Pedaso (FM), mercoledì 3 giugno 2015. PROGETTO “LA FINESTRA DI BABICH”. Terzo giorno.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS



Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggia



V° PROGETTO



“LA FINESTRA DI BABICH”.



PROGETTO DI CONVIVENZA



AL FEMMINILE.



 


III° giorno




La giornata inizia ormai come consuetudine con il risveglio del corpo che risveglia anche il nostro interiore. A condurci sono Marinella, Eka e Donatella: Marinella introduce leggendo un suo scritto e Donatella ci aiuta a risvegliare il corpo con esercizi di streatching e radicamento alla madre terra da cui assorbiamo energia vitale.  Eka ci invita a trovare il motivo che ci ha portato fin qui, alziamo gli occhi e immaginiamo i rami degli alberi come radici che ci collegano al cielo

Di seguito un pezzo al pianoforte di Allevi dal titolo “Panic” che è in realtà un inno alla vita, Maddalena si immerge in un ricordo della sua vita che ancora fa difficoltà a visitare e le sue difese-resistenze vengo  colte da Marinella e Mila che tentano di aiutarla ad attraversarlo ma la sua reazione è  forte tanto da accompagnare Mila, facendole da specchio, nella sua rabbia antica che attraverso una lunga dinamica l’ha portata alla sua dolorosa solitudine che ha espresso prima sussurrandola e poi finalmente urlandola. Questo vissuto così potente al negativo ha innestato in Gina il bisogno di esprimere una verità lontana, che ha condizionato la sua vita e anche quella di Antonella, che con rabbia esprime i tagli che il suo corpo le ha mostrato e quanto le sue relazioni siano state condizionate. L’intervento di Eka vuole sciogliere questa simbiosi al negativo che non serve più, invitando ognuna a cominciare un percorso di vera distinzione. Anche Paola attraverso un forte pianto esprime il dolore per la sua solitudine di bambina bambola che ancora copre ciò che in verità lei è.

Sonia viene stimolata ad abbandonare tutto l’esterno che ha solitariamente costruito per fare vuoto e cominciare a riempirsi di quel se che ancora non vede e non sente.
Nel pomeriggio abbiamo l’onore di assistere ad un originale partorito da un originario di nome Eka. La Teoria del Biancor. Ognuno di noi indossa qualcosa di bianco e siamo accompagnate ad immergerci nel bianco come vuoto che rappresenta il movimento di tutti i colori, qualcosa che precede tutto ma è già tutto e nell’origine non solo come madre ma come senso più ampio in quanto l’essere vivi non significa sempre essere nati. Eka attraverso il suo viaggio di vita verso il suo originario ci fa comprendere la differenza tra l’essere vivi e l’essere nati. Il respiro acquatico del feto è l’essere vivi ma il respiro aereo  del neonato è l’essere nati.

Siamo tutte illuminate da questa teoria che ora ci deve scendere e di cui ognuna riconosce il grande valore di Partenogenesi. E’ stato proposto un rito per  onorare  questa donna che per prima ha visitato il Biancor attraverso la sua storia di vita. La proposta è arrivata leggera e giocosa dalla sue pari che l’hanno vestita interamente di bianco per riconoscerle il suo Biancor come il suo originale. Ogni donna ha voluto dedicarle un riconoscimento ed è stata incoronate dalle donne adulte come generatrice del suo originario. Le note del “Magnificat si sono fuse al mare, agli alberi e al sole che stava tramontando a celebrare questa creatura mafignifica.

Le donne del Progetto la Finestra di Babich hanno deciso che, considerato il valore di questa teoria, di cui abbiamo volutamente  abbiamo dato solo un accenno, a breve sarà per tutti noi possibile poterla leggerla integralmente con un contributo da devolvere alla Fondazione Nuova Specie.

La sera dopo cena, non volendosi far mancare nulla e nel ricostruire le origini è stato raccontata la prima dinamica tra Mila, Eka e Luigi avvenuta dieci anni fa. Questo ci ha portato poi a  fare il Know out sulle dinamiche vissute oggi da Mila e Gina. Nonostante la tarda ora tutte abbiamo riconosciuto il valore di questo momento di conoscenza che ha aperto una prospettiva di ricerca e l’esigenza di costituire un gruppo di lavoro sul Know-how delle dimaniche. Questo sacro momento è servito anche per celebrare la prima festa dei figli che istituzionalmente ancora non esiste.


Stanche ma nutrite da tanta teoria a tarda notte andiamo a dormire, trovandoci qui stamattina all’alba di un nuovo giorno già pronte a ricominciare… faccamoci un applauso di incoraggiamento!!

Annamaria,
Mila e
Maddalena

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