Ancona (AN), domenica 24 maggio 2015. CATHIE SUMMER, LA GRANDE ANIMA DI CORINALDO!

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia

IN RICORDO DI
WAKAN TANKA
MORNING STAR
CATHIE SUMMER,
MAESTRA DELLA
CULTURA DEI CODICI.

Per me è un onore poter ricordare una Grande Anima che ho avuto la
fortuna di incontrare nella mia vita che è stata Cathie Summer. In
questo articolo non scriverò dettagliatamente della mia esperienza con
lei (lo farò in seguito), ma cercherò di riuscire a trasmettere con le
parole la Grandezza dello Spirito di Cathie, impresa che non sarà mai
possibile realizzare pienamente. 

Infatti, ricordare chi come lei ha
vissuto e si è espresso come una Grande Anima, non è come ricordare chi
ha ridotto la propria esistenza all’espressione parziale di se stesso,
chiudendosi in funzione e ruoli nei quali, il più delle volte, pur
trovando in essi una riconoscibilità positiva all’esterno, non ha
vissuto la propria vita con piacere. 

Quando muore qualcuno siamo
abituati a ricordarlo perché è stato un buon padre, una buona madre, un
grande lavoratore, un pensatore, un eroe, un figlio sensibile o
immacolato e così via, rimuovendo le parti negative che ipocritamente
non vogliamo riconoscere. Invece, Cathie, non la si può ricordare
dicendo che è stata questo piuttosto che quest’altro, in quanto nella
semplicità di ciò che è stata c’è quel “tutto” che non si può
descrivere, che chi ha avuto la fortuna di potersi relazionare con lei
ha sicuramente percepito e vissuto. Non è possibile circoscriverla in
nessuna categoria, in quanto qualsiasi categoria sarebbe come un
bicchiere con il quale si vuole contenere il mare. In questo senso
Cathie è stata per me e per chi l’ha conosciuta maestra, “maestra” è una
parola che viene dal latino “magis”, che significa “di più”, ossia chi è
“di più” rispetto a noi, inteso non come chi conosce più informazioni,
ma come chi esprime una profondità di vita maggiore. Infatti, siamo
abituati a vedere come maestri i sapientoni intellettuali
immagazzinatori di tante informazioni astratte, in realtà il vero
maestro è chi, come Cathie, per vivere non ha bisogno di informazioni
esterne astratte
, perché ha già dentro di sé tutte le informazioni
necessarie per essere ed esprimere pienamente la propria specificità,
l’INfinito DInamico COmplesso della propria anima. Se mi sono e ci siamo
affezionati a Cathie è perché attraverso di lei abbiamo visto ciò che
potremo essere ma ancora non siamo capaci di essere. Cathie ci ha
ricordato l’Infinito che siamo anche noi, la nostra unicità dalla quale
ci siamo allontanati. Quando abbiamo riso grazie a lei, in realtà
abbiamo riso per non piangere le parti nostre che non esprimiamo più,
abbiamo riso perché attraverso di lei abbiamo vissuto indirettamente ciò
che anche noi desidereremo essere ma non sappiamo più essere, per paura
di uscire fuori dai solchi
in cui abbiamo chiuso la nostra vita. Per
questo, nella mia esperienza con Cathie, sono stato sempre io a sentirmi
disabile rispetto a lei, che ha espresso continuamente la specificità
del suo essere con magnifica armonia e con l’orgoglio di un guerriero
Sioux
.

Quando ho visto Cathie morta nella bara la prima cosa
che mi ha colpito è stata la sua espressione del viso, come se, anche da
morta, continuasse ad essere orgogliosa di se stessa e a dirsi da sola,
così come era solita fare, “I love myself” ossia “Io amo me stessa”. 

Per tre giorni ho pianto sopra il suo corpo che ho abbracciato stretto e
baciato tante volte così come ero solito fare quando era ancora in
vita, perdere la mia sorellina per me è stato doloroso, in quanto anche
se è stata la mia “adoptive sister”, ossia la mia sorella adottiva, sia
nelle caratteristiche fisiche che interiori me la sono sempre sentita
come se fosse una vera sorella. 

