Aula didattica globale “Gianna Stellabotte” (FG), venerdì 6 febbraio 2015 – Corso di Epistemologia Globale e Dinamiche di Vita.Terza giornata della I^ Settimana

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia

 CORSO DI “EPISTEMOLOGIA
GLO BALE E DINAMICHE DI VITA”.
TERZA GIORNATA
DELLA I^ SETTIMANA.

La risurrezione“.
La mia giornata è iniziata molto prima dell’inizio del corso. Infatti,  verso le 8.00 Gianni ed io stavamo già alle prese con un vasto repertorio di canzoni napoletane, in attesa che Mimmo terminasse la stesura dell’atto unico “O’ mierc de pazz”.
Il repertorio, come avete ben potuto vedere dal video, è continuato anche al “bar del Professore”, a Foggia.

Arrivati al centro, Mariano già aveva iniziato e in quel momento stava trattando il Pira-Graal (rapporti con se stessi, forti, gruppi e globale massimo).

Che dire, vedere schematizzato sullo schermo quello che poteva essere la soluzione dei miei problemi mi tormenta, visto così sembra l’uovo di colombo…ah, se lo avessi incontrato prima il Metodo alla Salute probabilmente la mia storia e quella della mia famiglia sarebbe stata sicuramente diversa.

 

Mi ha molto colpito il racconto di Stefano, mi sono rivisto in lui, ho condiviso il suo dolore, invidiandolo anche perchè lui, a differenza mia, ha avuto la spinta per cambiare e prendere una decisione.

E’ seguito un racconto di Giovanna, che esortava ad avere il coraggio di dire sempre e comunque la propria verità, non nascondendo le nostre angosce e i nostri dolori.

Solo in questo modo si può sconfiggere la paura artefice della nostra staticità e quindi non vita.

Il messaggio era quello di ribellarsi allo status quo: solo così si può essere “Figlio” e quindi Cambiamento, contrariamente al “Padre” che assicura, con i suoi meccanismi psicotici, stabilità e continuità.

Mariano ci spiega che ormai siamo immersi in una  società dove la parte delLeonela fa l’economia. Infatti nessuno si preoccupa  del motivo per cui, per leggi di mercato, i frutti e in generale i prodotti in eccedenza, vengano lasciati marcire o deperire. Una società globale si preoccuperebbe di curare le piante, ma questo certamente non sarebbe  utile all’economia; riflettendoci bene, siamo sotto una vera e propria dittatura mondiale che non lavora per la vita, ma contro di essa.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti!!!


Per sovvertire le sorti della nostra società bisogna creare un nuovo punto di vista, appunto  una epistemologia globale che tenga presente le tre  “epistemologie parziali”, con l’obiettivo di  superare gli opposti mettendoli in dinamica.

Solo cosi possono venire valorizzate le nostre parti più  intime e profonde per avvicinarsi quanto più è possibile all’In.Di.Co. (Infinito-Dinamico-Complesso).

Molto toccante è stata la recita di Mimmo tanto apprezzata dai presenti.

Bello è stato il racconto scritto e recitato da GiovannaIl Paese di Retap“, ci ha insegnato che per cambiare e quindi andare incontro  alla vita, bisogna mettere in campo le “strategie comportamentali”.Per mettersi in cammino dunque è indispensabile la condivisione.

Nel pomeriggio poi abbiamo iniziato la lettura della prima parte dell’Epistemologia Globale.

Siamo partiti dal fenomeno vivo e abbiamo visto che il disagio non è il tutto, ma è parziale

Sono i meccanismi psicotici che non permettono una crescita globale, tenendo ben conto che, se veramente si ha l’intenzione di  curare e guarire un disagio psicotico, bisogna andare più in profondità e non fermarsi all’8%, come spesso avviene.


Indispensabile, per la cura del disagio, è quindi l’inclusione di “altro” che prima non era nemmeno contemplato.

Per dare un esempio, torniamo a Stefano, facendo Blow-up ( ingrandimento) sul suo vissuto.

Aveva sostituito la figura del padre con quella del nonno, che rappresentava il suo riferimento, per la sua “identità”. Ecco dimostrato che la “visione globale” di un “disagio” è la via più giusta da perseguire.

Mariano precisa  che l’inclusione fa parte del Metodo alla Salute, mentre l’esclusione è da attribuirsi ai punti di vista  che si fermano al sintomo e questo è, secondo lui, il vero Peccato”.
Ricorda che “solo il mettersi in viaggio include  e ci permette di  conoscere”.

E La conoscenza a sua volta ci riporta alla vita che in questo modo si esprime sempre di più.
Pasquale

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