San Giovanni Rotondo (FG), sabato 26 luglio 2014. PRIMA SETTIMANA INTENSIVA INTERNAZIONALE RACCONTATA DALLO PSICHIATRA LONDINESE DR. REX HAIGH, esponente del Royal College of Psichiatrists.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggia



PRIMA SETTIMANA
INTENSIVA INTERNAZIONALE.
SCRITTO DELLO PSICHIATRA
LONDINESE REX HAIGH,
ESPONENTE DEL
ROYAL COLLEGE OF PSYCHIATRISTS. 

“La vita sul Tappeto magico”.
Per tutta la settimana sono rimasto seduto su una sedia nella sala conferenze, sul un pavimento piastrellato, guardando un po’ con invidia gli eventi in corso sul Tappeto magico, nella parte anteriore della sala. Penso che sia circa 3m x 6m, con la sfondo blu cobalto e motivi simmetrici floreali e geometrici in rosso carminio, senape, bianco e nero, con una tessitura grossolana. Benché fosse un po’ pacchiano, sembrava uno spazio quasi sacro in cui gran parte del vero e proprio lavoro e dell’intenso supporto fisico ha avuto luogo. Ho notato che, dietro le quinte, avevano una collezione di tappeti, lenzuola e cuscini molto morbidi che sono stati portati fuori di volta in volta.
Quando [si è riempito], ho contato trentasette persone sul Tappeto, tra cui un bambino piccolo, un neonato, probabilmente una dozzina di bambini, una ventina di adulti e due cani (l’unica concessione al “Greencare”)!
Dettaglio del “Magic Carpet”!
Ma molto più interessante rispetto ad [alcune dinamiche forti] accadute lì, è stato proprio ciò che stava succedendo su questo Tappeto: sembrava stessimo vedendo in atto una vera e proprio “sub-cultura”, nel modo in cui il contatto fisico transitorio si manifestava in continuazione su di esso, senza parole definiva; spiccava l’importante supporto fisico anche intimo ma non di natura sessuale creando rapporti fisici a breve termine. Quindi, per cercare di essere il più obiettivo possibile su questa cosa di così fluida, dinamica e senza parole, voglio iniziare con una “Gerarchia di Prossimità”, che ben presto ho osservato. Ma che cosa è questa gerarchia? Diverse risposte hanno attraversato la mia mente nel corso della settimana – tra cui: 
  • Familiarità con il Metodo (forse come le persone all’interno del gruppo ed i bambini); 
  • Come le persone prima lontane dal Tappeto erano entrati nel processo di “transizione” (più si è dentro il processo di “transizione” più si era attivi e partecipi alle attiva sul tappeto); 
  • Coloro che ho riconosciuto come “guide” del Gruppo trovavano molto più facile l’utilizzo dei loro corpi; 
  • Quanto “spazio dentro di loro” la gente poteva offrire come supporto – e dall’altro lato della medaglia, chi aveva più bisogno di essere sostenuto (questo tipo di supporto fisico poteva avvenire anche nelle sedie, con la gente seduta ai lati, davanti e dietro – ma più comunemente è accaduto sul Tappeto. In realtà, le persone particolarmente agitate e o arrabbiate erano spesso guidate dalle loro sedie sul Tappeto da un paio o un gruppo di persone). 
  • Come le persone erano a loro agio nel toccare gli altri e con quanta spontaneità e senza autorizzazione esplicita lo facessero. Tenendo in considerazione i fattori culturali (non è certo un comportamento molto britannico), età, sesso, caratteristiche fisiche, ecc.
  • Come le persone erano ad agio con il proprio corpo; 
  • E probabilmente molte altre cose.
La Vita sul Tappeto
Allora, come si presenta questa gerarchia? Sono sicuro che gli accademici e scienziati sociali hanno fatto questa suddivisione con rigore molto più scientifico – ma volevo solo cercare di catturarla e comprenderla anche in relazione alla mia esperienza personale seppur fossi molto spesso ai suoi confini. Inoltre, volevo trovare un modo per comunicare con [i miei colleghi] in Inghilterra e integrarla nei nostri programmi terapeutici. Ho avuto un sacco di tempo per pensare a questo mentre ero seduto in aeroporto di Bari in attesa di salire a bordo del volo per tornare a casa che era in ritardo!
