Aula didattica globale “Gianna Stellabotte” (FG), venerdì 20 febbraio 2015.II^ SETTIMANA DEL CORSO DI EPISTEMOLOGIA GLOBALE E DINAMICHE DI VITA.TERZO GIORNO.
Incredibilmente tutti puntuali ed emozionati. Anche il sole si è presentato all’ appuntamento oggi più caldo e lucente che dei giorni passati, come segno che anche gli antenati ci accompagnano nel progetto nascente di una Nuova Specie.
Arriviamo nella sala per iniziare il corso e Mariano introduce leggendo un passo del libro del Levitico, raccontando la storia biblica del capro espiatorio.
A seguito, Mariano ci ha presentato attraverso la email di Michela, la preghiera di Silvio e le foto di Marta ed Enea, la testimonianza del viaggio che stanno facendo grazie al percorso del metodo alla salute.
Ci ha ricordato che questo è un viaggio che non finisce mai, ma si trasforma strada facendo.
Cosa fondamentale per procedere è la fides: “sul monte il Signore provvede” e, “se siamo disposti a rischiare di perdere tutto, Wakatanka (tr.”il Grande Spirito” ) ci salverà.
Grazie all’ esperienza di Silvio, Mariano ci ha spiegato l’importanza di dedicarci in primis alle nostre profondità, dando sempre la priorità al rapporto con noi stessi, così ci ritornerà il centuplo.
Il progetto deve essere al servizio della vita delle persone e non viceversa
Ecco un nuovo spettacolo fatto da Mariano, in cui ha intrecciato diverse strategie relazionali per provocare un bombardamento-scoppio a Fiorella, che aveva chiesto aiuto a Mariano per risolvere la sua situazione.
È stato veramente un artista nell’ attuare l’ Uno-Trino nell’ esperienza di Fiorella.
Prendere parte alla drammatizzazione nel ruolo di Fiorella, mi ha permesso di rivivere delle sensazioni sepolte dentro di me, riguardo alla mia famiglia. Anche le altre persone coinvolte hanno dato il loro contributo, sia riportando pezzi di vita loro, sia facendo emergere dei fondi comuni tra i vari racconti: esprimere il dolore a chi ci sta vicino rischiando di ferirli? O non dire per paura di perdere quelle poche briciole che ci davano?
E qui è venuto fuori che il dolore che proviamo per la perdita di quello che avevamo sarà minore rispetto a quello vissuto fino ad oggi come figli-figlie non visti che hanno dovuto fare da genitori ai propri genitori.
Dopo aver ipotizzato il nuovo punto di vista, Mariano crea un progetto concreto raccogliendo pareri di altri corsisti. Cosicché Fiorella sia accompagnata in questo passaggio di crescita dove non sarà sola a comunicare la sua sofferenza ai genitori, non più come figlia bambina ma con la dignità di una persona adulta.
Anche per il marito di Fiorella, Mariano prevede un accompagnamento, chi potrebbe accompagnarlo meglio di una persona che ha già attraversato un dolore simile?
Mettere in dinamica questa esperienza ha permesso di far suonare a molti diverse note della Home Life. In particolare, Gennaro ci ha fatto vedere un altro punto di vista, quello del padre, ricordandoci che il più solidale è colui che fa per primo.
La mattinata si conclude con il video del “La fine del nulla“.
Il pomeriggio inizia con la lettura della filogenesi scritta da Giorgia, che ci ha sorpresi con la creatività con cui esprime la sua identità psicotica legata al cibo.
Mariano sottolinea che non è vero che quando ci mettiamo in viaggio il dolore è più forte, ma semplicemente a quello di prima ci eravamo abituati a tal punto da non sentirlo.
Ci dice anche che il meccanismo globalizzante è quello che trasforma il confine dell’ identità psicotica in soglia da poter attraversare per uscire dalla prigione per andare verso altro.
Dopodiché i tre conduttori ci presentano la prima fase della gravidanza di una dinamica metastorica, il bombardamento scoppio dello stato quiete.
Giovanna continua la lettura della fiaba Gimagiona, riuscendo a trasmettere con semplicità e leggerezza argomenti complessi e profondi.
È importante ricordare che : ” quae nocent docent“. Le cose che nuocciono insegnano, per cui Barbara rimarca che non ci dovremo spaventare del negativo, altrimenti rischiamo di restare tutta la vita gallinelle che restano nel pollaio e non volano mai.
Il bombardamento-scoppio scombussola il nostro equilibrio e provoca la sindrome di astinenza, però se la attraversiamo e accettiamo di combattere ci sarà una reale crescita e miglioramento di vita.
Dopo Mariano ci racconta la sua prova concreta con la malattia che ha vissuto, come un profeta che parla prima degli altri perché l’ ha attraversata.
La canzone scelta da Barbara per rappresentare questa fase è “Il Gorilla” di De Andrè.
Inedito divertente della giornata è stato il video rap ideato da Gioele nell’ ultimo V.I.R.U.S. fatto con Mariano dedicato alla “regina nostra speranza”, Titti.
La giornata è stata bella, intensa e arricchente, coronata dalla calda accoglienza della casa dei nonni e dalla dinamica di condivisione con i coinquilini.
Adesso sono mezzanotte e venti e ci accingiamo nel letto con molta stanchezza, ma anche con maggiore saggezza…
Daniela e Giada, con il supporto di Mara e i suoi regoli.