Aula didattica globale “Gianna Stellabotte” (FG), martedì 21 aprile 2015. GIORNATA DI KNOW HOW SUL CORSO DI “EPISTEMOLOGIA GLOBALE E DINAMICHE DI VITA, DIN-GIO.
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia
Prefettura di Foggia
PRIMA GIORNATA
DI KNOW HOW
SUL CORSO
DI EPISTEMOLOGIA GLOBALE
“DIN-GIO”.
Martedì 21 aprile ci siamo trovati all’Aula didattica globale “Gianna Stellabotte” per un incontro speciale: fare il Know How sul corso di Epistemologia Globale che gli intrepidi Mariano, Giovanna e Barbara avevano condotto a febbraio.
Non è la prima volta: la sperimentazione è iniziata l’anno scorso.
Ma sviluppando quella modalità in questo corso Sabrina, Maria Grazia, Benedetta e Gioele avevano frequentato con l’obiettivo di osservare per poi rivelare ciò che ancora non vediamo: quella “magia” che Mariano riesce ad esprimere nei suoi interventi in cui la modalità diventa parte integrante del contenuto che trasmette.
La realtà che ognuno di noi in modo specifico riesce a conoscere è solo una parte di quella esistente.
Più una persona riesce ad avvicinarsi all’origine della vita (codice ontologico) più riesce ad addentrarsi in questo percorso, a contemplare e riconoscere questa profondità, ed infine ad utilizzarla.
In questo senso grazie al suo percorso di crescita che dura da quasi cinquant’anni Mariano ha sviluppato notevoli competenze che esprime nei suoi interventi di teoria-prassi.
Dovremmo anche noi come lui da un lato crescere verso la nostra interezza portando a termine prima possibile la costruzione dei nostri codici, e dall’altro sviluppare i “globcettori”, ovvero dei sensi che il più possibile ci permettano di osservare la storia da un punto di vista globale; osservare la storia ispirati dalla metastoria.
Come approcciare ad un impegno così difficile? Utilizzando due amici che definiscono un metodo di lavoro vincente: il “Blow up”, ovvero non pretendere di riconoscere tutto ma concentrarsi su delle parti che riteniamo significative e farlo utilizzando la signora L.I.D.I.A., acronimo di “Lento, Incerto, Dubbioso, Inedito, Aperto”.
Fin dalle prime battute si capisce la ricchezza di contenuti che stanno emergendo e la bellezza della specificità; infatti nonostante avessero analizzato le stesse giornate (il contributo di questa giornata di lavoro si è fermato alle prime battute del corso, molto ancora rimane da fare…) ognuno aveva osservato aspetti diversi e varie erano le modalità espressive.
Due sono i contenuti che più mi hanno colpito di questa intensa giornata.
L’utilizzo delle unità didattiche nell’analisi del corso, soprattutto del Graal delle Profondità, che nella sua semplicità sempre di più sembra sia veramente un faro che può illuminare qualunque cosa.
E il fatto che nel nostro piccolo (in assenza di Mariano) siamo riusciti a fare teoria-prassi.
Parlando dell’accoglienza del corso uno degli aspetti sui quali il gruppo di lavoro si è soffermato è stato l’ascolto dello Stato Quiete.
Beh, durante la giornata Gioele si è autorizzato ad esprimere un suo disagio grazie all’accompagnamento di alcuni dei presenti.
Grazie al fatto che nonostante fosse uno dei relatori c’è stato ascolto anche del suo Stato Quiete, grazie al fatto che un po’ siamo riusciti a transitare dal Chrònos (tempo misurabile) al Kairòs (tempo favorevole) in cui poter riconoscere che le emozioni di Gioele erano preziose e costituivano parte integrante del nostro programma di lavoro.
Non quindi una giornata in cui trasmettere solo contenuti intellettuali, ma una giornata il cui l’obiettivo è stato la crescita in tutti i codici, sia per chi conduceva che per chi assisteva.
Sento che è stato posato un mattone importante nel percorso di questa embrionale ricerca.
E sento anche che… l’appetito vien mangiando. Aspetto fin da ora il prossimo appuntamento!
Flavio