Da bambino io ero l’unico biondo della
famiglia
, un biondo che, quand’ero piccolo, era molto più chiaro di
adesso e Cathie era l’unica che aveva i miei stessi colori, mentre i
miei genitori e mio fratello hanno i capelli neri e la carnagione più
scura. 
Continuamente le persone che mi vedevano da
bambino mi dicevano che sembravo un “inglesino” e, per questo, io mi
sentivo simile a Cathie e credevo di avere qualche legame con
l’Inghilterra, tanto che quando mia madre mi presentò per la prima volta
al Preside della Scuola dove insegnava e questo mi chiese perché ero
tanto biondo io, inconsciamente, risposi che ero biondo perché mia madre
andava sempre in Inghilterra, dandogli della zoccola senza rendermene
conto. Il dubbio che io non sono il figlio di mio padre ma di qualche
inglese con cui mia madre ha amoreggiato di nascosto mi è sempre rimasto
ma non mi interessa indagare, caso mai è mio padre che avrebbe dovuto
preoccuparsi. 

Comunque, tornando a Cathie, da una parte me la sono
sempre sentita sorella per i nostri caratteri esteriori, dall’altra
anche per le nostre caratteristiche interiori. Cathie aveva uno Spirito
selvaggio
come il mio e come me si è sempre sentita parte dei Popoli delle Terre Danzanti (i Nativi delle Americhe), più precisamente della
tribù dei “Black Feet”. Il suo nome era “Morning Star”, la Stella del
Mattino.

 Ricordo che una volta venne ad Ancona un nipote di Toro Seduto a
presentare in un incontro pubblico la sua storia e la sua cultura.
Cathie riuscì ad entrare in relazione con lui esprimendo una grande
devozione nei suoi riguardi e poi riuscì a rubargli la scena parlando
del Grande Spirito, esprimendo attraverso le sue parole e il suo corpo
una sua spiritualità profonda che, secondo me, lo stesso nipote di Toro
Seduto aveva ormai smarrito e non sapeva più trasmettere così come
Cathie riuscì a fare, sbalordendo i presenti che rimasero colpiti da
tanta profondità.  

Cathie, pur non essendo stata una sorella di sangue,
per me è stata il familiare che ho sentito più vicino al mio modo
d’essere e con la quale sono riuscito a legarmi più in profondità, per
questo la sua morte mi ha addolorato e ho sentito come se avessi perso
una parte di me.
 

