Aula didattica globale “Gianna Stellabotte” (FG), domenica 1° giugno 2014. IV° CORSAGGIO (2).
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Logo del “Corsaggio” di Rachele Amadori |
“UN CORSAGGIO
PER DIVENTARE PIÙ SAGGI,
PER AVERE PIÙ CORAGGIO
E CUOR SAGGIO“.
IV° CORSO.
Ultimo giorno.
Siamo arrivati all’ultimo giorno del quarto appuntamento dl Corsaggio. Iniziamo facendo il Blow up sulla festa della sera precedente. Anche se siamo stanchi e abbiamo dormito poco, si sente nell’aula ancora un po’ di quel clima festoso. L’Ass.ne alla Salute Lombardia ha organizzato una caccia al tesoro che ha coinvolto quattro squadre di partecipanti con una prova finale di interpretazione di un quadro di Michela Garbati, artista globale, dove ogni gruppo si è espresso al meglio.
Enzo dà valore a Benedetta che è riuscita a transitare da una giornata difficile per approdare ad una performance unica e coinvolgnte, infatti ha ricevuto il premio della critica intitolato a “Gianna Stellabotte“.
Ancora una volta Mariano ci stupisce con il suo sapere religioso e come riesce ad applicare la teoria alle immagini sacre, infatti ci presenta il dipinto di “Maria che scioglie i nodi”, antico dipinto del 1700 sito in Germania ad Augsburg (Augusta). L’immagine riprende l’iconografia della Madonna dell’apocalisse con la luna ed il serpente sotto i piedi e Tobia con l’Arcangelo. Questa immagine è molto particolare e poco diffusa in Italia, invece in America Latina è stata portata dall’attuale Papa Francesco, che la conobbe in Germania durante gli studi poi la esportò in Sudamerica, dove ora ci sono molte immagini dedicate alla madonna che scioglie i nodi. Mi ha subito molto colpito questa immagine così diversa dal solito della madre di Gesù, esprime umiltà e la rende più vicina al mio sentire.
La preghiera a Maria che scioglie i nodi o “La novena che distrugge il diavolo” che poi Mariano mi ha fatto leggere parla di questi nodi che soffocano la vita che sono gli eventi o le relazioni che ci hanno pukizzato (da PUK – Potenziale Uno trino Kundalinizzato) nelle nostre vite paralizzandoci e kundalinizzando il nostro PUF (Potenziale Uno trino Fondamentale). Questo per dire che nel sapere religioso ci sono già tante cose che appartengono alle nostre vite, ma che è la lettura attraverso le lenti colorate dell’Epistemologia religiosa che non ci fanno cogliere il valore di questi me.me., anzi spesso succede il contrario e cioè che le iconologie e immagini del culto proposte con la vecchia epistemologia, ci hanno creato ulteriori nodi. Con la preghiera ogni volta si può consegnare un nodo, nel mio caso il fatto di non accettare le mie origini e così non potendo stare nella mia specificità delle origini stavo fuori di me, facendomi colonizzare e facendo prevalere la cultura acquisita. Mariano poi attraverso Cindy mi fa dono dell’immaginetta della Madonna che scioglie i nodi, un piccolo rito per segnare questo passaggio importante per me. E’ stato un gesto significativo per vari motivi: uno perché m el’ha consegnata Cindy, che come me viene dall’estero e che comunque è una delle prime persone che ho conosciuto e con cui ho scambiato ancora prima di iniziare un percorso nel Metodo alla Salute; poi perché questa immagine ha le sue origini in Germania e come me da lì è stata divulgata in America e poi perché a me l’immagine della Madonna ha fatto sempre sentire inadeguata rispetto al mio ruolo di madre e invece questa immagine me la fa sentire più vicina e più umile, non la perfezione da raggiungere, ma una donna che scioglie i suoi nodi anche per i suoi figli.
Mariano continuando a spiegare chi è l’uomo metastorico ci illustra le quattro “3” che sono:
– le 3 sofferenze esistenti;
– le 3 sostanze psicoattive;
– le 3 virtù a noi necessarie;
– le 3 persone dell’uno trino.
La prima sofferenza esistenziale è quella di essere cacciati, come Adamo ed Eva ma ancora prima come il feto che alla fine della gravidanza è costretto a lasciare l’utero. Il passaggio da una storia metastorica a una storia storica è molto doloroso. L’utero in questa fase diventa matrigno, crea una delusione al feto per farlo crescere, per creare un nuovo equilibrio. La sostanza psicoattiva che serve in questo caso è stimolante, per risvegliarsi dallo stao quiete attuale per stare in qualcosa di nuovo. Qui serve la Speranza come virtù teologale che aiuta a fare questo passaggio. Se perdo la speranza e credo di aver irrimediabilmente perso quello che avevo senza riconoscere il nuovo porta a uccidersi, per questo la speranza è fondamentale per continuare il viaggio. Questa fase rappresenta il Padre perché qui inizia la responsabilità di creare qualcosa di nuovo.
