Celle di San Vito (FG), domenica 5 luglio 2015. VII° PROGETTO “RAINBOW”. Settimo giorno.
Un po’ per le ultime dinamiche che hanno scatenato emozioni molto forti, un po’ perché si completa la prima settimana, per oggi, domenica 5 luglio, i coordinatori già dalla sera precedente ci avevano comunicato “una giornata di decompressione”; nonostante le argomentazioni fossero convincenti, visto che ci era stato detto qualcosa di simile anche per la SPA, alcuni di noi si sono fatti venire il sospetto di sorprese inattese… “Sarà vero, non sarà vero… mah chissà cosa ci aspetta”!
Alla guida della giornata, due nuove coordinatrici, fresche fresche di nomina: Sandra e Francesca; iniziano comunicandoci il programma della giornata: picnic sul Lago di Biccari, con tanto di barbecue ed escursione sul Monte Cornacchia, il monte più alto della provincia di Foggia e della Puglia, quota 1151 m.
Stanchi, ma divertiti concordiamo sulla necessità di tranquillizzare gli animi e riposarci per affrontare al meglio l’escursione sul Monte Cornacchia. Per attivare questo silenzio, Michele propone il gioco del silenzio, che lentamente riprende a regnare nella zona. Dieci minuti di silenzio sono stati sufficienti per riprendere le forze perciò la voce di Lucio viene accolta con grande piacevolezza e restiamo tutti affascinati dalla Storia che Lucio condivide con noi. Facendo un salto nel passato di circa mille anni, partendo dall’anno 1019, il luogo che ci ospita ha vissuto scenari molto diversi dall’attuale. Crocevia strategico per il controllo del territorio, la valle del Celone ha visto transitare eserciti di ogni tipo e il Lago Pescara, nei pressi del quale bivacchiamo, era una riserva d’acqua e veniva usato per le mute dei cavalli. Dopo queste Storie coinvolgenti e pregne del sapore della Storia del nostro territorio, siamo partecipi dell’amore che Lucio ha per i luoghi dove vive, apprezzando in modo particolare il fatto che Federico II, nato a Jesi, Signore di quasi tutte le terre del sud, inclusa la bellissima Sicilia, abbia SCELTO di vivere in Capitanata, in provincia di Foggia appunto, nome che risulta collegato con il CATAPANO, una sorta di governatore.
Comodamente ci prepariamo per l’escursione montana. Alcuni armati di bastoni, altri di voglia di camminare altri refrattari ma per stare in compagnia comunque si uniscono al gruppo degli escursionisti, al quale NON tutti partecipano, la minoranza che si vuole godere la pace del bosco. Ci si avvia verso il Monte Cornacchia. Una salita ripidissima ed interminabile ci accoglie nella prima parte quasi a volerci scoraggiare. Finalmente finita la salita, arriviamo al primo punto panoramico e giù con le foto di gruppo.
Riprendiamo il cammino attraverso un sentiero sicuramente più comodo e poco dopo arriviamo al rifugio del c.f.s. “Monte Cornacchia” che ci accoglie nella parte più alta. Godiamo di un bellissimo panorama. Scorgiamo in lontananza Celle di San Vito e riusciamo a vedere l’albergo che ci ospita. Si vedono anche Faeto e Castelluccio Valmaggiore, in lontananza anche Troia. Visitiamo il rifugio, altre foto di gruppo accompagnate da foto divertenti dei più temerari e giù si riparte, destinazione rientro al Lago di Biccari.
Felicemente stanchi ed assetati arriviamo alla postazione di partenza e ci concediamo nuovamente momenti di relax sdraiandoci sui teli. I più audaci si dedicano alla ripresa delle attività per la cena.
Riaccendiamo il fuoco, prepariamo il necessario per la cena. Ceniamo. Si è fatto ormai buio. Rientrando ci concediamo una sosta al bar di Celle di San Vito con partita al calciobalilla.
Rientrando all’albergo i coordinatori non sono ancora rientrati e Sandra e Francesca ci raccontano di alcuni sms scambiati con i coordinatori in cui ci comunicavano:
“Siccome c’è piaciuta questa giornata senza di voi abbiamo deciso di prenderci una settimana di vacanza… i salvagenti sono sotto i letti… Firmato: Schettino… Le chiavi dell’albergo sono…”
Immediata l’idea di organizzare un contro-scherzo, scritta “okkupazione” sull’entrata dell’albergo e le 4 valigie dei conduttori fuori per strada con la scritta:
“Per il salvagenti attrezzatevi!!! Firmato: le moldave”.
Prepariamo il rientro: albergo al buio, noi tutti sul balcone del primo piano coperti da alcune coperte per non farci vedere. L’attesa si fa pesante e qualcuno non ce la fa, va a dormire. Arrivano i 4 coordinatori. Ridono. Si guardano intorno e stanno allo scherzo. Ci facciamo vedere e dopo l’accoglienza tra insulti scherzosi la proposta per poter rientrare: “Scrivete la scritta PERDONO”! I coordinatori accettano. Solo dopo aver mostrato la scritta “PERDONO”, consentiamo loro di entrare nell’albergo. Ad attenderli nell’albergo okkupato: “Curre curre uagliò” dei 99 posse e subito dopo ci hanno cantato “Perdono” di Tiziano Ferro.
Sicuramente una giornata di festa, di decompressione – ABBIAMO SUONATO soprattutto LA NOTA DELLA FESTA, godendo di buona cucina, un po’ di salotto e un po’ di camera da letto. Giornata indimenticabile!