Partendo dalla “connessione minore”, questo è quello che ho compreso:
  • (1) i meno coinvolti erano persone che si sedevano lì, non in contatto tra loro, a gambe incrociate (1a) o con le gambe di fronte a loro (ginocchia piegate (1b) o con le gambe stese di fronte a loro (1c) a guardare chi stava parlando in quel momento. Quando un po’ più a suo agio o più familiari con le modalità del tappeto, la gente era più distesa, anche se ancora senza alcun contatto fisico con gli altri.
  • (2) Sdraiato su un gomito, a sinistra lateralmente o a destra-lateralmente (2a), o disteso sulla schiena (2b). Questo è praticamente tutto quello che potete fare da soli, quindi i successivi livelli della gerarchia introducono il contatto fisico.
  • (3) Il contatto più semplice, come la mano sulla spalla, testa, piedi o schiena (3a) – solo per un secondo o due; (3b) sostenuti per pochi minuti o più.
  • (4) come (3), ma con un gentile continuo movimento, accarezzare o sfregamento. 
  • (5) Accarezzare guance, accarezzare i capelli o strofinando la testa (quest’ultimo è più comune con i bambini) -, senza contatto con gli occhi (5a) o con un breve contatto con gli occhi (5b) o con un lungo contatto con gli occhi (5c).
  • (6) Il livello successivo della gerarchia del Tappeto che ho osservato e che a mio parere rappresenta uno stato significativo nella gerarchia, era il continuo contatto fisico di grandi aree del corpo. Questo sembra avere numerose varianti: (6a) seduto schiena a schiena, di fronte direzioni opposte; (6b) seduto accanto sia guardando nella stessa direzione; (6c) tenendo le mani, le dita insieme; (6d) si tengono per mano, dita intrecciate; (6e) abbracci, braccia intorno alle spalle e fianchi; (6e) seduto dietro o affianco, abbracciando o lasciandosi abbracciare; (6f); idem, ma anche avendo i volti molto vicini o; (6g) in contatto tra di loro. Poi passando alla (6h) testa appoggiata sul grembo di altri (6i) sdraiato insieme con pieno contatto tra la parte anteriore di una persona e la schiena dell’altra persona. I bambini piccoli spesso anche a pieno contatto pancia a pancia (6j), ma suppongo che quest’ultimo non è successo tra gli adulti a causa delle sue implicazioni sessuali. Tuttavia, intrecci completi a tutti i tipi di angoli e posture (possibile solo per bambini o giovani con notevole elasticità fisica) sono accaduti e probabilmente rappresenta (6k). 
  • Il livello successivo nella gerarchia, (7), sarebbe quella di aggiungere movimento – come accarezzare – mentre le persone sono già in quel contatto fisico continuo. 
  • Baciarsi – forse (8) – è difficile da collocare in questa gerarchia, perché si adotta in quasi tutti i livelli superiori (2). Anche in questo caso, se si volesse descrivere una gerarchia sul bacio, forse potrebbe essere descritto come (8a) baci in aria; (8b) guance laterali; (8c) fronte, naso, mento, spalle, collo, schiena; (8d) labbra (ma mai prolungato o remotamente di natura sessuale). 
  • Se questa scala continuasse, ci si potrebbe ben aspettare (9) di includere zone erogene; (10) ed eventualmente di diventare un rapporto sessuale ma, stranamente, questo non è mai apparso come una possibilità. Per “gli occhi dell’Europa settentrionale” che ho citato il primo giorno, è difficile dire esattamente perché questo non sia possibile ma penso che sia dovuto ad una combinazione di fiducia e di rispetto (“Mi fido di te che non si tratta affatto di sesso”), di motivazione comune (noi siamo qui per sostenerci a vicenda e migliorare la nostra salute) e di sensazione che “qualcosa di più importante si sta facendo qui”, e che il sesso potrebbe confonderla o addirittura rovinarla. Si è visto anche nella quasi completa cecità dei sessi con cui le persone si sostenevano fisicamente a vicenda – che era solo diverso quando la circostanza lo richiedeva (come un uomo che necessita il supporto maschile in una discussione con una madre tirannica, o una donna che vuole comprendere cosa voglia dire il sostegno di un buon padre).

