Ancona, lunedì 8 settembre 2014. BILANCIO A CASA DI SILVIO E MICHELA: “DAI TRE BAMBINI DI VIA ARPI AGLI ADOLESCENTI IN VIAGGIO”.

 FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
 Prefettura di Foggia

DAI TRE BAMBINI DI VIA ARPI
AGLI ADOLESCENTI IN VIAGGIO.


Ed è così che dopo tanto navigare tre mamme pugliesi Dina, Nunzia e Nicoletta s’incontrano alla stazione di Ancona per un bilancio che si terrà a casa di Michela e Silvio con i loro rispettivi figli Giancarlo, Marco e Moise. Questo incontro ci vede accompagnatrici dei nostri figli, pronte a valutare nuove prospettive per loro che ci proporranno Silvio e Raffaele, i due coordinatori del Mas.Tr.O. di Ancona.


I nostri figli si conoscono da tanto tempo e sono cresciuti insieme aiutandosi e sostenendosi tra di loro.


Un trio che fin da piccoli ci hanno seguito nel nostro percorso di crescita ascoltando anche la tanta teoria e vedendo le tante dinamiche nel famoso Centro di Medicina Sociale di via Arpi a Foggia.  
Dopo un periodo difficile, il trio si è ritrovato – ognuno con la propria specificità – al Progetto estivo “Ti prendo a  Pedaso” che li ha visti operatori adolescenti eccezionali con i cosiddetti “psicotici”.


Si sono ritrovati in una fase di dolore in cui ognuno sta lasciando vecchie soluzioni che come tutti gli adolescenti sono servite ma che adesso non sono più buone e si rischia di affondare se non c’è un utero nel quale loro stessi si possono esprimere.


Ci siamo anche noi donne e mamme che ci ritroviamo più cresciute, diverse e pronte anche a riprendere insieme partendo da ciò che oggi siamo.


E’ così che Ancona, il centro, il gomito, ci accoglie e così che casa di Michela e Silvio diventa spazio uterino in cui sentiamo tanto amore per la vita dei nostri figli e con grande emozione ci prepariamo al bilancio di questi mesi estivi per ognuno di noi e per le prospettive che verranno fuori.


Cominciamo noi mamme che tra lacrime e sorrisi riconosciamo in ciascuno gli aspetti positivi scorgendo il meglio di noi  e la capacità di stare con gli altri, aiutarli e poi  la forza, la tenacia di restare nelle cose fino in fondo anche nell’accompagnamento con M. che grazie alla loro vicinanza è riuscito a restare fuori casa.


In questi anni abbiamo dovuto fare molto da sole e contemporaneamente crescere e lavorare su noi stesse; adesso è arrivato il momento che anche loro decidano di farsi accompagnare e di passare così veramente ad una famiglia molteplice.


Ci mettiamo in ascolto degli adolescenti. Comincia Marco con poche parole dice l’essenziale, si mostra introverso e più chiuso. Ha somatizzato l’ansia-angusto ma adesso comincia a respirare aria nuova.


Poi Giancarlo parla e il suo immergersi è profondo e doloroso,  piangendo ci rivela il suo bisogno di essere accolto e di una famiglia, il suo sentirsi solo e arrabbiato, deluso  e quanto sia stato positivo questo periodo per lui.


Poi c’è Moise che racconta i vari passaggi da quest’estate ad adesso,  passaggi anche di separazioni importanti e d’immersione nel progetto di Pedaso che gli ha fatto vedere finalmente anche la sua adolescenza.


Silvio regala due immaginette di due care persone che ora non ci sono più ai due diciottenni e tra lacrime per ciò che si lascia andare definitivamente e consegne dice parole che restano impresse in noi e fanno scendere questi ragazzi e noi ancora più in profondità.


Bisogna lasciare parti che all’esterno ci vedono forti ma dentro siamo dei ramoscelli, bisogna fare uscire il cuore la parte più tenera e loro hanno questa possibilità.


Possono farlo se accettano per un anno la possibilità che gli viene data di lavorare nel Mas.Tr.O. come operatori avendo la possibilità di ritrovare loro stessi in libertà al  di là dei condizionamenti delle proprie famiglie e della scuola.


Questa volta è data a Moise (lo spirito del gruppo)  la prima decisione ed è “sì”…  poi a Giancarlo (la parte “figlio“) con il suo “sì”…  infine Marco (piede fermo) con il suo “non lo so” e allora, visto la sua età, c’è chi decide per lui ed è “sì” per i primi tre mesi, perché si valuterà volta per volta. 


PER me è stato molto emozionante tornare in casa di Silvio, Michela, Caterina, Leonardo e Margherita è stato bello vedere la loro crescita non solo fisica ma soprattutto quella interiore ma anche quella di Raffaele, Sandra, Mila, Luigi… di tutti.

Lo spettacolo è anche vedere Giancarlo e Moise, la crescita e la capacità di accompagnare dimostrata durante il progetto “Ti prendo a Pedaso” con ragazzi cosiddetti “psicotici” ma anche con Marco e credo che un po’ di merito vada al lavoro delle mamme.

Dina

Ho visto anche i cambiamenti di Marco,  per  me è stato positivo soprattutto sulle proposte che sono state fatte.

Nunzia

 
Penso che essere donne e mamme che crescono i figli senza una figura di riferimento maschile non sia facile, ma il percorso nel metodo mi ha insegnato a procedere e crescere per me perché quando noi siamo pronti a fidarci e a cambiare e a dar valore alla nostra specificità anche i nostri figli lo fanno.


Per me Marco, Moise e Giancarlo sono cresciuti ma sono anche gli stessi bambini che ancora giocano, come facevano in via Arpi; adesso possono finalmente riprendersi la loro fanciullezza crescendo in un utero nel quale possono fare emergere le loro parti e rimetterle in dinamica.

Nicoletta

   

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