FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia
E’ stato bello per me essere stato scelto per una scialuppa: i coordinatori Cristiano e Raffaele hanno scelto come miei accompagnatori Gaetano, Davide, Luca A. e i quattro dinamici adolescenti Moise Giancarlo Marco e Paolo. Mi sono emozionato quando Raffaele ha spiegato le motivazioni di questa scelta ed anche la canzone che mi hanno dedicato “Strada facendo” è stato coinvolgente ballarlo avvolto dagli abbracci dei miei giovani e meno giovani accompagnatori.
Dopo un breve consulto, abbiamo deciso di andare a fare questa dinamica nella mia città adottiva, Casamassima e, grazie alla generosità di Diego, partiamo tutti nella stessa macchina, appunto quella di Diego che ha sette posti.
Durante il viaggio, ognuno dei miei accompagnatori spiega perché ci vuole stare e come ed anche io spiego il perché mi piace il gruppo che è stato scelto.
Come prima tappa andiamo in un posto che io frequento con difficoltà, ovvero in negozi in cui scegliere vestiti che piacciono a me, visto che, non avendo molta cura del mio corpo, tendo a svalutarmi anche nel vestire, a dare poco valore all’aspetto fisico.
Ringrazio la Fondazione Nuova Specie per avermi donato, in nome dei miei accompagnatori, i soldi per comprare i vestiti. Il secondo regalo è un telefonino di nuova generazione, che mi ha donato Gaetano a nome dei maschi dell’Alsa Bari presenti, anche per avere accesso ad internet.
Può sembrare superficiale ma per me, che non sono abituato ad avere regali, piuttosto a farli senza ricevere molto in cambio, è una dinamica importante sentirmi che posso esistere senza necessariamente dare qualcosa.
La dinamica continua a casa mia dove, prima di entrare, comunico il mio negativo legato a questa casa in cui, fondamentalmente, mi sono ritrovato da solo (per embriogenesi mie) ad accompagnare un ragazzo con disturbi ossessivi, rispetto magari ad aspettative mie più di rete, ma giustamente non era un progetto dell’Associazione alla salute Bari, ma mio ed è giusto che mi prendi le mie responsabilità, anche di modificare il percorso, per rispetto del mio viaggio.
Nella casa è stata eccezionale la devozione, minuziosità e cura che i ragazzi hanno avuto nel dedicarsi al mio corpo. Hanno iniziato Moise Marco e Giancarlo a farmi barba, capelli ed unghie, poi Luca e Paolo mi hanno accompagnato durante la doccia; Moise mi ha fatto una maschera di argilla per il viso ed infine Gaetano e Davide hanno delicatamente e con amore massaggiato il mio corpo con un olio.
E’ stato anche molto bello che durante tutta la giornata, ognuno di noi anche partendo dalle mie delusioni adolescenziali legate alle donne, abbia parlato un po’ delle sue difficoltà ma anche delle competenze legate alle donne ed alla sessualità.
Per me è comunque importante almeno parlare con altri maschi di questa parte importante per il nostro sentirci maschi, con un territorio, con un valore.
Quindi come fondo comune c’è stato il fatto che questa svalutazione nel corpo, a partire dal prendersi cura di sè, al vestirsi e valorizzarsi, al non sentirsi un maschile verso le donne, sono il frutto di tagli per cui il nostro corpo non è stato visto né da un femminile con delicatezza, né tantomeno valorizzato da un maschile per capacità maschili.
Nel mio caso è stato messo a servizio di dinamiche esterne a me e che mi hanno allontanato dai miei bisogni, per cui ho fatto un angolo beta rispetto ad un angolo alfa che mi ha intrappolato, e l’angolo gamma è tutto da sperimentare!
Un applauso di incoraggiamento 😉
E’ stato bello sentirmi alla pari con altri adolescenti, anche nelle mie difficoltà, nonché essere gratuitamente accudito e curato.
Filippo
BILANCIO II^ SCIALUPPA.
Oggi, sabato 28 febbraio,dopo la giornata passata di ieri ricca di coinvolgimenti, i due conduttori Cristiano e Raffaele si apprestano a presentare come proseguire questa sperimentazione di Maschi con un Femminile di Nuova Specie.
Ci dicono che sono state individuate delle persone, embrioni, dove intorno a loro verranno costruite delle scialuppe, ovvero un insieme di maschi che aiutino l’embrione.
La scialuppa è quella di Ivan, un ragazzo proveniente dalla Sardegna e con lui ci sono: Giuseppe, Giovanni, Luca, Cristiano, Raffaele, Paride, Gioele e Rino.
Oltre alla scialuppa di Silvio, partito in solitario,vengono formate altre due scialuppe e ognuno va per la sua strada.
