Andria (BAT) casa Matera-Zagaria, lunedì 13 aprile 2015.PRIMO INCONTRO VERSO IL MASTRO SUD.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 

Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggia

VERSO IL MAS.TR.O.  SUD

Lunedì 13 Aprile 2015, si è tenuta ad Andria nell’ospitale casa di Livia e Vincenzo la prima riunione inerente la realizzazione del Mas.Tr.O. sud, in cui ogni partecipante ha espresso la propria specificità e i propri vissuti.
A tale incontro, hanno partecipato Marina, Raffaele, Cosimo, Gina, Giuseppe, Silvana, Simona, Ornella, Nadia, Angela, Martina, Chanel, Graziana, Veronica, Eka come supervisione in collegamento via skype e Grazia venuta da San Severo, invitata da Marina sentendola una compagna fidata e stimata che la affiancherà fisicamente e spiritualmente come referente per il Mas.Tr.O. del Sud.

L’incontro è iniziato degustando un buon dolce e accogliendo Ornella e Raffaele, i rainbownauti tornati dal VI progetto Rainbow, tenutosi a Sasso di Castalda (PZ).
Ornella ha raccontato come questa sia stata un’esperienza forte, importante e positiva che le ha permesso di avere un confronto con se stessa e quanto le sia piaciuto il rito del battesimo per la celebrazione del nuovo ingresso alla vita.
Raffaele, forse ancora un po’ confuso, ma dallo sguardo attento e riflessivo, racconta del piacevole massaggio, ricevuto da Ornella.
Marina sostiene entrambi ricordandogli che non sono soli ora che sono rientrati dal progetto e che bisogna rispettare i loro tempi perchè si ritorna da un periodo in cui si è molto delicati e molto sensibili.

Da questo breve bilancio, è emerso che per i due rainbownauti, l’esperienza è stata positiva perché Raffaele si è sentito coinvolto, protagonista nel ruolo di capitano della nave che gli ha dato la possibilità di intrecciare con gli altri partecipanti.
Livia ha manifestato le sue paure nel rientro di Raffaele a casa, ma di sentirsi pronta ad accompagnarlo e ad affidarsi alla rete, spingendo il figlio a parlare maggiormente e a fare delle richieste.
A proposito di Ornella,  Silvana ha iniziato a vedere Ornella con un’altra luce, con la voglia di farle festa come un prosieguo in divenire dopo una sperimentazione su se stessa e nel riscoprire in lei molta determinazione nel percorso.
Giuseppe, conferma quanto Ornella li ha incoraggiati a fidarsi di lei in questo percorso, apprezzando la sua crescita, vedendola più solare, più sicura di sè e sperando in un suo maggiore equilibrio. Per quanto concerne Simona, apprezza il fatto che si stia mettendo in gioco, vivendo questo momento come una raccolta di frutti.
Gina, conclude questa fase ricordando quanto la rete sia importante e quanto ci aiuti a crescere.

Dopo questo emozionante inizio, Marina distribuisce a ciascuna delle “sette sorelleNadia, Livia, Simona, Gina, Angela, Graziana e Veronica che avevano precedentemente dato disponibilità per l’avvio del MASTRO Sud, un ramoscello d’ulivo con un bigliettino, chiedendo di scrivere un pensiero senza firmarlo, riporlo nella cesta e di scambiarli a fine riunione leggendo la frase che è capitata.

Secondo Eka, questa riunione può essere considerata come la prima parte di un confronto, per poi incontrarci i primi di maggio di persona, organizzando una giornata per riprendere la riunione.
Grazia ritiene opportuno  leggere gli scritti sul Mas.Tr.O., che ognuna delle sette sorelle ha precedentemente mandato ad Eka.
 
Quest’ultima sottolinea come gli scritti partivano da un bisogno di far emergere paure, dubbi, perplessità, che bisogna essere coincisi ma non frettolosi e a tal proposito è più auspicabile dedicare altro tempo per noi, così da ascoltarci. Propone di iniziare questa seconda fase importante con un minuto di scambio di sguardi, per renderci conto che realmente non si è soli.