La seconda sofferenza esistenziale è l’attraversare il tunnel angusto, il canale da parto, viene ansia infatti angusto viene dal latino “ango” = stretto, soffocato. La sostanza psicoattive che ci servono qui sono quelle psichedeliche, che miscelano storia e metastoria e ci fanno sognare ad occhi aperti. La virtù teologale che accompagna questa fase è la Fede dal latino “fides” = cordicella, che collega i due punti di ingresso e uscita del tunnel. La fede mette in minoranza la testa di Giano che guarda indietro verso l’utero perché se succede questo si abortisce. La persona dell’uno trino che serve è il figlio che ci indica il percorso di salvezza per transitare dall’utero verso l’esterno, è un momento difficile che ci fa sudare sangue e tribolare come Gesù.
La terza sofferenza è quella di essere catapultati nella terra promessa, ossia nascere. Infatti all’inizio fare cos nuove ci dispiace, facciamo fatica e ci dobbiamo sforzare, è una sofferenza. Qui serve lo sballo per andare avanti in questa fase e come virtù serve la Carità, che viene da “gratis”, cioè ricevere e beneficiare della grazie e bellezza che sono nella vita. E’ la fase dello Spirito, che completa la creazione e infatti è la persona della novità, dei meccanismi di transizione e nll’unità didattica del Quadrangolare corrisponde alla salita dall’angola gamma all’angolo pi greco.
L’Homo metastoricus come accompagnatore devoto sa che prima o poi ci sarà un’altra cacciata dall’Eden e continua il viaggio facendosi attraversare nuovamente da queste tre fasi e anche se ci sono le sirene della storia le attraversa legato al suo punto mitotico. Infatti l’Homo metastorico è colui che esprime il meno PUK (Potenziale Uno trino Kundalinizzato) possibile dopo aver fatto un percorso PUK – PUS (Potenziale Uno trino Svegliato) attraverso la gravidanza del negativo che porta alla nascita del proprio PUM (Potenziale Uno trino Metastorico).
Ci accompagna alla comprensione anche questa pillola di saggezza di Meng-Tzu:
“Colui che va in fondo al proprio cuore conosce la sua natura [o Metastoria].
Conoscendo la sua natura, conosce il Cielo [la sua profondità, il suo In.Di.Co.]”.
[Meng-tzu, il più grande maestro dopo Confucio]
Mariano ci parla della croce laica (da λαικόϛ = “popolo”) e della croce latina illustrandoci il percorso dal crocifisso al crocevia. Infatti il simbolo della croce è in realtà un’appropriazione indebita dei cristiani perché è un simbolo molto più antico. Questo simbolo esprime molto di più di quello che ci ha passato l’epistemologia religiosa che lo ha ridotto al solo fatto di accogliere il negativo, questo serve ma nel Vangelo Gesù diceva anche:
“Vi porto la vita in abbondanza”
… e questo messaggio non è mai passato tramite l’epistemologia religiosa. La croce latina è ferma, statica, tende all’alto come una costruzione babelica, la croce greca o croce laica è invece simbolo di crocevia, di movimento, crocevia di tante etnoculture che si incontrano nel quadrato che sta al centro della croce, che Mariano ha ribattezzato “quadrato aureo”, è l’incrocio di quattro vie storiche o direzioni, da l’idea della globalità e che accoglie tutto.
Il quadrato aureo viene dal “rettangolo aureo”, così chiamato perché esprimeva la perfezione in quanto il rapporto tra un lato e l’altro è sempre fisso e al suo interno si può costruire la spirale del Nautilus, antenato della lumaca. Il rettangolo aureo è molto usato in architettura, già Fidia con la facciata del Partenone ha usato quest proporzioni.
Per l’Homo metastoricus il quadrato aureo è il punto mitotico, la tenda del convegno, creando un contesto dove storia e metastoria si mescolano, un utero devoto al quale giunge attraversando la storia delle quattro vie del crocevia della croce laica che poi è la prassi del’homo metastorico: il crossingover.
Nel pomeriggio Gianni (Ing. D’Errico) ci presenta il nuovo progetto per la Masseria preparato magistralmente dall’Arch. Luigi Tartaglia. Ci sono alcune variazioni rispetto febbraio e così è molto più completo, anzi è bellissimo!
Victoria