Aula didattica globala “Gianna Stellabotte” (FG), domenica 28 settembre 2014. CORSO “Dall’ECONOMIA del baratto ed economia finanziaria all’economia globale”. Quinto ed ultimo giorno.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
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TRE CORSI PER UN PERCORSO.



I° CORSO:


“DALL’ECONOMIA DEL BARATTO


ED ECONOMIA FINANZIARIA


ALL’ECONOMIA GLOBALE”.




Quinta giornata.



 






Siamo all’ultimo giorno di un corso speciale che ci ha introdotto in un nuovo modo di concepire e vivere l’economia, ma ci sono ancora “pance” da chiudere e Mariano non può non tener conto di ciò che sta vivendo Gioele, anche perché lui per primo conosce bene questa sofferenza per averla attraversata.  Nel gestire questa situazione noi, come gruppo, non siamo stati capaci di accogliere la deflagrazione di Gioele, le proposte avanzate non sono state all’altezza di quello che lui sta attraversando ed anche l’ultima proposta di Dina, di accoglierlo insieme a sua madre Daniela presso la Casa Madre, arriva in ritardo: Gioele sta andando più giù “nel canale di Vermicino, ancora risuona il suo grido “io non esisto più”. Al termine della dinamica che lo ha coinvolto nel tentativo di scuoterlo, Mariano propone che lui e la madre Daniela ritornino nella propria casa, dove c’è anche il padre, ma aiutati da due coordinatori: Cristian O. e Victoria.


Sandra annuncia l’organizzazione successiva alla fase embriogenetica del Coordinamento delle Associazioni. La Fondazione, che può essere paragonata al sistema cardiocircolatorio, è cresciuta, è diventato necessario un raccordo diverso con le Associazioni regionali, che possono essere viste come gli organi, ci comunica quindi i nomi delle persone che seguiranno ogni Associazione insieme a Victoria che continuerà a seguire tutto quanto concerne la segreteria. A questo proposito Mariano invita Isaia, Nadia ed Ermanna ad esprimere un parere sui coordinatori individuati per l’Associazione alla Salute Veneto, Cristian e Giusi  “provenienti dall’Oriente per creare ordine”, il loro valore come enzimi viene riconosciuto e condiviso da tutti, saranno un innesto positivo in una Associazione in cui domina ancora lo spirito di confronto – differenza.

Ci sono ancora alcune comunicazioni importanti: Marta ringrazia Dina per i doni scambiati nei giorni del corso e ricorda il rapporto di fratellanza che la lega a Gioele, sente quindi di volergli stare vicino anche con la sua parte madre; Cindy propone a Sandra di ospitarla nella sua casa in questo momento di difficoltà, chiede anche di essere parte attiva nelle decisioni che riguarderanno il futuro percorso di Sandra. Entrambe le proposte vengono accettate. Barbara comunica il Natale Aureo in cui ci saranno i riti della nascita utilizzando il Graal delle Profondità, è auspicabile che ci sia almeno un membro per ogni associazione, chi non potrà partecipare, dovrà giustificarlo. È interesse infatti di ogni associazione prendere parte al rito perché ognuna potrà poi proporlo al proprio interno nell’anno successivo. Ed ancora Gaetano comunica la Festa della Semina il 1° novembre presso la masseria della Fondazione, Enzo comunica che il primo incontro del G. A. G. (Gruppo Artistico Globale) si terrà il 7 novembre con uno spettacolo aperto a tutti il sabato sera.

È arrivato il momento più atteso, è tempo di conoscere la Griglia Esistenziale” e, data la rilevanza, un gruppo di donne solleva Mariano con delicatezza e lo accompagna a questo inizio sulle note della “Marsigliese”.

Mariano ci dice che l’esistenza viene fuori dall’In.Di.Co. che non sappiamo come è, è qualcosa di fusionale, è una pienezza che non sa dirci, quindi lo presenta per ciò che non è:
  1. non è finito, non ha confini;
  2. non è statico;
  3. non è astratto ma tende sempre ad intrecciarsi.

