine serata siamo stanchi ma soddisfatti e dopo aver letto i post dei giorni precedenti ci scateniamo in balli e danze facendo festa con i nostri corpi sempre più desiderosi di movimento e di libertà.


Adesso toccherebbe far chiudere il post ai due Leonardo e a Ludovico che, da bravi adolescenti, fanno tardi la sera e proprio non ne vogliono sapere dell’obbligo-dovere. Questo mi fa sorridere e ben sperare che forse per loro l’adolescenza sarà più fluida e con meno intoppi rispetto alla nostra e che quando saranno grandi ricorderanno con simpatia e riconoscenza anche i quindici giorni passati qui a Celle di San Vito, in questo albergo anonimo che abbiamo reso denso di significato attraverso lo scorrere di alcuni giorni della nostra entusiasmante esistenza.

Giusi 
e
i Fantasmi dei Preadolescenti

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