Aula didattica globale “Gianna Stellabotte” (FG), venerdì 28 novembre 2014. CORSO “INSIEME MADRE-NEONATO, OVVERO INSIEME FEMMINILE-MASCHILE”. Terzo giorno.
III° CORSO:
In questa giornata di corso, Mariano entra nel vivo dell’Insieme Femminile-Maschile attraverso la canzone “Lacreme napulitane”; in particolare ci presenta due interpretazioni della canzone: l’una prevalentemente maschile di Merola e l’altra invece più femminile di Murolo.
A fine mattina, Mariano chiama Adriana V. che introduce la teoria sull’Insieme Madre-Neonato fondata sull’osservazione della loro relazione nei primi giorni di vita. La teoria Madre-Neonato risponde alla domanda: “che senso diamo all’Esistenza” e “come possiamo modificarla”. Nel momento in cui si rompe la fusionalità della Gravidanza, il Neonato rappresenta il movimento all’interno della storia e la Madre l’intervento metastorico. Dal “filmato” emerge che il Neonato rappresenta il maschile che è il massimo dell’espressione dei bisogni e la Madre, il femminile, che si mette a disposizione per soddisfarli ed accompagnare il Neonato per farlo procedere nel viaggio, laddove senza di lei si fermerebbe.
Il Viaggio dell’Esistenza è un ciclo costituito da due fasi: una ascendente, disagica e maschile (Iliade) e una discendente, nostal(a)gica e femminile (Odissea). Nel momento del ritorno ad Itaca-In.Di.Co., l’energia meccanica del movimento si trasforma in energia elettrica e ci restituisce olio nella lampada per rientrare nel ciclo dell’Esistenza rinnovati e far procedere in questo modo la Gravidanza metastorica.
Tra gli elementi o ingredienti della dinamica dell’Insieme, due sono stati oggi “blowupizzati”:
Il sonno-sogno è il momento in cui l’In.Di.Co. entra nella nostra storia senza l’esterno. Il Neonato vive ancora una condizione di fusionalità e autonomia. Dal sonno-sogno, Mariano ha estrapolato la rappresentazione dello stato quiete. Ciclicamente viene bombardato dall’emergere del bisogno (1^ dimensione) che segna il passaggio dallo stato quiete a uno stato di destrutturazione, nel caso in cui il bisogno non venga soddisfatto, comportando così la perdita di parti di sé. A quel punto è importante l’intervento del femminile, perché questo venga soddisfatto.
Solo l’eroe femminile può fermare e uccidere il drago!