L’In.Di.Co. non ha bisogno di parole, per coglierlo bisogna stare in silenzio e per questo, riprendendo ancora la saggezza dei Popoli delle Terre danzanti che ci ha accompagnato duranti il corso, ci legge una pillola di Cervo Zoppo:

“Un uomo sacro ama il silenzio, ci si avvolge come in una coperta: un silenzio che parla, con una voce forte come il tuono, che gli insegna tante cose. Uno sciamano desidera essere in un luogo dove si senta solo il ronzio degli insetti. Se ne sta seduto, con il volto rivolto ad Ovest, e chiede aiuto. Parla con le piante, ed esse rispondono. Ascolta con attenzione le voci degli animali. Diventa uno di loro. Da ogni creatura affluisce qualcosa dentro di lui. Anche da lui emana qualcosa: come e che cosa, io non lo so, ma è così. Io l’ho vissuto. Uno sciamano deve appartenere alla terra. Deve leggere la natura come un uomo bianco sa leggere un libro”.

A Mariano non interessano più le poesie religiose embriogenetiche, per questo ci presenta la P. E. G., Poesia Esistenziale Globale, che si intreccia con il corso perché abbiamo esaminato i limiti dell’economia finanziaria all’interno dell’esistenza, non possiamo non riferirci all’esistenza giacché le radici di ognuno pescano nel codice ontologico alla base del Graal delle Profondità ed ogni esperienza si secca quando non ha radici profonde. Nella Glob Eco deve quindi cambiare la visione dell’esistenza.
Mariano chiama anche il codice ontologico “sinolo danzante”, riprende il termine “sinolo” utilizzato da Aristotele per dire che gli opposti formano l’intero. In questa ottica ci dice che gli opposti (Vita e Conoscenza, materia e antimateria, chrònos e kairòs, angolo alfa e triangolo del cambiamento …) possono essere In.Di.Co. se danzano insieme ed il Cum-munitronda si potrà quindi chiamare “Ondanza” perché gli opposti, nella loro danza, ci riportano all’insieme.

Attraverso il Gra-Cum ci parla del percorso disagico, dall’ontologico al simbolico: man mano che ci allontaniamo dalla nostra “casa” (il codice ontologico) cresce la nostalgia per la “casa nostra” ed inizia il percorso nostalgico o nostal-agico, dal simbolico all’ontologico.

L’Economia finanziaria ha reso “casa” sua il codice simbolico, Infinito, Dinamico e Complesso il denaro, ma sono stati smarriti la “casa” analogica e biorganica e il codice ontologico. Chi è dentro l’economia, per non sentire il vuoto di quello che non ha più, diventa iperattivo. Dovremmo quindi essere missionari della storia ma conservando lo spirito dell’In.Di.Co., ognuno dovrebbe imparare ad essere Vita e Conoscenza, ad essere un sinolo. Come ci ricorda Mariano, noi siamo la gravidanza dell’In.Di.Co. e quando stiamo nel codice ontologico o nell’In.Di.Co., la vita è uno spettacolo, nasce il progetto – opera e il dono – regalo.

L’inizio della Glob Eco deve quindi fondarsi sul tornare all’importanza del dono ed è proprio per questo che Mariano, attingendo dai me.me. (= mediatori metastorici) di un’altra cultura impregnata di saggezza, ci commenta la fiaba africana “I doni scambiati”: i doni ci obbligano a pellegrinare, chi è stanziale non sa donare più, bisogna essere generosi cioè volere generare una cosa grande.

Il corso è giunto al termine, Mariano ci ha condotti in questo nuovo viaggio infaticabile come sempre, donandoci la sua teoria , seminando tante nuove idee e proposte che vanno a moltiplicare il dono alla base di tutto ciò, ossia il Progetto Nuova Specie, intrecciando nuove relazioni, spaziando dalla teoria alle dinamiche, dalle storie dei corsonauti  alla crescita delle Associazioni, senza mai perdere di vista il senso del corso fino a lasciarci con un ultimo sogno concreto, arrivare alla formazione della Congrega del Dono Globale.

Gabriella Napolitano

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