Allo stesso tempo, però, dopo tre giorni di pianto, ho sentito che non c’era più niente per cui dovevo piangere, in
quanto ho colto che se c’era una persona al mondo che aveva vissuto
pienamente
ogni istante della propria esistenza era proprio lei. Fino
all’ultimo secondo della sua vita, anche quando ha dovuto affrontare il
graduale abbandono delle sue funzioni vitali, Cathie ha saputo godere di
se stessa
e di ogni piccola cosa che poteva ricevere e assaporare,
anche stando immobile nel letto per intere settimane. Quando ebbi modo
di starle vicino in questa parte finale della sua vita, ho notato come
Cathie
riuscisse a continuare a vivere tutte le sue emozioni
indipendentemente dalla situazione che stava attraversando, come se per
lei il passaggio dalla vita alla morte andasse semplicemente vissuto per
ciò che era, senza farsi prendere dalla paura di perdere. Quella che
uno scienziato grossolano potrebbe interpretare come una sua incapacità
di consapevolizzare la morte, in realtà è proprio il contrario, ossia è
la piena consapevolezza di vivere ciò che è la vita, che può essere
espressa ed assaporata fino all’ultimo secondo per ciò che è in quel
preciso momento. Anche se ferma nel letto e addolorata dalle piaghe,
fino all’ultimo Cathie ha continuato a vivere il piacere di comunicare
con se stessa, come fosse una risorsa inesauribile e continuamente
rinnovabile. In questo, per me Cathie è stato un esempio di vita eterna,
non nel senso di continuare a vivere dopo la morte ma nel senso di
saper vivere e godere della propria specificità in modo continuativo.
Dopo aver pianto tre giorni, ho sentito che Cathie doveva diventare per
me da presenza “fuori” a presenza “dentro”, ossia che non aveva più
senso dispiacermi per la sua morte ma farla diventare la “Morning Star”
per la mia vita
, ossia la Stella del Mattino che mi può aiutare ad
orientarmi per vivere più pienamente la mia vita. Oggi sento che oltre a
diventare la Morning Star per me, Cathie lo può essere per le tante
persone che l’hanno conosciuta e anche per quelle che non l’hanno
conosciuta, ma che attraverso il racconto di ciò che è stata vogliono
sentire il suo Grande Spirito come una presenza “dentro” che li può
accompagnare
durante la propria esistenza. Lo Spirito di Cathie per me
ha espresso la vera purezza, non perché senza peccato, ma perché
espressione piena della propria specificità ed è in questo che lei può
continuare ad essere esempio per quelli che come me vorrebbero essergli
simile. Infatti, non mi interessa vivere una vita per non macchiarmi di
peccati ma preferisco viverla per poterla gustare nella sua profondità,
così come ci ha mostrato la mia grande sorellina. Credo che sia stato un
grande onore che Cathie abbia vissuto molto tempo della sua vita in
Italia e sia morta nella città di Corinaldo, dove il suo corpo è stato
sepolto ai piedi di un cedro
. Onore di cui dobbiamo essere grati a
un’altra grande donna corinaldese che è mia madre Anna, la quale oltre
ad aver ospitato Cathie per tanti anni, l’ha accompagnata con enorme
amore e devozione materna fino la morte

Corinaldo – Veduta
Foto di Enrico90p

Per questo motivo, sento di
dover fare una proposta al Comune di Corinaldo, che spero non verrà
interpretata come dissacrante, in quanto il suo scopo non è quello di
andare contro ma di aggiungere.

Corinaldo è una città famosa in quanto è
la città natale di Santa Maria Goretti, una Santa importante per la
chiesa che prima attirava moltissimi fedeli e, per questo, era meta di
tanti pellegrini che andavano a visitare la sua casa natale. Tuttavia
con il passare del tempo Santa Maria Goretti ha perso gradualmente
l’appeal
che aveva negli anni precedenti, essendo stata superata da
altri santi che oggi richiamano di più l’attenzione, fino a diventare
quasi sconosciuta. 

Credo che oggi, oltre a Santa Maria Goretti,
Corinaldo possa diventare la Città di Wakan Tanka (Grande Spirito in
lingua Lakota) Morning Star Cathie Summer, un’altra grande donna che per
me è stata altrettanto importante e può far tornare Corinaldo una meta
di pellegrinaggio
per le tante persone che si sentono a disagio. La
parola disagio viene da “dis-adiacens” e significa “allontanarsi da”,
ossia siamo a disagio quando ci allontaniamo da ciò che solo noi siamo,
dalla nostra unica specificità. In questo senso è bello conoscere anche
il significato reale della parola “santo” che ha la stessa radice della
parola sacro, significa “unire”, per cui il suo significato non è
quello confessionale-religioso per il quale per essere santi bisogna
aver compiuto qualche miracolo, ma significa chi esprime in modo
armonico l’insieme delle proprie parti
, l’unità del proprio intero e,
per questo, può aiutare chi si sente a disagio ad unire le parti di sé
dalle quali si è allontanato.

Senza nulla togliere a Santa Maria Goretti
credo che Cathie esprima al meglio questa idea di santità, in quanto nella
sua esistenza ha continuamente espresso con grande armonia l’unità del
suo spirito e, per questo, possa rappresentare la Stella del Mattino che
può meglio orientare le tante vite di oggi che si sentono sempre più
smarrite e a disagio. 