Dopo che le persone che dovevano viaggiare [percorrere] una lunga distanza per tornare a casa avevano salutato, il Tappeto sembrava un po’ vuoto – così, sentendo che avevo perso un’esperienza che poteva essere importante, piuttosto che stare seduto su una delle sedie della sala conferenza, ho pensato di farmi coraggio e di fare un tentativo. E ‘stato bello. Ho resistito lì fino al bilancio finale che è finito a 00:25 il sabato mattina. Per la prima ora o giù di lì, ero felice con (1) e (2) – di curvarmi  sul tappeto come si potrebbe fare di fronte al fuoco o la TV a casa. Ma poi, come persone andavano e venivano, c’era un bel po’ di contatto fisico simmetrico (3), brevi carezze (4) e lunghi abbracci di addio.
L’abbraccio è un’altra parte importante di tutto ciò che si è svolto qui, anche se ovviamente non tutti sono avvenuti sul tappeto, anche in giro per l’hotel era possibile. Nella sala conferenze, c’era un rito usato frequentemente giocoso e sincero. Ogni volta che qualcuno veniva abbracciato davanti a tutti, per qualcosa che avevano fatto o detto, tutti iniziavano ad applaudire e poi lentamente gridare: “Uno… due… tre… quattro… cinque … sei… sette… otto… nove… dieci” (a volte anche fatto in inglese o tedesco) – di solito fino a dieci, ma fino a venti per quelli particolarmente speciali. Ho avuto uno di questi quando mi sono tuffato nella piscina, completamente vestito e gocciolante, alla fine della festa accaduta la sera precedente…
Quando ero sdraiato sul Tappeto, però, la facilità di tutto questo sembrava differisse in base alla persona con cui avevo il contatto fisico e mi aspettavo che questo non accadesse. Io ero pieno di nevrotici dubbi inglesi come – “Va bene anche faccia questo?”; “Penseranno che io sia presuntuoso?”; “Sto facendo questo correttamente?” e numerose preoccupazioni simili. Ma ovviamente con la testa preoccupante piuttosto che il cuore aperto, la grande domanda per me era quella di capire i segni e segnali che hanno permesso, mantenuto o sfociato questi pensieri. E’ stato facile capire questo per le persone che erano visibilmente sotto stress – coloro che parlavano di argomenti emotivi, parlavano delle loro difficoltà, piangevano, così come i più apertamente arrabbiati, aggressivi e violente esplosivi: la gente tranquilla e compassionevole si spostata verso le persone e gli offrivano tutto il loro supporto fisico necessario. Infatti ho sperimentato personalmente questo più volte quando parlavo o ero chiaramente commosso – se stavo vacillando, o parlando di sentimenti forti, una o più persone quasi magicamente sono apparse accanto a me. E la mia esperienza è stata del tutto premurosa e amorevole – con gratitudine e apprezzamento reciproco – anche se un po’ imbarazzante per la mia riservatezza inglese!
Tornando a parlare del tappeto, quando stavo sdraiato a guardare il soffitto, c’era un membro del gruppo con cui ho sentito che avevo stabilito un rapporto particolarmente facile, che è venuto a sedersi vicino. Così ho (per lo più coscientemente, erroneamente e anche sbagliando pensato le cose che ho citato sopra) deciso di cercare il conforto e la connessione di contatto fisico – e ho spostato la mia testa sul suo grembo (6g, cf. supra). Dopo pochi minuti di carezze reciproche e di contatto, la situazione attiva del gruppo si è spostata – la gente si muoveva intorno a noi, e sono tornato seduto a gambe incrociate. Quindi, anche se probabilmente è stata la mia escursione più lontana in questo mondo di supporto fisico improvvisato, l’ho sentito molto significativo; si potrebbe facilmente descrivere con le parole TC come “appartenenza” o quelle analitiche come “contenimento”.
