Stanza “Mauro Staffolani” – Aspio (AN), venerdì 23 gennaio 2015. SUPERVISIONE DEL MAS.TR.O. DI ANCONA.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggia

SUPERVISIONE
DEL MAS.TR.O. DI ANCONA,
FATTA DA MARIANO LOIACONO.
Questo venerdì è una giornata piena di teoria e fenomeni vivi
In continuità con quanto esposto nella giornata di giovedì, Mariano propone una riflessione sul fatto che la difficoltà nel riprendere contatto con l’Albero della Conoscenza si possa definire una sorta di “psicosi”. Ciò vuol dire che non conosciamo più quello che facciamo (ossia il fenomeno vivo). Per “Conoscenza” non si intende la “trasmissione culturale” alla quale siamo abituati, ma la “novità” che può essere espressa nella Vita di ognuno. Rischiamo ancora di riproporre le modalità della cultura contadina e questo, perché la conoscenza richiede studio, inteso come sospensione dalle emergenze delle proprie attività e il ricavare tempo per entrare nelle profondità, attraverso la teoria sulla prassi (fenomeno vivo). La teoria non appartiene quindi agli esperti, bensì a chi ad ogni singola persona. Questo punto di vista che parte da dall’osservazione delle individuali difficoltà, tende a disintegrare millenni di pensiero che si è retto sulla conoscenza assoluta, le specializzazioni, la frammentazione dei ruoli e soprattutto sull’idea che più una consuetudine è antica, più va rispettata… al contrario ne conseguirà un agevolare la relazione tra gli uomini, piuttosto che la definizione di ruoli specifici e teorie definitive. 
Questa immersione nelle profondità, che va ben al di là delle superficiali diagnosi e il monitoraggio sintomatico che sta attuando in questo momento gran parte della Psichiatria, viene senz’altro agevolata dall’utilizzo delle Unità didattiche, come si trattasse di un microscopio che utilizzato dopo una dinamica di vita, riesce ad ingrandire e a far vedere nuovi elementi. 
 
Alla luce delle Unità didattiche del Pira-Graal, con il coinvolgimento di Eleonora e della sua storia, rispetto al “ruolo” che potrebbe svolgere all’interno del Mas.Tr.O. di Ancona (quello di accompagnare le situazioni di cosiddette “psicosi”), emerge la principale caratteristica che deve assumere un accompagnatore degno di questo nome. Si tratta dell’essere ermafrodite insufficiente; questo significa che rispetto ad un rapporto con gli altri di tipo “asimmetrico”, dove si tende a scambiare ciò che già si ha e si conosce di sé, ci si attivi in modalità di insufficienza, tanto che quelle parti di sé che già si hanno, ma non si conoscono, vengono messe in gioco. La sufficienza tende a farci sentire come bastanti; l’insufficienza ci porta a cercare e creare nuovi modi di relazione in maniera creativa per noi e per l’altro, come espressione di novità vitale.
I cosiddetti “psicotici” si sentono “ermafroditi super sufficienti”; i cosiddetti “asintomatici” tendono spesso a sentirsi “insufficienti”. Dovremmo, invece, imparare dal procedere degli uccelli, i quali dandosi il cambio, creano la lettera V, e non c’è uno solo a “tirare”, ma è necessario il cambio e la novità per formare la Treccia di Berenice. Questo dovrebbe valere anche per la nostra idea di cooperazione, e quindi smettere di contare sui soliti, oppure nel sentirsi invincibili e insostituibili.
 
Analizzando il procedere di Silvio in questi anni, Mariano applica la metafora (Unità didattica) della Piramide del Sarvas
In primis, la Piramide dei nostri genitori ci fa vedere da quale rapporto con noi stessi partiamo o non partiamo. Possiamo poi conoscere qualcuno come Mariano con il quale instauriamo un rapporto forte e, come effetto della relazione con lui, instaurare un rapporto con i gruppi e acquisire un “Globale massimo”.

A questo punto, il rapporto forte che ha sanato vari piani della nostra Piramide e che veramente ci aiuta è quello che aspira al proprio superamento, rifacendoci a sapienze orientali, potremmo dire che arriva il momento in cui si debba uccidere il Buddha che si è incontrato, incarnando questo padre (Buddha) senza mantenerlo più accanto come stimolo e supervisione. In questo modo, ci si definisce talmente autoreferenziali da poter contemplare le proprie specificità o Jahvé e ipotizzare una personale versione del Progetto, che sia collegata alla propria espressione dell’In.Di.Co. Giunto a questo punto del suo percorso, per andare verso questa ipotesi, è bene che Silvio si prenda un mese di “vacanza” (“vacuum”) per attivare una profonda contemplazione di sé.
Si procede dunque ad un bilancio-supervisione del Mas.Tr.O. che possiamo considerare frutto dell’Albero della Vita in Viaggio, dove la Cooperativa Anemos è il tronco e il Progetto Nuova Specie, le radici. La griglia del Pira-Graal, applicata al Mas.Tr.O., evidenzia quanto questo frutto che fa gravitare attorno a sé il disagio, inteso come spinta al cambiamento di tutti, attinga proprio a questo ideale massimo o codice simbolico, dal lavoro dell’organo di Documentazione, Formazione e Ricerca  della Fondazione Nuova Specie.
Enrico Antonio

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