Aula didattica globale “Gianna Stellabotte” (FG), sabato 27 settembre 2014. CORSO “Dall’ECONOMIA del baratto ed economia finanziaria all’economia globale”. Quarto giorno.

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TRE CORSI PER UN PERCORSO.

I° CORSO:

“DALL’ECONOMIA DEL BARATTO
ED ECONOMIA FINANZIARIA
ALL’ECONOMIA GLOBALE”.

  Quarta giornata.

E fu sera e fu mattino! Chi sa quali meraviglie scopriremo in questa nuova giornata di Corso?

Oggi è il compleanno di Alberto… Mariano chiede al suo concittadino Ruggero di fargli gli auguri da parte di tutti i “Corsonauti”. Il Conduttore del Corso gli augura di transitare dall’Embriogenesi alla Fetogenesi.


Mariano introduce un altro pensiero. Viene proiettata una foto della ballerina del Bolshoi di Bari, Giusi, scattata durante un saggio con il suo gruppo di danza! Raffaele invita Giusi in un ballo scatenato che coinvolge anche Alberto. Il B. A. M. (futura Rete di Mas.Tr.O.: Bari-Ancona-Milano) è nato, almeno in modo giocoso! 

Mariano chiama Nadia che comunica le sue impressioni e ciò che si sta vivendo in questi giorni. Ringrazia Mariano per il DONO del suo accompagnamento e comunica di essersi rivista in diverse storie, specialmente in quella di Sandra. Il nostro Conduttore sottolinea che molti di noi sono ancora in ballia della propria famiglia di origine.
BISOGNA SVEGLIARCI! Bisogna che il nostro Graal P. U. T. (Potenziale Uno Trino) si svegli e diventi P. U. S., sennò non diventeremo mai Fetonauti. Bisogna rimettere in movimento il nostro P. U. K., far circolare correnti ascenzionali nel nostro Graal.

I TRE CORSI PER UN PERCORSO ci danno una spinta importante per andare avanti e proseguire il nostro cammino. Ci permettono di fare un check-up della strada finora percorsa e intravedere quali possono essere le prospettive.

Mariano ribadisce che finora non ha perso tempo: un corso di cambiamento non può prescindere dal rapporto con le individualità e con la loro crescita.

Ora Mariano ci presenta LA CONGREGA DELLA PECUNIA, ossia i personaggi che il soldo è riuscito ad aggregare! “CalMarSi ma GelAnd”: una “bella” congrega composta da Calvi, Marcinkus, Sindona, la mafia, Gelli e Andreotti.

“Pecunia non olet”! I soldi non puzzano!

Tutti li vogliono: “Appizzicano pur i man ‘e Sant'”! 

L’Economia Finanziaria, che ha apparentemente tutto, è profondamente insoddisfatta, perché non si ferma mai:! Il P. I. L. (= Prodotto Interno Lordo) è un’idea-convenzione proposta nel ’33 dall’economista ucraino Simon Kuznets negli Stati Uniti. Il BENESSERE di una nazione non potrà mai dipendere dal suo P. I. L. come aveva giustamente sottolineato John Kennedy Jr. nel suo discorso dell’8 marzo 1968, prima di essere assassinato… 

Mariano ci presenta un termine da lui coniato e sviluppato nel testo Verso una Nuova Specie: il mafitale, ovvero il capitale mafioso. Dice che trova più rispettabili i mafiosi (che non nascondono la loro appartenza alla criminalità organizzata) delle persone socialmente riconosciute ma senza scrupoli, coinvolte in associazioni di malfattori. E se tutti i capitali fossero “mafitali”?

L’Economia finanziaria di sicuro si avvale di due aspetti: il cosiddetto pacco alla napoletana e il pizzo (mafia).

Mariano propone la visione dell’inizio di un simpatico film napoletano di Nanni Loy: Pacco, doppio pacco e contropaccotto.
 
Mariano, partendo poi dal “pizzo”, aggiunge che non si diventa “mafiosi” senza ragioni. C’è alla base un precoce P. U. K. (Potenziale Uno trino Kundalinizzato); non c’è stata una famiglia nella quale si sono potuti vivere il DONO,  il BARATTO. Niente! I mafiosi si sono trovati precocemente a dover partecipare, insieme all’esterno, alla costruzione di un simbolico sprovvisto di senso rispetto all’esistenza, sennonché quello di vendicarsi con chi non ha DONATO loro niente. 
Come si può risolvere questa situazione? Certamente non si risolve soltanto dando caccia ai mafiosi per metterli in prigione…
La mafia è in realtà l’esito di un Graal delle Profondità nel quale tutto è venuto a mancare: i codici metastorico, bio-organico e analogico. La mafia è un’organizzazione astrattissima.
   
Mariano ribadisce che l’Economia finanziaria è limitata e questo limite è insito nell’etimologia stessa della parola “finanza”, dal latino “finis” (limite, confine). L’“Eco fin” nasce con l’idea di superare e andare al di là del limite che – all’epoca – era proprio il borgo. Globalizzandosi l’Economia finanziaria ha tuttavia perso i suoi vantaggi, legati al territorio (codice analogico) ed è diventata astratta (codice simbolico-razionale). 


Nonostante ciò, ci viene ricordato che nell’ottica di costruire nuove prospettive (la Glob Eco – per esempio), è importante partire dal positivo ed apprezzare ciò che spesso critichiamo (vedi Regola del C. A. C. A. R. E.)
Prima della pausa pranzo, invita dunque chi vuole ad apprezzare l’Eco fin!