Per quanto mi riguarda vedo di più il senso di
santificare Cathie rispetto a tanti santi che hanno compiuto miracoli,
martiri o madonne immacolate, in quanto la ritengo uno splendido esempio
di ciò che è necessario oggi per riavvicinarci alla nostra profondità
.  

Bisogna essere reali nel riconoscere che l’esempio di Santa Maria
Goretti
sta comunicando sempre meno a chi oggi è alla ricerca di nuove
prospettive
e  questo lo si può constatare anche nel disagio che si sta
manifestando in modo sempre più evidente proprio a Corinaldo a partire
dai giovani e non solo. 

Propongo, a chi vuole aderire alla mia proposta,
che si facciano due pellegrinaggi all’anno, uno il 4 agosto, giorno
della sua nascita e l’altro il 19 aprile, giorno della sua morte, questi
due giornate si potranno chiamare: “I love myself day”. Propongo di
camminare dalla casa nel borgo dove Cathie è morta, fino al cimitero nel
quale è sotterrata ai piedi del cedro. Sotto il cedro si potranno
celebrare le vite di chi si sente ancora a disagio e, aiutato dallo
spirito di Cathie, vuole impegnarsi a riprendersi parti proprie dalle
quali si è allontanato. Allo stesso modo si potrà celebrare chi, invece,
vuole festeggiare perché sente di aver ricominciato ad esprimere parti
della propria specificità. Sono convinto che il Grande Spirito di Cathie
agevolerà tutti coloro che la ricorderanno e gli chiederanno aiuto.
Spero che il Comune di Corinaldo accoglierà la mia proposta, ma se
questo non dovesse accadere, invito comunque a partecipare chi vorrà
farlo, con il tempo sono convinto che anche il Comune di Corinaldo prima
o poi riconoscerà in modo ufficiale questa nuova Santa che ha l’onore
di ospitare.

Comunque, mi rendo conto che la mia proposta
possa apparire esagerata e dipendente dal legame di affetto che mi
unisce a Cathie, per questo voglio specificare meglio le mie
motivazioni
, avvalendomi della teorizzazione globale sui codici della
vita
fatta da Mariano Loiacono, riportandola a ciò che ho potuto
verificare nella mia esperienza con Cathie. In modo molto riduttivo è
bene fare una premessa generale da cui parte questa teoria, in modo che
ci sarà più chiaro comprendere il senso di ciò che sto cercando di
trasmettere. 

 

Secondo questa teorizzazione nel viaggio della vita si sono generati tre codici, il più antico è il codice bio-organico
(codice delle emozioni specifiche) poi è nato il codice analogico
(codice del corpo) e infine il codice simbolico.  

Mariano Loiacono ha
coniato la definizione di anticamente abili invece che “disabili” per
indicare le persone che, come Cathie, meglio esprimono la cultura del
codice bio-organico e del codice analogico che sono i codici più antichi
della vita
.
 
Per comprendere meglio, passerò ora in
rassegna, in modo molto riassuntivo, le caratteristiche di questi codici
antichi
, vedendo come Cathie ne è stata una splendida rappresentante.
Credo che questo ci può aiutare a chiarire meglio perché Cathie può
essere considerata una Santa per il mondo di oggi.

   


La
prima caratteristica del codice bio-organico è che la vita è una vita
specifica
, nel senso che non c’è nessuna espressione di vita che sia
uguale ad un’altra
, per il codice bio-organico la vita è e basta, ha un
valore nella sua specificità.
 
