Aula didattica Gianna Stellabotte (FG), domenica 22 Marzo 2015.Supervisione Alsa Bari.
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“Alcuni Cerchi” Vasily Kandinsky. |
Gli altri partecipanti alla giornata invece occupano le file esterne. Molti sono i presenti delle altre associazioni, soprattutto di quelle del Sud Italia.
Dopo una prima attesa per permettere anche agli ultimi arrivati di trovare il loro posto ed immergersi, Mariano fa sedere Graziana, la presidente dell’Alsa Bari, vicino a lui.
È cosi che la supervisione può cominciare!
La prima a prendere la parola è proprio Graziana, che fa emergere il vissuto emotivo molto intenso rispetto alla sua presidenza. Lei ci parla delle difficoltà che aveva incontrato e della necessità di far uscire il negativo che aveva anche ereditato, in vari incontri precedenti la supervisione.
Molto coraggiosamente, ci dice anche che nel seguire il consiglio di Mariano di non fare tutto da sola, si è bloccata in certe occasioni, volendo tenere in considerazione l’opinione di tutti. Mariano, a questo punto la interrompe per dirle che avrebbe potuto fare affidamento su di lui e sulla sua vicinanza, senza temere di dargli fastidio.
Graziana fa emergere le sue difficoltà ad entrare in relazione con lui in passato, cosa che ora emerge e si trasforma poiché lei ha compiuto passaggi importanti in rapporto alla figura di suo padre.
Mariano, quindi, ci dice che se è vero che Graziana avrebbe potuto consigliarsi con lui e mostrargli le difficoltà di una situazione in cui lui stesso l’aveva messa, è anche vero che ognuno degli associati avrebbe dovuto sentirsi la responsabilità di sostenere Graziana, mostrando così l’altro opposto.
È emerso come nessuno l’abbia concretamente fatto.
Come gli associati dell’Alsa Bari abbiano tenuto di più all’associazione che ad aiutare Graziana e che in certi casi hanno provato, secondo le parole di Mariano, un gusto quasi sadico nel vedere Graziana in difficoltà.
Mariano da anche poi la possibilità a chiunque voglia commentare o fare uscire un proprio negativo di farlo, in modo da continuare a mettere in dinamica ciò che era arrivato bloccato.
Nel raccogliere gli interventi di ognuno, lui cerca di mostrare il buono ma anche l’altro opposto.
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Foto festa della Semina, Novembre 2014 -Troia, Masseria Stalla del Pro.Nu.S. |
Dopo una breve pausa musicale, Mariano espone la sua proposta per il nuovo direttivo ed il ruolo che Graziana dovrà occupare all’interno della Fondazione. Invertendo la locuzione latina promoveatur ut amoveatur (promuovere per rimuovere) in amoveatur ut promoveatur, Mariano propone a Graziana di lasciare la presidenza per dedicarsi più da vicino all’Albero della Conoscenza.
Essendo lei dotata di “occhi per guardare”, Mariano la vede come una persona in grado di fare Teoria molto bene, essendo la Teoria un saper vedere le profondità e metterle in dinamica, conoscendole.
Mariano propone anche a Veronica di divenire la nuova presidente, con al fianco il suo compagno Gaetano. A loro vengono riconosciuti i grandi cambiamenti fatti nell’ultimo anno e l’impegno che come individui singoli e nella coppia hanno portato avanti per trasformarsi.
Viene anche dato loro tempo per decidere se accettare o no e la possibilità di nominare personalmente un nuovo direttivo.
Mariano poi raccoglie il senso del pomeriggio in una Teoria globale sull’Alsa Bari, le dinamiche passate e le prospettive.
Infatti, da ciò che era stato detto, è emerso come ogni associato dell’Alsa Bari si è comportato come una freccia appuntita, indipendente e pronta a puntarsi e scagliarsi contro. Invece, affinché l’associazione possa funzionare è buono che ogni componente si comporti in modo da formare una treccia di Berenice.
Ispirandosi alla costellazione omonima ed alle formazioni che assumono in volo gli uccelli migratori, Mariano spiega come ogni associato debba fare la sua parte cooperando con gli altri, con un’intensità e partecipazione proporzionali alla sua crescita e all’impegno che può metterci.
Come le rondini, che volano a forma di V, sfruttando ognuno la scia dell’altro ed alternandosi alla guida.
Ad ognuno viene solennemente chiesto se vuole passare da freccia a treccia, in modo da suggellare una nuova fase con un gesto concreto.
Il pomeriggio, ormai quasi sera, si avvicina al termine con una dinamica tra Fabio ed Antonio, padre e figlio associati Alsa Bari, i quali vengono messi uno di fronte all’altro affinché prendano un impegno per trasformare la loro relazione, portando avanti il percorso di cambiamento che hanno entrambi intrapreso.
La supervisione si conclude quindi con Mariano, Fabio ed Antonio abbracciati che cantano la canzone O’ Pate ( Il padre ) di Nino D’Angelo e l’augurio di queste ultime righe del testo: