FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia
CORSO DI EPISTEMOLOGIA GLOBALE E DINAMICHE DI VITA.
ULTIMO GIORNO DELLA II^ SETTIMANA.
Oggi 22 febbraio si conclude il Corso di Epistemologia globale.
Iniziamo come al solito alle 9,30.
Ad accoglierci, con luce soffusa, un collegamento via skype con il neonato Enea.
Bello è stato vedere quanto il femminile guardi avanti, con leggerezza: eccole lì tre donne che hanno detto sì alla vita.
Marta, Alberta e Dina, che a sorpresa è salita sul treno senza avvisare nessuno e, con la sua solarità meridionale, ha raggiunto Enea, la neonata scintilla dell’ In.Di.Co.
Marta ha raccontato del suo parto; è stato divertente il momento concitato delle doglie.
Anche il barista, visto il grande numero di persone che doveva raggiungere l’ospedale, si è offerto di accompagnare la “corte celeste” .
Marta ha raccontato che rischiava di non essere presente alla diretta, perchè un valore delle analisi del sangue risultava sballato, ma è riuscita a farsi dimettere firmando. Marta non voleva mancare a quell’appuntamento via skype, che sicuramente l’avrebbe risanata di più dello stare ” clinicamente in osservazione “.
Mariano ha dato spazio ad Alberta, sottolineando come si sia prodigata ad accogliere sua figlia, essendo oramai due donne adulte che hanno in comune la conoscenza di cosa vuol dire avere in grembo la vita.
Dina era in mezzo a queste due donne, felice di aver seguito il suo istinto, raggiungere il piccolo Enea e Marta.
Sullo sfondo del video c’erano palloncini a forma di cuore, regalo di benvenuto alla nuova vita.
Enea sembrava godere di quell’ atmosfera serena, aveva gli occhi aperti e curiosi.
Si è innescato il solito gioco delle somiglianze finito con un pareggio fra Marta e Giancarlo.
Il padre del piccolo era seduto nella stanza “Stellabotte” in silenzio, sembrava un uccellino ferito e pensieroso.
Abbiamo dovuto chiudere la diretta perchè, visto che i discorsi avevano preso una piega “ridereccia”; Marta non riusciva a reggere il dolore dei punti, conseguenza del taglio cesareo subito pochi giorni prima.
La giornata continua e Mariano riassume le teorie del corso, con una sequenza di immagini di quadri, partendo da un quadro intitolato “Il Caos”: scopriamo che ingrandendo i particolari, il caos continua. Successivamente scorrono le immagini dei quadri di Michela Garbati e, ad ogni raffigurazione, Mariano ci fa cogliere i legami della teoria illustrata egregiamente insieme a Barbara e Giovanna.
Ricordiamoci che la vita è un camminare sulle acque, dove nulla è certo. Ecco il senso del corso.
Viene letto una lettera di Eka, è una lettera molto forte che urla la rabbia di una figlia contro la madre che le dato la vita e che, non avendo scoperto la sua di vita, non ha saputo infonderla nella figlia.
Mariano chiude il Corso per dedicarsi alla “cucitura delle pance”, ovvero a situazioni che si sono aperte e che richiedono del tempo dedicato all’ascolto ed alle prospettive; un punto di vista diverso (nuovo) che faccia transitare il vissuto di tutti noi presenti.
Il nostro “Maratoneta” riprende, dopo una breve pausa pranzo, senza interruzioni fino alle 21,00. Mi chiedo se Mariano sia fornito di un catetere invisibile, visto che il suo tronco-scrivania non viene mai abbandonato.
E’ proprio qui che viene fuori la grandezza di questo “Piccolo Grande uomo” che riesce a tessere trecce tra vissuti vari e nuove prospettive.
Quanto sapere e saggezza c’è dietro!
Le dinamiche più forti coinvolgono i più giovani:
Ilona e Giancarlo.
Mariano ha parole dure per tutti e due , li associa a due figure cosiddette psicotiche con deliri di onnipotenza.
Ilona accusa tutti di non essere compresa.Mariano chiede l’intervento di Gioele per accompagnare Ilona.
Gioele inizialmente viene aggredito dall’ ormai fuori controllo Ilona, tutto da lei viene vissuto come un invasione dei suoi spazi, sembra non ascoltare nessuno, Mariano getta la spugna dicendo ” visto che sai tutto tu, trovati anche tu le soluzioni, a te la rete non serve…”.
In tanti intervengono tutti hanno subito le invasioni di Ilona, anche a volte violente.
A me personalmente viene una voglia, che mi parte da sotto i piedi di avvicinarmi per farle una sana “mazziata”.
La mamma di Ilona segue tutto ,impassibile , ferma anche lei, non viene risparmiata dalle parole di fuoco di Mariano.
La situazione si chiude con l’intervento di Mila che prende in disparte Ilona per condurla a parlare solo con lei nell’infermeria adiacente.
E’ il momento della “centrifuga” anche per Giancarlo che, piangendo, dice a Mariano che non ha rispettato il suo stato quiete ,lui non voleva vedere suo figlio virtualmente, aveva anche preparato, dice fra le lacrime, una lettera per suo figlio e non riteneva giusto leggerla via skype.
Strano vedere questi figli del virtuale non cogliere l’opportunità che tale strumento mette loro disposizione, ha preferito non essere coinvolto, estraniarsi.
Mariano fa comprendere invece che la diretta era dedicata a Marta, che doveva essere celebrata, affinche’ potesse accogliere Enea nella luce e nella chiarezza, visto che sia Marta che Giancarlo alla loro nascita hanno respirato “aria di discarica”. Giancarlo legge finalmente la lettera dedicata a suo figlio. Anche la sua pancia è stata “cucita”.
Ormai inizia a farsi tardi .Ed ecco che si presenta Ilona ,chiede scusa a Mariano, dice che ha riflettuto, sembra essere ritornata in sè.
La serata si chiude, Mariano ha piccoli cenni di stanchezza, ci dice “Iàtevenne “ a tutti; ma la serata non si puo’ concludere così.
Per rendere omaggio, facciamo uscire Mariano, Barbara ci suggerisce che per rendere tangibile l’insegnamento fondamentale del corso, cioè di imparare a camminare sulle acque della vita, dobbiamo trasformarci in questo liquido, pensiamo varie soluzioni.
La migliore è quella di raffigurare il mare, mettendoci su due file in ginocchio e unendo le nostre mani , accogliamo il “Mosè” con una musica delle onde del mare. Mariano cammina sulle nostre mani, alla fine del percorso ci dice ‘Embè?’.
Gli spieghiamo quello che volevamo realizzare e cosi’ per concludere viene sollevato e buttato in aria, come l’ immagine che ho della sigla iniziale dei i cartoni animati di topolino.
Nel lasciarci, Giorgia prende la parola per esprimere fra le lacrime la sua grande riconoscenza a quest’uomo che ha avuto la fortuna di conoscere.
Ci salutiamo tutti e, con grande sorpresa, ricevo un abbraccio profondo da Ilona. La lascio dicendole queste parole. “Brava, finalmente ti fai invadere dagli altri!”
Giuliana
1 Commento/i
Anonimo
Cari Corsisti Vitonauti,
grazie per questi post, uno più bello dell’altro, che ci hanno permesso di entrare in qualche modo in questo corso rinnovato dalla conduzione di un Uno-Trino sanato ed in movimento.
Un forte incoraggiamento ai giovani, che possiate spezzare tante catene, godere della bellezza dell’In.Di.Co. e continuare anche voi il prezioso lavoro iniziato da Mariano.
Gabriella Napolitano