Pedaso (FM), sabato 6 giugno 2015. PROGETTO “LA FINESTRA DI BABICH. Sesto giorno.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia





V° PROGETTO
“LA FINESTRA DI BABICH”.
PROGETTO DI CONVIVENZA
AL FEMMINILE.
 

VI° giorno.


Radunate nel sacro cerchio creato naturalmente dagli alberi, ci prepariamo a cominciare una giornata dedicata ai bilanci di ognuna di noi. 

Introduce la mattinata Chiara con una riflessione sull’importanza dello stare insieme dell’albero della vita con l’albero della conoscenza.
Poi ci invita a riconoscere il passaggio, se c’è stato, dalla Miseria alla Grandezza. 

La più solidale è Annamaria, che comincia a sentire il suo spirito ‘’di creatrice’’ e fino all’ora di cena ci susseguiamo: 
c’è chi riscopre e si riappropria di parti vitali come Adriana, Agnese, Luciana e Antonella

C’è chi riconosce la propria difficoltà a chiedere come Sonia e Paola S., che si impegnano però a rimettersi in cammino. 

C’è chi riconosce l’importanza di fermarsi e vivere la propria lentezza come Grandezza, nel caso di Marinella,  e come difficoltà nel caso di Mariangela.

C’è chi si espone attraverso le unità didattiche come la Piramide per Marialetizia, il Graal per Donatella e le favole per Amelia e chi comincia a sentire la paura del dolore e della morte come Mila e Paola C. 

Veronica preferisce rimanere nelle sue emozioni, facendo un bilancio senza parole, Gina e Carla riconoscono la loro mortifera miseria e iniziano a intravedere la loro nuova grandezza

Giuseppina, dopo una lunga immersione, viene invitata a soffermarsi sulla parola perdono.  

Elena si manifesta in tutta la sua umiltà e Rocchina, dopo giorni di chiusura nella sua rocca, si apre regalandoci una diluviante inaspettata immersione tanto da incarnare il nome con cui la chiamava Marialetizia

“Rocchetta, la leggera, l’ acqua alla salute”. 

Maddalena, nella sua riflessione riconosce la grandezza di Giovanna e propone un progetto Babich dedicato solo a lei. 

A concludere i bilanci non a caso è Nunzia che riconosce in Chiara parti della madre e attiva con lei una commovente dinamica di rivelazioni. Eka prende spunto dall’antico desiderio di Nunzia di sposarsi col velo  per proporre un serale rito nunziale, al che Adriana si offre di accompagnare la sposa al grande evento nei tradizionali preparativi, a lei si aggiungono Marialetizia ed Annamaria nel prepararle un caldo, profumato e fiorito bagno.

Molte donne si danno da fare per la sposa  donandole abito, trucchi, orecchini, scarpe, velo, insomma come accadeva in antiche civiltà, la sposa è stata coccolata ed onorata nella sua semplice bellezza. 

Le donne all’esterno hanno contribuito a preparare la sala nunziale, riempiendo di candele il percorso della sposa e raccogliendo i fiori per il bouquet

La parte iniziale del rito è stata dedicata unicamente alla sposa, celebrando l’unione della vecchia parte Nunzia con la parte nuova di Sinzia.

La seconda parte del rito invece è stata dedicata a tutte le donne del progetto che, vestite di Biancor, si incoronano recitando l’ultima parte del sonetto 508 di Emily Dickinson. 

La luna accoglie e accompagna i leggiadri corpi danzanti, le voci tenere e il pianto di chi sente la fine di quello spazio sacro e devoto che è stato il progetto “La finestra di Babich”.

Conserviamo preziosamente in noi le emozioni di quella intensa giornata, ma questo è quel che ricordiamo razionalmente, forse non sarà esaustivo, ma gli appunti sono finiti nella lavatrice…

Da quel di Pescara,

 Adriana e Marialetizia 
“Adequate — Erect,
With Will to choose, or to reject,
And I choose, just a Crown — ”
“- Adeguata – Eretta,
Con il potere di scegliere,
O di rifiutare,
Ed io ho scelto, semplicemente  una Corona -“


Emily Dickinson

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