Caerano San Marco (TV), 31 gennaio 2015.ULTIMA TAPPA DEL V.I.R.U.S. IN VENETO.



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Pomeriggio Letterario Globale “Oltre i prati, tra la neve”

Sabato 31 gennaio a Caerano San Marco si è tenuto il Salotto Letterario Globale sul brano “Oltre i prati, tra la neve”, (tratto da “il bosco degli Urogalli”) di Mario Rigoni Stern, autore autoctono originario di Asiago (VI) e celebre rappresentante di questa terra, scelto da Margherita.
 
Questa ultima tappa del V.I.R.U.S. (Viaggi Itineranti Regionali per Unire e Crescere) si tiene in terra veneta dopo aver toccato 4 regioni (Marche, Romagna, Lombardia, Veneto) più la Svizzera.
Dopo la supervisione dell’Alsa Veneto la sera precedente, si sente la voglia di procedere uniti e di festeggiare. Si inizia con l’ingresso trionfale di Ermanna, nuova Presidente dell’Associazione ed a presentare c’è la presidente uscente Maria Grazia.

Ho ammirato molto come Maria Grazia ha saputo presentare, intrecciando e dando valore a tanti aspetti: alle persone, ai luoghi e al contempo fare teoria, lasciandosi trasportare dal vento metastorico
Eravamo un bel numero di persone: gli associati, Mariano, i “virusnauti”, i rappresentanti di altre regioni e molte persone nuove interessate a scoprire di più sul Metodo alla Salute. Insomma la sala di Villa Benzi che ci ospitava era gremita di gente.
Per me questi giorni in Veneto hanno rappresentato un tempo favorevole per immergermi e riscoprire questa terra e le mie radici venete, dato che qui è nata e cresciuta mia madre e nell’infanzia ci ho trascorso molto tempo. 

 

Monte Cengio -Altopiano Asiago


 Sono stati giorni intensi e per il salotto letterario il dono più bello è stata la partecipazione di mia zia Nicoletta, che abita ancora da queste parti.

Ho sentito molto il calore dei veneti che, grazie al percorso nel metodo alla salute si sente che hanno potuto lasciare la scorza più dura e introversa per permettersi ora di esprimere tutti i colori e la molteplicità che li caratterizzano.
La rappresentazione del brano ha dimostrato come la creatività unita al condividere nei codici più profondi ci porta ad esprimerci ognuno secondo la propria specificità e originalità.
Infatti da un’idea di Ermanna hanno pensato di leggere il testo interpretandolo attraverso i vari personaggi della storia e ognuno a modo suo, dando già degli spunti teorici mentre procedevano. 
E’ stato divertente e ci ha permesso di entrare nel racconto con più facilità e conoscere la parte creativa, teatrale e giocosa degli interpreti.
 Non me li ricordo tutti, ma sono stati bravi e coraggiosi a mettersi in gioco e sperimentarsi in qualcosa di nuovo.
Mariano poi ci ha donato il suo commento globale, applicando la storia alle nostre vite aiutandoci con le unità didattiche

Mi ha colpito l’immagine del protagonista che aspetta la volpe e non demorde, anche quando gli si attaccano le mani gelate al fucile e per toglierle alla fine si stacca la pelle: come in molte storie per attraversare l’anello diabolico ci vuole fede, anche se è doloroso. 
Ovviamente rispetto alla storia, Mariano ci dà una prospettiva più ampia, dove il negativo possa essere compreso e messo in dinamica, invece di volerlo eliminare a tutti i costi, va accolto e attraversato per arrivare ad un angolo alfa nuovo e non per ritornare nel vecchio, come invece accade nel racconto.

A conclusione della serata una buonissima cena etnica marocchina e le danze popolari con Hans e la musica gitana di Giacomo e Martino per fare festa insieme.
Victoria

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