In questo senso per Cathie non
ha mai avuto nessuna categoria simbolica con cui giudicava la vita, per
lei era importante la vita come espressione in sé. Ognuno di noi che ha
potuto relazionarsi con Cathie si è sentito riconosciuto non per le
caratteristiche esteriori dentro le quali siamo abituati a farci vedere
ma semplicemente per la nostra specificità individuale. Cathie in questo
era coerentissima e giustissima, non ho mai conosciuto una donna che ha
incarnato così bene gli ideali di uguaglianza di cui noi ci riempiamo
tanto la bocca. Per Cathie non aveva alcun valore se noi eravamo
comunisti, fascisti, bianchi, neri, ricchi, poveri, mussulmani,
cristiani, anziani, bambini, lei si relazionava con noi per ciò che
eravamo
come espressione della nostra vita specifica. Sarebbe stata la
stessa anche di fronte alla regina d’Inghilterra, anche con lei si
sarebbe messa alla pari, perché Cathie si sentiva lei stessa la prima
regina della propria vita, così come dovremmo saper fare tutti. Mentre
noi ci sentiamo re o regine di noi stessi solo quando ci viene dato
questo valore dall’esterno, Cathie non ne aveva alcun bisogno, lei
sapeva darsi valore semplicemente per essere espressione della sua vita
specifica. Non ho mai conosciuto in vita mia una donna tanto autorevole!
 
Un’altra
caratteristica del codice bio-organico è che la vita è una vita
concreta
, è una vita che si può vedere, osservare, toccare e quindi non
può vivere di cose virtuali o di idee, ma ha bisogno di cose concrete
per poter vivere. In questo senso per il codice bio-organico la vita è
qui ed ora, è una vita senza tempo, non vive il “chrònos (parola che
indica il tempo cronologico), non esiste una programmazione di cosa si
farà nel futuro ma ha delle esigenze specifiche, concrete nel momento in
cui le sta vivendo.
 
Cathie era un test sulla profondità
della concretezza della relazione, sentiva se la relazione con lei era
basata sul pietismo o se si aveva paura di lei, non bastavano gesti
formali
, voleva delle cose concrete per la sua specificità, non si
faceva imbrogliare dalle parole, capiva subito se eravamo veri con lei o
se stavamo fingendo. Aveva un vero e proprio radar con il quale
riusciva a sgamare come stavamo, non so quante volte sono rimasto
sbalordito da come riusciva a cogliere ciò che stavo vivendo. Con lei
era impossibile barare, era inutile fare la parte, se ti avvicinavi
tanto per farlo ti respingeva senza neanche calcolarti, se ti avvicinavi
ed eri triste o arrabbiato per qualche motivo ti guardava negli occhi e
ti chiedeva “What happened to you?” (“Cosa ti è successo?”), avrebbe
stravinto qualsiasi gara con qualunque psicologo di questa terra.
Inoltre esigeva dinamiche concrete rispetto a ciò che viveva in quel
momento, non gliene fregava niente se gli dicevamo “Ti amerò per tutta
la vita”
, verificava se eravamo in grado di amarla in quel preciso
momento, altrimenti per lei eravamo aria fritta. In questo senso per lei
i ruoli erano funzionali alla dinamica concreta che si metteva in atto. 

Nella mia esperienza con Cathie sono passato dall’essere il suo
“adoptive son” (figlio adottivo) quando intendeva sposarsi con mio padre
e fare fuori mia madre, all’essere il suo “adoptive brother” (fratello
adottivo) quando fallì il suo progetto di matrimonio, poi passai ad
essere il suo “real brother” (fratello reale) fino a promuovermi (anche
se solo in via ufficiosa e in alcuni momenti) addirittura  come “Daddy”
(papà) negli ultimi mesi della sua vita. 

Mentre noi viviamo con dei
ruoli prestabiliti incontradicibili
, per Cathie i ruoli erano frutto
della dinamica che mettevi in atto ed era prontissima a disconoscerti
nel momento in cui non ti comportavi più come fratello, padre, madre o
amico.  Per lei i legami di sangue non avevano reale valore ma ciò che
contava era la relazione concreta. Questa è stata una sua bellissima
caratteristica che ci dovrebbe insegnare anche a noi a vivere le
relazioni in modo aperto e molteplice
, al contrario di come siamo
abituati a fare. Che grande rivoluzionaria mia sorella!

 

Un’altra
caratteristica del codice bio-organico è che la vita è una vita
continua, la vita per poter vivere non si può sospendere, deve essere
organica, cioè deve lavorare continuamente per non morire.