Cristiano e Raffaele decidono di rimanere nella sede Scout e attrezzano una stanza con materassi. Ci sistemiamo su di essi in cerchio e così Ivan comincia a raccontarsi in maniera molto dettagliata. Nel suo racconto descrive il suo rapporto con il padre,le enormi difficoltà nel voler creare quel rapporto tra padre e figlio a cui Ivan teneva tantissimo.
Però suo mal grado è sempre stato deluso da lui a tal punto da sentirselo estraneo. Neanche il grave ricovero di Ivan in ospedale, ha portato il padre ad avvicinarsi. Ci ha descritto come si è vissuta l’operazione,come un’intrusione nel suo corpo già provato. Così dopo essersi sdraiato e levandosi gli indumenti, si è lasciato accarezzare fino a trovare un po’ di pace e addormentarsi senza paura.
Abbiamo continuato questa fase cospargendoci di olio e rilassandoci un po’ tutti.
E durante questa fase è emerso l’aver vissuto in maniera negativa la circoncisione: come il non essere stati accompagnati in questa situazione, abbia anche influito negativamente nella crescita della sessualità e quanto il “confronto-differenza” a noi maschi ci condizioni e influisca nel processo di crescita.
Quasi tutti ci siamo espressi nel raccontarci fino a sdrammatizzare la situazione e ridendoci un po’ sopra. Infine, ci siamo messi in cerchio abbracciati, come una squadra pronta per iniziare una sfida. La sfida per essere maschi con un femminile di Nuova Specie.
Rino
III^ SCIALUPPA.
Il terzo embrione della giornata sono io, Fabio, che inizio la sua scialuppa insieme ad altri 7 uomini sulle note della canzone “Sogna ragazzo sogna” di Roberto Vecchioni. Dopo una fase preparatoria nella quale gli accompagnatori pensano a come far immergere l’embrione ed il resto dell’equipaggio, Martino cerca di avvicinarsi a me col corpo e colle parole. Dopo, io vengo accompagnato in una delle stanze con la luce spenta ed una benda sugli occhi, per permettermi di oscurare il mio codice simbolico e di farmi immergere di più nel suo bio-organico. In questa fase, tre componenti dell’equipaggio fanno un’immersione e raccontano il loro dolore rispetto a figure maschili delle loro famiglie. Io inizio a raccontare di mio fratello e di mio padre e della mio grande rabbia verso queste due persone. Non riuscendo la scialuppa a scendere maggiormente in profondità nella mia storia, io seleziono il bisogno di confrontarsi fisicamente con dei maschi perché ciò che ha sempre sentito nella mia famiglia era il dover rimanere sempre sottomesso ed il non poter esprimere il mio negativo.
A questo punto, l’equipaggio decide di portarmi in un bosco e di iniziare un confronto fisico per permettere a me d’esprimere la mia rabbia. A turno si scatenano dinamiche tra me e gli altri componenti della scialuppa ma neanche in questo caso si riesce ad andare veramente in profondità, dato che tutto si limita ad un puro scontro fisico. Successivamente a questo, tutti i componenti della mia scialuppa mi accolgono. Mariano poi teorizzando sulla scialuppa, afferma la necessità per me di confrontarmi con le persone reali della mia storia, infatti in questo modo io potrei avere la possibilità di far emergere il mio negativo e di liberare di conseguenza le mie parti ancora bloccate e le mie emozioni al positivo.
Mariano ha anche evidenziato come la mia parte storica ha necessità di avere un’idea reale della mia potenza rispetto a mio padre e mio fratello, per conoscere meglio la mia parte più vera ma anche i miei limiti e distinguere ciò che desidero da quello che mi ha contaminato degli altri. Mio padre è stato molto assente nella mia infanzia e non solo, l’ho sempre sentito molto rabbioso, cosa che mi faceva osservarlo da lontano, così ho accettato che mio fratello divenisse un padre putativo, che però mi ha allontanato da me ancora di più.
Questa storia di assenza mi ha lasciato molta sfiducia nei maschi e un grande desiderio che chi si mette vicino a me lo faccia con amore, continuità, gratuità e senza desiderio di essere riconosciuto. Mi sono irrigidito in varie occasioni durante la dinamica, perché con l’equipaggio non siamo riusciti ad andare gradualmente in profondità. E poi, durante la dinamica fisica ho sentito tanti strappi, essendo stata condotta in modo più che altro maschile, senza un vero accompagnamento al femminile, che mi ha fatto provare emozioni simili a quelle mie storiche.
Fabio
TEORIA DEL POMERIGGIO.
Nel pomeriggio Mariano ci accompagna nella teoria in seguito alle dinamiche della mattina; partiamo con dei pensieri che Diego ci legge da un progetto che l’Associazione alla salute Lombardia sta facendo attorno a Marcello che sta comunicando le sue sensazioni; una frase che ci legge Diego da parte di Amerigo è che Marcello ha detto “Marcello è felice” e Mariano ci spiega che un cosidetto “schizofrenico” non fidandosi ancora dell’esterno e delle sue emozioni parla di sé in terza persona, però è tanto che Marcello inizia ad esprimersi con le parole.