Nadia, chiarisce il suo punto di partenza volendosi confrontare con gli altri per sapere come vogliono starci perché in questo progetto ci crede tanto ed è realmente importante avere un punto di riferimento più vicino e quindi meno dispendioso rispetto a quello di Ancona, già saturo di richieste. 
Percepisce il bisogno del gruppo di far nascere questa realtà nel nostro territorio, che sarà tipica della nostra terra, specifica delle nostre forze, anche perché si può contare sulla presenza di figure maschili presenti nell’Associazione Alsa BAT.
Marina, ritiene utile programmare dei momenti in cui fare bilanci, conoscenza e accompagnamento, un modo iniziale per esprimere quello che ognuno vive.
Veronica, commossa perché sente di stare più vicina a se stessa, rispetto alla settimana scorsa in cui viveva la pesantezza come un cammello, ora si sente di stare in “mezzo alle cose”e come partendo dal piccolo si può arrivare al grande.
Informa come l’Associazione di Bari stia andando in un’altra direzione, anche  perché si  stanno modificando degli equilibri; questo è anche buono per il loro  gruppo e per il nascente Mas.Tr.O. del Sud.  L’accompagnamento e il contributo che i compenenti dell’Alsa Bari porteranno in base alle proprie specificità, prenderà forma mano a mano. 
Da parte sua però c’è voglia di attivarsi in questo progetto, anche per il periodo forte e il piacere che sta vivendo, andando anche a condurre nell’intensiva di Aprile. 

Secondo Gina, l’esperienza la stiamo già facendo col gruppo mettendo a fuoco le specificità e ascoltandoci nell’ordinario e non solo il mercoledì in cui il gruppo BAT si incontra; anche perché il gruppo è per lei la sua famiglia ed è questo il motivo che la spinge a fare. 
Quindi il Mas.Tr.O. è una cosa fondamentale  e ben venga la progettualità e la sperimentazione ad Andria nella casa di campagna di Livia e Vincenzo, che nasce dalla esigenza di accompagnare i ragazzi che sono rientrati nel territorio di riferimento e fungerà da anello tra il Mas.Tr.O. trattamento ordinario e il territorio della Bat; cosicchè l’associazione Bat si possa sperimentare nell’ordinario in questo caso a partire da Raffaele M. col suo territorio.
Interviene Eka, affermando ciò che la colpisce del gruppo ALSA BAT è la molteplicità dell’età dei componenti, perché come il giovane serve per far cogliere nell’adulto delle parti incompiute, così serve al giovane cogliere nell’adulto la forza per partire e credere in noi giovani.
E’ il momento di Graziana, la quale esprime il bisogno di stare nelle sue cose, di essere andata a vivere da sola in una casa diversa e di vivere una fase nuova. Rispetto agli scritti precedenti, percepisce che è cambiato qualcosa, perché dopo aver fato delle esperienze intensive nel Mas.Tr.O. di Foggia e di Ancona, ricorda bene i limiti riscontrati e come si sentiva appesantita dall’organizzazione.
 Dopo questo periodo di immersione, sta facendo morire tante parti della sua storia e le fa piacere la modalità di ascolto in cui si sta procedendo esprimendo il desiderio di stare più in ascolto di chi ha più energie, di riscoprire cose nuove di se stessa e di non aver voglia di preparare “un utero” per altri.

 In questa fase, secondo lei è anche buono ascoltare come stanno le altre Associazioni del Sud e mettere in moto il meccanismo di visitare le altre Regioni per conoscersi nei propri territori e vedere le diverse forme di ospitalità come una “domenica in viaggio”ed anche fare verso Agosto un progetto estivo per sperimentarsi e vivere un momento di leggerezza.

Eka e Marina concordano sul fatto che sono buoni questi spunti per stare insieme in leggerezza e sono proposte che si possono considerare  e attivarsi per organizzarsi estendendole alle altre Associazioni come le “domeniche in viaggio”, visitando luoghi e tradizioni  degli altri territori.

