Cassola (VC), domenica 29 giugno 2014. EMOZIONI IN MOVIMENTO – ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE VENETO. Terza giornata.
“EMOZIONI IN MOVIMENTO”.
TREGIORNI VENETA.
Terzo step.
Siamo alla terza e ultima giornata di questo corso-isola geografica-temporale-emozionale: in uno spazio scuola dell’infanzia diventata giungla, dove i bambini esplorano e trasformano spazi solitamente proibiti e controllati e gli adulti esplorano movimenti, ritmi, andature, danze, risate, giochi, abbracci, intrecci… che una cultura molto parziale limita o vieta; in un tempo che trasforma tre giorni in una settimana; in attività che dinamizzano le immersioni e centrifugano le emozioni.
La mattina inizia con una prima conduzione di G. T., che dopo la dinamica di ieri è stato invitato ad esplorare il suo potenziale creativo e ad “essere attivo”. Si intrecciano quindi le proposte dei tre splendidi conduttori. Ci dedichiamo un bel po’ di tempo ad ascoltarci, a metterci in contatto ognuno con se stesso, il proprio respiro e il proprio cuore che ci danno un ritmo personale, un movimento che parte dall’interno, ben radicati con la terra. Con gli occhi semichiusi ci permettiamo di affinare i sensi interiori attraverso un movimento “alla moviola” senza perdere il contatto con l’esterno; giochiamo a trovare nuovi movimenti e andature tondi o spigolosi, determinati o flessibili… fino ad elaborarne uno di personale da offrire al gruppo.
Mentre i ragazzi intrecciano liane tra gli scivoli e il castello… un cerchio di donne, con presenza di ritmo e voce, sostiene e ammira gli uomini che si aiutano reciprocamente ad esplorare e modulare il loro MASCHILE, e la loro potenza scaturisce con intensità in una eruzione di movimenti ritmi, suoni, grida… primordiali. Poi è il turno dei maschi a sostenere e ammirare le donne… A volte “la voce non viene”, il bacino “così sconvenientemente scandaloso”, irrigidito da un’educazione immobilizzante, non si muove… Anche le donne si aiutano, sostenute da un cerchio di uomini che, senza giudizio, si rendono disponibili a ri-conoscere le DONNE nelle donne – bambine, donne – madri, donne – maschio, donne – Madonne, donne – giocattolo… .
Non si può spendere troppe parole per raccontare esperienze che si possono solo vivere. Si può fare teoria, come insegna il Metodo alla Salute.
In questo CROSSINGOVER di per-corsi, di vie-metodi… vediamo proprio, grazie alla sensibile e profonda conduzione di Graziana, l’esperienza può diventare SEZIONE AUREA e IL FARE TEORIA permette di dare parole a ciò che parole non ha. Permette di interpretare e dare un senso al proprio vissuto attraverso le metafore del GRAAL delle Profondità della Vita, del CUM-MUNITOMETRO, del QUADRANGOLARE, dell’ HOMELIFE… e in questo “SENSO RI-ARTICOLATO “, con arte e arti nuovi, si può anche “dare una prospettiva a ciascuno”, intrecciando vite e percorsi nel tentativo di “andare oltre la storia”, oltre ciò che “sembra un destino a cui rassegnarsi”.
Con la Regola del C.A.C.A.R.E., quindi con l’intento di COSTRUIRE, si parte con l’APPREZZARE: TUTTI hanno apprezzato molto questo crossing-corso. Sono stati apprezzati molto i conduttori, in particolare Giusi, Giuseppina, Primo e Graziana (cioè ciascun-tutti) che sono stati sempre tra loro sintonizzati in un’armonia di sensibilità, attenzione, audacia, attesa, allegria, proposte, sollecitazioni, ironia, disponibilità… Sono stati apprezzati gli organizzatori, in particolare Renato e Maria Grazia, che con amore fiducia e tenacia lo hanno visto nascere (o fatto nascere?!) e crescere questo crossing-corso. Sono state apprezzate le attività, che con la loro gradualità, varietà, fisicità, “divertentezza”, intensità, poesia… hanno permesso di andare in profondità “fregando” le barriere e le menate del codice verbale-intellettuale. E’ sembrato un “rito” dilatato.
I partecipanti sono stati e si sono auto-apprezzati perché con onestà, apertura, accoglienza e attivazione… si sono amalgamati in una banda jazz suonando ciascuno il proprio sé profondo.
CRITICARE: alcuni si sono stupiti/lamentati di come sia poco riconosciuto il valore e il potenziale di questo crossing-corso e, avendolo esperimentato, si dichiarano entusiasti promotori ed “esportatori” in altre regioni.
Chi aveva espresso la critica, o la perplessità, per la presenza dei bambini/ragazzini a dinamiche forti… è arrivato alla fine con la risposta: oltre a vederli giocare tranquilli a fianco e in mezzo alle dinamiche, grazie alla teoria ha visto i ragazzi “coinvolti e invasi” compiere un salto qualitativo di elaborazione e partecipazione.
Qualcuno ha espresso la critica alle dinamiche più forti e/o più lunghe, nelle quali il contatto fisico aggressivo e l’insistenza sconfinano con la violenza. Viene riconosciuto che, pur essendo “l’ultima nota da suonare”, la spinta che viene data vuole essere come quella della levatrice che “forza amorevolmente in modo deciso” per sbloccare nodi profondi.
ASCOLTARE: l’ascolto è stato quasi inevitabile e attraverso tutti codici; infatti tutti hanno potuto RICONOSCERE, o sono stati aiutati a riconoscere, parti proprie che sono emerse nella loro infantilità e vanno riconosciute accolte e sfamate, e parti nuove che vanno potenziate in una progettualità e condivisione più adulte. Ecco che per ognuno Graziana riesce a ELABORARE un compito, un impegno… per giocare – “esperimentare” , fare angolo gamma delle parti nuove (siano esse il fare festa, chiedere un bacio, organizzare un corso di danze espressive del femminile, rinforzare il rapporto con se stessi / base della Piramide del Sarvas, intrecciare relazioni con altri uomini / altre donne, sdoganarsi da un’autoimmagine “suoresca” e diventare un po’ “puttanesca”, … ognuno accoglie ciò che è buono per sé, anche dai compiti per gli altri.
Siamo tutti stanchi, sono le dieci di sera quando concludiamo questi tre giorni magici onorando i conduttori e i genitori di questo veneto-evento con una, a loro dedicata, “amorevole passeggiata degli Angeli”.
Danzatrice
piena di emozioni
in movimento