Cathie
valutava la continuità della relazione non in base alla quantità del
tempo cronologico che si trascorreva con lei ma alla qualità e
concretezza della dinamica
con cui si entrava in relazione con lei. Per
Cathie
non era importante quanto tempo stavi con lei ma come ci stavi.
Infatti, chi è entrato in relazione profonda con Cathie, avrà potuto
verificare come lei era in grado di mantenersi in relazione anche senza
vederti per molto tempo, attendendo il momento di potersi rincontrare.
Mentre noi nelle relazioni abbiamo bisogno di continue conferme, Cathie
riusciva a vivere e a gustarsi pienamente le relazioni per lei
importanti anche senza vedersi per tantissimo tempo e, ogni nuovo
incontro, per lei era una vera festa che poi la alimentava per tanto
altro tempo ancora. Ricordo bene come comunicava continuamente dentro
di sé
con le persone per lei importanti, mantenendosi continuamente in
relazione con tutti. Mentre noi spesso ci scordiamo anche chi ci ha
voluto bene, Cathie non scordava mai chi era entrato in relazione
profonda con lei
, continuando a farlo vivere dentro di sé. Chi è entrato
in relazione profonda con Cathie sa che per lei siamo stati presenze
“dentro”
, mentre noi ci siamo scordati molto spesso di lei, Cathie ha
continuamente mantenuto una relazione con noi. Non ho mai visto espresso
da nessuno l’amore che era capace di esprimere Cathie.


Un’altra
caratteristica del codice bio-organico è che la vita è una vita globale,
la vita è organica nel senso che non può far crescere o tutelare solo
una parte ma deve tener conto di tutte le variabili dell’ambiente e di
tutte le esigenze
dell’organismo altrimenti muore.
 

Cathie
era sensibile a tutte le variabili del contesto in cui si trovava e
teneva conto di tutte le sue esigenze. Questo non significa che non dava
importanza alla parte che riceveva ma che preservava sempre la
globalità dei suoi bisogni, ai quali non era disposta a rinunciare. In
questo Cathie era di una tenacia e testardaggine incredibile, con lei
non si poteva contrattare, quando sentiva che il contesto non era devoto
alla sua vita era capace di imputarsi fino a quando le sue esigenze non
venivano soddisfatte. A differenza di come siamo abituati noi non si
svalutava
per qualsiasi ragione al mondo, quante volte l’ho odiata per
questo! Per esempio era impossibile convincere Cathie ad essere
frettolosa, la mattina doveva curarsi il proprio corpo per ore
massaggiandosi e spalmandosi la crema con estrema devozione, facendo
versi con cui esprimeva la propria goduria e sbattendosi le palle se da
fuori della porta ti agitavi pregandogli di muoversi. Oppure, quando
mangiava, doveva gustarsi lentamente ogni morso come se fosse il primo
ed unico morso del suo pasto. Quante serate ho passato con lei in
pizzeria ad attendere ore che finisse la sua pizza e, quando provavo ad
intervenire dicendogli che era tardi, lei mi rispondeva “I don’t care
about you”
, ossia “Non me ne frega niente di te” e continuava a gustarsi
la pizza come se io non esistessi. Non ho mai conosciuto una donna così
tanto tenace.
 
Un’altra caratteristica ancora del codice
bio-organico è che la vita è una vita “autopoietica”, è una vita che ha in
sé il proprio progetto
, il proprio programma. “Autopoiesi” è una parola
composta da “autos” che significa “da sé” e “poies” che significa
“fare”, significa che è un organismo che si modifica, cresce, si adatta a
partire da esigenze interne. Se trova qualcosa che lo fa vivere ripete
la stessa cosa senza stancarsi
mai perché ogni volta è come fosse la
prima.
 
