Sasso di castalda, mercoledi 1 aprile 2015.VI PROGETTO RAINBOW DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE.III^ GIORNATA.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggia

VI°  PROGETTO RAINBOW.
TERZA GIORNATA
Mattina del 1 Aprile, ultimi preparativi prima di lasciare il porto!
La sveglia oggi suona un po’ più tardi per dare modo ai marinai di riposare un po’ di più dopo il vitale rito del giorno precedente alla Spiaggia Nera.
Tra un pensiero ed una comunicazione iniziamo, come di consueto ad ascoltare il nostro stato d’animo e le sensazioni che ci ritroviamo a vivere in questa terza giornata. Dopo il rito di ieri, qualcuno esprime la propria contentezza nell’essere riuscito a contattare anche la propria parte vitale, la propria scintilla, stella Polare del nostro Viaggio.
I nostri condottieri Raffaele, Barbara e Daniela ci aiutano ad affinare gli “strumenti di bordo” prima della partenza, spiegandoci il senso del Viaggio in mare aperto attraverso le “Dinamiche Metastoriche”. 
Un Viaggio che attraversa i tre codici della Vita (simbolico-razionale, analogico o del corpo, delle emozioni profonde) fino a voler raggiungere il Codice Ontologico, la scintilla che ognuno di noi porta dentro e che è la sorgente primaria che ci alimenta dal basso. 
Tanti gli attorcigliamenti che hanno interrotto questo flusso e che ci hanno relegato a vivere nel codice simbolico-razionale perdendo quella Vitalità specifica che ognuno ha diritto a vivere. 
Questo il senso delle dinamiche metastoriche, un viaggio attraverso i tre codici per aiutarci a sciogliere le occlusioni, gli attorcigliamenti, le chiusure che ci fanno vivere una vita spezzettata, in cui abbiamo smarrito il collegamento con la nostra sorgente.
Dopo il pranzo, due le scialuppe che si avventurano in mare aperto: una costituita da soli maschi e l’altra costituita da sole femmine.  
Un diario di bordo per ogni scialuppa ed una griglia teorica basata sulle unità didattiche, questa la strumentazione da portarsi in viaggio.
La scialuppa maschile parte alla volta del bosco per ritrovare il senso del “branco”. Branco inteso come gruppo di persone che stanno insieme non per caso ma scegliendolo attivamente. 
Branco in cui si decide di stare insieme ma ognuno con il proprio territorio da difendere e da far rispettare senza mezze misure e senza ipocrisie, misurandosi anche con il corpo. 
Dalle dinamiche messe in atto emerge una grossa carenza della figura maschile-padre che caratterizza la storia di ciascuno dei partecipanti. La mancanza di qualcuno che fosse concretamente presente, che educasse all’uso del corpo e ci insegnasse a saper definire il territorio.  
Questo il senso della scialuppa: riprendersi ciò che non è stato possibile avere prima. Si inizia a misurarsi con i corpi, a giocare e a non retrocedere di fronte all’invasione degli altri. 
 
La scialuppa al femminile, invece, si è riunita in gruppo attraverso vari oggetti personali. Si è iniziato con l’ascolto di M., della sua storia personale ed il rapporto con la madre, figura terribile che l’ha bloccata nel corpo ed anche nella sua storia matrimoniale. 
Poi, è emersa la dinamica di B. che ha vissuto nell’infanzia una violenza da parte della madre e che non ne ha percepito il senso del contatto fisico ed affettivo. Nell’ascolto di M. è venuta ancora fuori questa figura materna ostile che le suscitava rabbia e dalla quale è voluta fuggire
In ognuna delle partecipanti è venuto fuori questo rapporto conflittuale con la propria madre, B. questa rabbia l’ha manifestata palesemente.
 
 La cosa più bella, è che dopo aver ascoltato e percepito delle immersioni molto dolorose, si è riuscite a rialzarsi ballando, ridendo e addirittura preparando un balletto per i maschi che tornavano dalla scialuppa esterna, accogliendoli in modo ironico e simpatico.
Cristiano e Brunella

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