Rimini, domenica 25 gennaio 2015. I° RACCONTO TEATRALE GLOBALE: “LE PENNE DELL’ORCO”.
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Martino (Presidente) e Paola (Vice-presidente) dell’Associazione alla Salute ONLUS Romagna |
Mentre aspettiamo gli ultimi ritardatari, i bambini e soprattutto chi si sente bambino viene invitato a stare davanti. Gli attori entrano in scena e lo spettacolo inizia.
La fiaba narra la storia di un Re ammalato al quale i medici, non sapendo a trovare una cura, dissero che come rimedio doveva prendere una delle Penne dell’Orco. Questo rimedio era però difficile da recuperare perché l’Orco era solito divorare ogni cristiano che gli si parava davanti.
Durante la notte, la bella ragazza finge di dormire e strappa una delle Penne.
“Che fai? Mi spenni! – disse l’Orco.
– Stavo sognando…
– Sognavi?
– Sognavo quel convento laggiù. Da dieci anni i frati sono cosí cattivi, che non riescono piú a vivere assieme.
– Non è mica un sogno: è la verità, – disse l’Orco. – Quei frati sono cosí cattivi perché da dieci anni è entrato in convento il Diavolo vestito da prete.
– E cosa ci vorrebbe per farlo andar via?
– Bisognerebbe che i frati veri si mettessero a fare buone azioni. Allora s’accorgerebbero di chi è il Diavolo, – e cosí dicendo l’Orco si riaddormentò”.
Fingendo di sognare, la ragazza riesce a strappare tutte e quattro le penne e ad ottenere le risposte che i personaggi avevano chiesto all’eroe di domandare all’Orco durante il suo cammino. Fino all’ultima…
“Sognavo un locandiere che da tanti anni aspetta una figliola che s’è smarrita.
– Sognavi di tuo padre, vuoi dire. Perché sei tu la figlia di quel locandiere…”
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Tiziano Paganelli e Alberto Guiducci |
Dopo i meritati applausi, i due attori vengono invitati a rimanere per il commento di Mariano, il quale dà valore ai due artisti che hanno saputo mettere in scena un racconto utilizzando strumenti molto semplici: prima di tutto l’immaginazione e poi nessun costume, nessuna scenografia, nessun particolare artificio.