Cathie riusciva a vivere emozioni intense con cose
molto semplici, che all’esterno potevano sembrare banali. Poteva
ripetere la stessa esperienza tantissime volte come se ogni volta fosse
la prima. Per Cathie non era importante il cellulare, il computer, bere
vino, fumare una canna, andare in discoteca, a teatro, al cinema o fare
shopping per riuscire a stare bene, perché per lei anche la stessa cosa
ripetuta tutti i giorni aveva un significato diverso ogni volta che la
viveva
. Il cibo aveva un sapore unico ogni volta che lo mangiava, così
come anche un bicchiere d’acqua per lei aveva un valore particolare ogni
volta che lo beveva. Era bellissimo vedere come godeva di parti della
vita a cui noi non diamo più per niente valore, sapendosele gustare con
tutta se stessa. Quante volte l’ho sentita esclamare “I love it!” mentre
si gustava un gelato, oppure “I love him!” mentre si godeva le carezze e
i baci di qualcuno.
 
In un mondo sempre più virtuale se recuperassimo la sobrietà che aveva Cathie andrebbe in crisi l’intera economia mondiale!
 
Un’altra
caratteristica del codice bio-organico è che è che la vita è una vita
che vive più di cose vissute che di consapevolezza, il rapporto con la
realtà è totale nel senso che in quello che vive c’è tutto, non ha
bisogno quasi per niente della consapevolezza-coscienza. La vita del
codice bio-organico è una vita che non ha bisogno di informazioni, ma ha
bisogno di vita vissuta in cui trova tutto ciò che gli serve.
Cathie non aveva bisogno di informazioni o di astrazioni perché nella vita  vissuta trovava tutto ciò di cui aveva bisogno.
 
Infine
Cathie, oltre ad essere stata una splendida rappresentante della
cultura del codice bio-organico lo è stata anche della cultura del
codice analogico. “Analogico” deriva da “ana-logos” che significa
“raccolgo e scelgo di nuovo”
, nel senso che corrisponde ad altro, è
conforme ad altro, ha una relazione con un altro. Il codice analogico corrisponde, quindi, al codice bio-organico, il corpo è infatti la parte
visibile del codice bio-organico, è attraverso il corpo che si riesce a
comunicare la forza, la salute, o la debolezza, la malattia, il
malessere e tutta la gamma delle nostre emozioni.
Era incredibile e
meravigliosa la capacità che aveva Cathie di comunicare le proprie
emozioni attraverso il corpo
. Muoveva il suo corpo apparentemente goffo
con un’armonia e una femminilità che non ho mai visto espressa in nessun
altra donna. Rimanevo sbalordito quando la vedevo danzare e riusciva a
creare continuamente movimenti nuovi inventati da lei, ognuno dei quali
aveva per lei un significato profondo. Quando Cathie danzava sembrava
che riuscisse a collegarsi con le forze di tutto l’universo, la sua non
era una semplice danza ma un modo di collegarsi a qualcosa di più grande
che non ci è possibile vedere. Non ho mai visto una ballerina tanto
meravigliosa
! Che grande sorella che ho avuto! Oltre alla danza Cathie
esprimeva le sue emozioni in ogni gesto, ricordo i suoi sguardi con i
quali riusciva a trasmettere in un modo incredibilmente intenso gioia,
dolcezza ma anche rabbia e minaccia. Ricordo quando da adolescente mi
sentivo disperato e incazzato e Cathie mi donava i suoi massaggi
meravigliosi, riuscendo con le sue mani magiche a calmarmi e a
consolarmi. Non ho mai visto in vita mia qualcuno che ha saputo essere
tanto comunicativo
con il corpo così come lo è stata Cathie. Per Cathie
il corpo era sacro e lo curava con enorme dedizione e si sentiva
bellissima anche se esteticamente non era certo Kim Basinger! Che
splendida sorella!
 