Livia interviene dicendo che lavorando in un’ istituzione tradizionale, la sua energia viene smorzata ed è una sfida portare avanti questo discorso perché crede che qualsiasi persona  ha bisogno di esprimersi anche con i propri limiti. Esprime il desiderio del gruppo di stare assieme anche nell’ordinario, di passeggiare, di chiacchierare anche perchè con l’esterno si intreccia a fatica. 
Si sta andando avanti perché i frutti ci sono, i giovani nel nostro gruppo ci sono, col desiderio di fare rete e stare assieme in leggerezza.
Propone di cominciare sperimentando la loro casa in campagna  ed intrecciare con Ancona e con le atre associazioni del meridione.
Secondo Eka, anche se Livia vive questo negativo e tensione lavorando in un contesto in cui si sente sprecata, è comunque qualcosa di buono in cui ora è il momento di ricevere  condividendo il suo vissuto con le donne adulte.

E’ il turno di Angela, la quale riferisce che con molta onestà, vuole partire da livelli diversi essendo una persona storica ed avendo esperienza delle prime case. Afferma come il Mas.Tr.O. di Foggia non è stato un Mas.Tr.O. vero e proprio e in funzione di questo, si sente il bisogno in cui sta venendo meno Mariano di vedere cosa rimane di quella storicità e cosa siamo oggi in grado di fare con le nostre specificità che non sono più legate alle figure storiche, pur essendo state buone. Concorda con l’idea di questa casa in campagna per iniziare a vedere cosa significhi convivenza, fare i gruppi alla salute quotidianamente e come accompagnare dopo le dinamiche
Secondo lei, sul campo si forma l’esperienza ,con la forza e anche con tutti i limiti.
 E’ buono partire con il minimo di esperienza che abbiamo, e per il MAS.Tr.O. materialmente servono anche soldi e con la casa in campagna è buono iniziare e vedere praticamente anche noi all’interno come stiamo, vedere la capacità di ognuno a non chiudersi e capire chi in quel momento ha bisogno di fermarsi. 
Possiamo essere “psicotici e buoniper la vita

Interviene Eka, sottolineando come, a suo parere, oltre all’aspetto materiale ed economico a cui pensare con delle strategie, bisogna anche soffermarsi sulle forze reali, pensando a quelle persone che sono utero per altri, hanno bisogno di ricevere utero, cosa che precedentemente non c’è stato. 
Per lei è importante prendere dagli antenati, ma anche darci la possibilità di creare noi un inedito che non per forza deve rifarsi a cose vecchie, anche perché “le Note sono Sette, ma le musiche sono Infinite.”
A me Simona, ha fatto piacere la proposta di scrivere il post fattami da Grazia perchè sto vivendo un periodo diverso dal precedente, sento di stare in una fase nuova, diversa e di volermi sperimentare. Inizialmente non mi sono sentita molto accolta dal gruppo, e mi era stato proposto di iniziare da me ad accogliere gli altri, ma era un mio limite aprirmi e contattare gli altri.
In questo periodo invece sto vivendo un momento di leggerezza, con la voglia come Veronica di “essere in mezzo”,non  sentendomi più come sorella di Ornella ma come Simona.
Come per Livia, anche per me non è semplice vedere i limiti istituzionali che ci circondano, che bloccano potenzialità e specificità, per questo credo nel gruppo Alsa BAT, e nel Progetto vedendo il tutto in una nuova prospettiva. In questo progetto c’è la mia disponibilità e, spero ci sia, come detto in precedenza maggiore conoscenza tra le sette sorelle, per creare qualcosa di buono integrando competenze formative e personali. 
Marina conferma di sentirmi in un’altra fase, più positiva in quello che trasmetto, come desiderio di farne parte, che deriva anche dal fatto che sto cambiando prospettiva.

Infine è intervenuta Grazia, affermando che in questa occasione ha potuto conoscere meglio il gruppo della BAT e si è meravigliata positivamente notando come  il gruppo sia partito in primis dalla conoscenza e poi ha messo su l’associazione Alsa BAT.
E’ importante prima creare la rete, stare insieme, conoscersi e poi arrivare a realizzare qualcosa.  
Rispetto al Mas.Tr.O. DEL SUD, sente che è un bisogno fisiologico come lo sarà quello del Nord e tanti altri. Ringrazia tutti per averla accolta sentendosi a suo agio, anche perché dalla parte organizzativa in cui in origine è stata chiamata, man mano si è immersa sempre più. 
La riunione è stata costruttiva perché c’è stato il desiderio di starci.       
Simona

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

FACEBOOK

5x1000-Fondazione Nuova Specie