Il pomeriggio continua con la scelta del titolo definitivo per questo progetto rivolto ai maschi ed ognuno dei proponenti dei tre titoli arrivati in finale, ovvero Gioele con “progetto Enea”, Luca A. con “progetto Ulisse” e Mariano con Progetto “Evviva”, espone le sue motivazioni per cui scegliere il proprio.
Vince il titolo di Mariano con Progetto “Evviva” che sta per :
“Esperienze di Vicinanza Virile
per Incrementare Virtù Adulte”.
Inoltre c’è un confronto tra Atman ed il gruppo su possibili altre esperienze di tipo orientale che possono andare in profondità ed aiutare le persone a cambiare.
Partiamo con i bilanci delle scialuppe e Gioele sceglie la nostra per iniziare; mi dedica la canzone “Il mio corpo che cambia” perché in effetti nelle mani dei miei estetisti stilisti e massaggiatori il mio corpo è piacevolmente cambiato.
Ognuno esprime come si è vissuto la mattinata e cosa mi ha dato e Mariano dice innanzitutto che per me è stato un angolo beta su dove potrei andare, poichè avendo vissuto un codice biorganico più come “discarica” per gli altri che per me.
Ancora organizzo il mio codice analogico e simbolico in funzione di questo e che potrei tornare indietro in questo percorso per riprendermi con continuità il miei codici in maniera diversa.
La mancanza di aggressività e sessualità più maschile, nonché la poca cura del mio corpo, sono espressione di questo biorganico che si sente ancora una “discarica” degli altri.
Si continua con la scialuppa di Fabio ed i rispettivi accompagnatori: ognuno esprime la difficoltà che hanno avuto nell’accompagnare Fabio a scendere e fidarsi del gruppo, che Fabio con il suo simbolico sembrava avere le soluzioni già pronte e che ha portato il gruppo verso qualcosa che a lui non serviva perché essenzialmente in lui non c’è stato un passaggio profondo.
C’è stata una forte invasione del gruppo per farlo scendere, ma Mariano dice che essenzialmente Fabio cerca un confronto con il padre, per capire chi comanda a casa e se può in qualche modo gestire lui la madre per le cose che vuole; dice che ormai non ha rabbia per il fratello perché lo sente già schiavo della madre, ma è col padre che può riprendersi e definire il suo territorio. Un applauso di incoraggiamento!
Ci concediamo una pausa cena e si riprende con la scialuppa di Silviaggio “Waka Tanka”: essenzialmente comunica che ha scelto di fare la sua scialuppa chiamando ed incontrandosi con Barbara a Triggiano; è stato per lui positivo stare con Barbara perché è una persona che ascolta e lo ha riconosciuto nelle sue cose belle, ed anche Barbara ha avuto modo di confrontarsi ed esprimere le sue difficoltà e superamenti legate al corso di Epistemologia globale.
Mariano dice che chi si sente svalutato o discarica è difficile che venga fuori con le sue cose, non ci crede, preferisce restare nel suo “cesso”, pur volendo esprimere in qualche modo il suo potenziale metastorico. Spesso serve un aiuto, qualcuno che ci veda e ci spinge ad uscire nell’analogico e simbolico per quello che siamo.
Per Silvio è stato buono avere uno specchio biorganico riconoscente in Barbara, ma adesso le sue cose se le deve riconoscere nel suo codice metastorico, non più mediato dall’esterno.
Ultima scialuppa, ma non ultima per importanza, quella di Ivan che racconta quanto si sia sentito coccolato nel corpo dagli altri maschi.
Ha potuto raccontare la storia col padre e si è rilassato molto durante la dinamica.
Tuttavia Mariano dice che ancora Ivan fa difficoltà a venire fuori per quello che è; è ancora vittima del suo analogico che considera malato.
Gioele ha anche raccontato che si è commosso nell’accogliere Ivan e Mariano raccoglie dicendo che Gioele si rivede in Ivan sempre per questo analogico che se Ivan sente ammalato e quindi che non può esprimersi, Gioele sente assente, perché entrambi hanno vissuto assenze, poca presenza maschile; per cui non sentendoci un territorio, facilmente per piccole cose entriamo in confusione.
Viene coinvolto anche Cristiano, il cui analogico è invece contratto, per cui poco delle sue emozioni riesce a passare, nonché Rino il cui analogico è gregario, per cui si adatta alle cose degli altri e quello che lui è non viene fuori.
La giornata termina quasi così, sennonchè gli adolescenti risvegliano un po’ il nostro analogico con dinamiche di lotta corporea.
Siamo stanchi però, domani coi bilanci vedremo un po’ dove vogliamo andare, sia come progetto che nelle storie personali, per ora buonanotte.