Penso che dopo aver passato in rassegna
le caratteristiche dei codici antichi e aver riconosciuto come Cathie ne
sia stata un esempio meraviglioso, si comprendano meglio le motivazioni
per le quali ho proposto la santificazione di Cathie e spero questo sia
servito a chiarire le idee anche a chi era scettico e pensava che la
mia proposta non fosse fondata. Comunque chi si ostina a non voler
accogliere la mia proposta si tenga pure strette le sue convinzioni, io
ritengo che mia sorella Wakan Tanka Morning Star Cathie Summer ha un
grande valore in un mondo, quello attuale, dominato dalla cultura
simbolica, in cui il sociale vive di virtualità e la vita specifica non
ha più valore se non quello derivato dai soldi. Se quindi, invece di
vedere Cathie per la sua mancanza di abilità rispetto alle funzioni
simboliche e astratte, la vedessimo come espressione del codice
bio-organico e analogico, che sono i codici che oggi abbiamo più
smarrito, scopriremmo che Cathie è stata una vera Maestra della cultura
dei codici
che per più tempo si sono espressi nel viaggio della vita e
che siamo noi, cosiddetti “abili”, i veri “disabili” nell’espressione
della cultura di questi codici. Il nostro star male e il disagio sempre
più evidente in tutto il mondo indica proprio il nostro allontanamento
dall’espressione di questi codici antichi, dei quali invece mia sorella
Cathie era super-dotata così come lo era la sua eroina Wonder Woman. Per
questo credo proprio che Cathie possa essere la Morning Star verso cui
dobbiamo tendere in questa particolare fase storica in cui la vita si
manifesta sempre più frantumata e a disagio.
 
Cara sorellina,
per quanto mi riguarda io mi impegnerò in questo senso e cercherò di
farmi orientare dal tuo esempio. Sono immensamente grato a nostra mamma
Anna che mi ha donato la tua presenza nella mia vita e immensamente
grato alla vita
per aver avuto vicino una Grande Anima come te. Ti amo
tanto tanto tanto e ora che ti sto salutando sto versando tante lacrime
nel mio computer perché desidererei tanto poterti abbracciare stretto
così come ero solito fare. Ora non si può più fare, ma il tuo spirito è
dentro di me
e mi scalda il cuore.
 
Ti amo tanto, 

Your brother SILVIAGGIO

5 Commenti

  1. lisangela

    Ha commosso anche me leggere queste tue parole Silvio soprattutto perché ho conosciuto di persona Cathie e ricordo benissimo la sua femminilità accentuata e la sua grande capacità di sentirsi protagonista della propria vita …. ogni volta era un dolce spettacolo ascoltarla!un grande abbraccio ad entrambi

  2. lisangela

    Ha commosso anche me leggere queste tue parole Silvio soprattutto perché ho conosciuto di persona Cathie e ricordo benissimo la sua femminilità accentuata e la sua grande capacità di sentirsi protagonista della propria vita …. ogni volta era un dolce spettacolo ascoltarla!un grande abbraccio ad entrambi

  3. Amelia

    già!!!!… per ogni singola parola che hai descritto Silvio. io spero di poter presto partecipare ai pellegrinaggi…chisà che il suo grande spirito non ci orienti nel vento!!!!
    un grande bacio e abbraccio ad entrambi!
    Amelia

  4. Unknown

    ORGOGIOSA DIGNITOSA SERENA AFFIDATA GENEROSA RICCA PORTATRICE DI UN SAPERE INTENSO CIO' CHE MI TRASMETTEVI MI ASCENDEVA A UN INTERO PIU' SANO DI ME GRAZIE CATHE!

  5. Sandrasa V.

    …Grazie infinite….leggere delle tue emozioni ed in questo momento è stato per me un dono stratosferico…mi sono emozionata vedendo le foto perchè ricordo di averla vista durante il mio percorso.Condivido tutto proprio tutto di quello che hai espresso…. e ne farò tesoro perchè io non avevo avuto la fortuna di entrare in relazione con lei. Sento che lasciarsi guidare da grandi anime ci aiuta a far crescere la nostra….per seminare oltre ogni campo/orto…verso l'universo
    Un abbraccio e visto che oggi si festeggia S. Rita nel borgo dove io sono nata..e per il secondo anno di seguito non vado alla rituale processione…affiderò a lei una preghiera.. affinchè da Santa delle cose difficili possa intercedere a far avverare questo tuo desiderio
    Con affetto Sandra V.

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