Alla ripresa, Mariano ci ricorda la definizione della parola ECO-NOMIA; essa viene da “οἶκος(casa) e “νόμον τίθημι” (fare una legge, distribuire): si tratta dunque di capire come vengono distribuite le risorse in una casa. Questo dipende ovviamente dal punto di vista sulla vita che ho. Se il mio Globale massimo è quello dell’Eco fin: la mia casa saranno i soldi e in base a questa distribuirò le risorse che ho. Se partiamo dal punto di vista occidentale che è strettamente legato all’Economia finanziaria, ci accorgiamo che per molto tempo tante etno-culture sono state bandite dalla nostra casa

VITA DOCET: la Vita ci insegna, perché è maestra e dovremmo tutti diventare i suoi seguaci, i suoi discepoli. Se partiamo dai sistemi di distribuzione, quali – ad esempio – il nostro sistema cardiovascolare, possiamo tirare insegnamenti interessanti. 

Vita docet! Mariano lo sa e prende spunto dagli organi che compongono il nostro corpo e dai sistemi o apparati: cardiocircolatorio, nervoso, repiratorio, digerente, riproduttore, muscolare, scheletrico, endocrino ed escretore in ultimo ma non per ordine di importanza (come ci ricorda Peppino nella sua barzelletta)! 
Quante etnie deve alimentare il nostro organismo? Tutte! Quante cellule ci sono nel nostro organismo? 100 000 miliardi!… E pensare che ogni cellula ha il suo organismo!…

Se questo organismo funziona così bene, perché non imitarlo? Innanzitutto l’organismo ha una visione globale di se stesso; non fa favoritismi: “A me piace di più il sistema nervoso”! Un’Economia globale non potrà dunque nascere se non possiede una rappresentazione globale! Se il sistema cardiocircolatorio è il braccio destro dell’organismo, ha bisogno di un punto di vista globale dell’esistenza e sapere come funzionano gli organi insieme. Se è nato per prima il sistema nervoso, deve tutelare tutto l’organismo. Altro che Economia finanziaria! Cosa gliene frega del clima e del buco nell’ozono!?! 

Mariano fa un passo indietro. Il Rinascimento si fondava su III affermazioni riguardanti l’uomo:

  1. egli è un'(id)entità con i suoi bisogni da soddisfare;
  2. è al centro del creato;
  3. possiede le leggi per conoscere e sottomettere tutto il creato ai suoi bisogni. 

Da lì si è potuto mettere le premesse dell’Economia finanziaria che è “ego-centrica”, psicotica, cieca. Ha messo mano su tutto, si è comprato tutto; è stata più forte e proprio per questo ha avuto più successo del marxismo e del comunismo.

Nel nostro organismo, vi è invece un sistema che è tutto l’opposto: non c’è infatti più democratico del sistema cardiocircolatorio. Nel cuore parte il nutrimento che viene portato in tutte le cellule del corpo. Sono visitate tutte: non ci sono privilegi; non c’è proprietà privata! Le arterie coronarie hanno lo stesso trattamento delle altre arterie; l’unica differenza è che sono collegate al cuore e quindi lavorano di più ma non hanno più sangue!
Anzi, l’organismo funziona in questo modo: se c’è una parte dell’organismo più debole, è proprio in quella parte che arriva più sangue.  
L’accumulo di sangue nel corpo è invece esito di una patologia! L’Economia finanziaria è patologica!! 
Questo ci ricorda il processo della morula, ossia dello zigote che si moltiplica senza cambiare volume (= fase psicotica); quando arriva poi a 64 cellule, entra nella fase fetogenetica. Se la moltiplicazione non si ferma, diventa un cancro. Una morula che non fa parte del processo di gravidanza è vota alla distruzione
Noi, esseri umani, non siamo il capitale (la pecunia) o il mafitale: siamo il capitale umano! Noi siamo legati alla Storia della Vita: è proprio questo che non capisce l’Eco fin! 

Dopo aver passato in rivista i sistemi di distribuzione, possiamo passare al tessuto muscolare: il movimento che è parte integrante dell’esistenza. Ci sono tre tipi di movimento:

  1. fibre lisce, ossia involontarie (non si stancano mai e lavorano con continuità, come il cuore);
  2. fibre striate, ovvero volontarie (da noi controllate, come il mangiare e il parlare);
  3. misto tra fibre lisce e striata.

Ognuno di noi dovrebbe dotarsi di questi tre tipi di movimento; la Glob Eco dovrebbe possederle. 

Inoltre l’organismo è saggio e ci insegna molto ancora per quanto riguarda l’alternanza di due sistemi: il primo simpatico – attivo nel rapporto con l’esterno – prende ciò che gli serve; il secondo parasimpatico – passivo, opposto o meglio complementare del precedente sistema – sa fermarsi e riposarsi.

L’Economia finanziaria, che non sa fermarsi mai ed è sempre in fase “simpatica”, rischia di scoppiare – come ci spiega Mariano utilizzando la metafora della sindrome del rospo. Quest’animale ha un sistema di respirazione molto particolare: vivendo nello stagno, respira attraverso la pelle. Se non riesce a contenere o meglio ad espellere il respiro, prima o poi scoppia.

Con questa metafora  si chiude la penultima giornata di CORSO. Un applauso sonoro a Mariano!

Cindy Recchia

 

2 Commenti

  1. Rita T.

    grazie Cindy, tracce preziose per chi non c'era

  2. Unknown

    E uno a Cindy, che dopo ricerche sfinenti di persone che volessero fare il post, non trovandole, lo ha fatto lei…e nelle pause del corso stesso!!
    Grazie davvero!
    Martenea

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