Ma, tutto sommato, non sono riuscito ad identificare le “regole” – e in modo molto immediato ed emotivo è trascesa un’analisi strettamente oggettiva. Quando sono arrivato, ho trovato la quantità e l’intensità di tutto che ho osservato scioccante e energizzante in misura equa – e riesco a capire perché la gente può scappare (basata sulla paura della vicinanza, ovviamente). Ma, vedendo la genuinità e cura di questo intenso contatto fisico e l’autenticità delle persone convolte – credo davvero che deve essere preso sul serio come un serio intervento terapeutico, nel contesto e le circostanze giuste. Di qui il mio tentativo di dare un senso in questo modo in questo blog – ma vi prego di inviare risposte se avete qualche idea particolare.
Infine, per tornare alla teoria astratta, credo che sia assolutamente collegato alla vita pre-verbale – sia ontogeneticamente (come ci sviluppiamo, dai bambini che necessitano di nutrimento) e filogeneticamente (come ci siamo sviluppati come specie – con l’evoluzione di una sofisticata funzione corticale, che molti aspetti della vita moderna hanno erroneamente sostenuto rispetto a quelle limbiche). Ci dimentichiamo o sopprimiamo o ignoriamo le nostre emozioni – e le esperienze numinose e spirituali più profondi – a nostro rischio e pericolo.
La maggior parte delle psicoterapie riconoscono questo, ma alcune non lo fanno. Ma ho detto già abbastanza su questo prima!
Solo un pensiero su Greencare qui. Una cosa che dico spesso è che le persone con gravi condizioni si fidano degli animali molto più di quanto non facciano con gli esseri umani – ovviamente perché sono stati così gravemente delusi o abusati dagli esseri umani nel loro passato. Ottengono grande conforto dalla cura degli animali, e sono fisicamente molto liberi con loro – come in effetti sono la maggior parte delle persone. Questo può essere un precursore molto utile per ritornare a confidare nell’uomo per parlare e iniziare ad esplorare la loro esperienza terapeutica. Ricordo bene una giovane donna muta e profondamente depressa e ostile in un TC che è venuta in vita, esprimeva quasi una radiosità interiore, quando era con gli animali – ma tornata al suo mutismo impenetrabile negli incontri comunitari. Ma col tempo, passo dopo passo, ad esempio, parlando con lei quando era con gli animali, era in grado di impegnarsi nella terapia. Ma questo processo – di creare del contatto fisico rassicurante con gli esseri umani – sembra essere molto efficace per creare un corto circuito con la necessità di relazionarsi con gli animali, sviluppando molto rapidamente un livello inquietante di fiducia tra le persone.
Così, infine, qualche parola di ringraziamento per coloro che hanno reso questa straordinaria esperienza possibile. Tutto è iniziato con Enzo Bellomo, il cardiologo italiano che ho incontrato a Londra un paio di anni fa, quando stavo parlando ad un evento di James Naylor Foundation. Dopo un po’, è venuto a vedere ciò che siamo fino al nostro progetto Greencare e TC in Slough, e mi presentò a Mariano Loiacono in un piccolo seminario che io ho organizzato presso il Royal College of Psychiatrists. Quando poi mi hanno invitato alla Settimana intensiva, c’erano sette giorni di spazio bianco nel mio diario – in cui non sapevo cosa avrei fatto, ma sapevo che non avrei potuto fare niente altro. Per questo allo spazio bianco – che si è rivelato essere un’oasi di nutrimento nel mio super impegnato programma simbolico-razionale – devo dare tutti i miei più sentiti ringraziamenti al Dr. Mariano Loiacono e alla sua sorprendente squadra presso la Fondazione Nuova Specie ONLUS.

Dr. Rex Haigh,
tradotto da Annarita Mazzilli

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