Aula didattica globale “Gianna Stellabotte” (FG), sabato 31 maggio 2014. IV° CORSAGGIO (1).

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS



Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia












Logo del “Corsaggio” di Rachele Amadori






“UN CORSAGGIO


PER DIVENTARE PIÙ SAGGI,


PER AVERE PIÙ CORAGGIO


E CUOR SAGGIO“.
IV° CORSO.







Dopo il primo pomeriggio del quarto appuntamento del Corsaggio, in cui il Dr. Loiacono ha dato spazio ai rappresentanti delle Associazioni alla Salute per rendere conto del proprio andamento, inizia una nuova giornata per chi vuol “diventare più saggio, avere più coraggio e cuor saggio”. 
Io, Filippo, ho l’onore di raccontare una giornata molto importante per Mariano ed il Progetto Nuova Specie, come si capirà leggendo.

Sin da subito entriamo nel vivo della teoria applicata alle storie delle persone: Mariano ci parla del dolore fisico (es. mal di schiena) e spiega che il dolore ci dice che ci manca il piacere di vivere e che quando la rabbia arriva al codice bio-organico ci distruggiamo anche gli organi; anche la cronicità di un figlio ad esempio, è dire “mi spezzo, ma non mi piego”, per cui la malattia è dire al negativo un desiderio. Spesso i figli, con il loro disagio, diventano i capitani della nave famigliare che con il loro negativo (maschile) indirizzano la nave dove dovrebbe andare, spetta a chi sta attorno coglierne la rotta, altrimenti la vela si può spezzare.

Poi Mariano ci parla del respiro dicendo che in realtà le tecniche di respiro ispirate alla spiritualità orientale non fanno altro che “imitare” qualcosa che è innato nell’uomo; ovvero la meditazione, yoga, ecc., mira al respiro di pancia, che è il respiro dei neonati, quello del codice biorganico, poi c’è il respiro toracico tipico di chi deve difendersi o attaccare col corpo (codice analogico) ed il respiro di testa è di chi vive troppo di codice simbolico, razionale. 

Il respiro più profondo è quello metastorico, che ci porta oltre, e spesso le sostanza sballanti fanno raggiungere virtualmente questa sensazione. Il respiro è soprattutto l’unico accompagnatore che abbiamo e sentiamo nella nostra vita, da quando nasciamo, ci accompagna sempre, se riusciamo a contattarlo, anche nelle delusioni, nelle paure, ci sentiremo meno soli. Tuttavia un’altra “aria” importante di cui avremmo bisogno, oltre al respiro che appartiene a noi, è lo specchio riconoscente, ovvero chi ci vede per quello che siamo; se invece di uno specchio riconoscente, in famiglia abbiamo avuto uno specchio disconoscente, spesso io clono quello che tu genitore sei per non sentire dolore e rabbia. Una madre e un padre che ci riconoscono velocizzerebbero questo nostro liberarci da uno specchio “malefico” che ci fa vedere ed essere quello che non siamo, altrimenti la liberazione è più lenta e spesso si preferisce rimanere dove si è.
Applicando poi la teoria ad un’altra storia, Mariano parla della nostra parte Dr. Jekyll (costruttiva)  e Mr. Hyde (distruttiva); se non riusciamo ad armonizzare queste due parti rischiamo di costruire delle cose e poi distruggerle quando ne siamo pieni, l’ideale sarebbe avere delle parti che distruggono durante la costruzione e tutelare il fatto che nella vita è importante costruire inglobando le parti che vogliono distruggere (potremmo dire scolpire), in modo da creare una nostra opera d’arte piuttosto che nulla (almeno nel laboratorio in cui stiamo vivendo). Spesso noi ci fermiamo dentro cose storiche che non ci servono più piuttosto che sprofondare nella metastoria per poi risalire nella storia con modalità nostre, perchè la Vita è una viaggio continuo tra storia (costruzione) e metastoria (distruzione).

Prima di concludere la mattinata viene presentato il logo che Barbara L. ha realizzato del Mas.Tr.O. (Metodo alla Salute Trattamento Ordinario) di Foggia. E’ davvero interessante il modo in cui Barbara sia riuscita a creare un disegno dai molti significati profondi, partendo dalle sei lettere che compongono la sigla.

La mattinata termina con la lettura del post di Barbara su come ha vissuto la crociera con suo padre e l’introduzione di Mariano sulle decisioni che questo viaggio nelle terre del Nord Europa gli ha provocato.
Nel pomeriggio appunto Mariano, prima di parlare della sua decisione, riprende un pò la teoria sul viaggio tra storia e metastoria, corpuscolo e onda, positivo e negativo, con l’Unità didattica del Cum-munitronda, ci dice che se qualcuno perde il senso di questo viaggio, rischia di fermarsi ed abortire. Quando non stiamo in viaggio, appunto, il PUK (il nostro Potenziale Uno trino Kundalinizzato, bloccato), che è doloroso, ha bisogno di soluzioni per non sentire il dolore, di movimento (che non è viaggio della nostra specificità nella storia) per non essere svegliato. 
Con un altro esempio, ovvero il sistema APE, in cui A sta per afferenze (caos), P per pre-efferenze (trovare strade all’interno del caos) e E per efferenze, ovvero le soluzioni che abbiamo trovato, Mariano dice che la sua caratteristica prevalente sono le pre-efferenze. Nella cultura contadina, per vari motivi, ciò che contava erano le efferenze, ovvero le soluzioni che già erano state trovate, non c’era tempo per trovare altre strade. Tuttavia per Mariano né le strade né le soluzioni che tale cultura aveva trovato all’origine caotica della vita gli andavano bene (religiose, filosofiche e scientifiche), per cui ha trovato una sua strada. Per far fronte a questa necessità di trovare una strada diversa (pre-efferenza) e renderla subito concreta (efferenza), Mariano ha dovuto realizzare in maniera molto rapida il passaggio tra l’angolo beta (pre-efferenza) e pi-greco (efferenza o soluzione), cosa che è stata buona per creare tutto quello che è stato creato, ma che secondo Mariano è per lui un punto K da cui deve svincolarsi per far continuare il viaggio della vita; secondo Mariano questa sua modalità rapida di passaggio tra teoria e prassi in questa fase non è più adatta, non serve più, è qualcosa che è legata anche a quello che richiedeva la cultura contadina, ovvero persone capaci di dare soluzioni (efferenze) piuttosto che trovare strade creative, più metastoriche. La rapidità  è una modalità per essere riconosciuti da un padre per cui contano le efferenze (soluzioni concrete) e non le pre-efferenze (più legate all’arte, alla creatività). Mariano si sente un uomo “metastorico”, ovvero più portato alle pre-efferenze, creativo.
A questo punto Mariano, prima di esporre le sue DECISIONI dice cosa ha lasciato:
  1. si è separato da un angolo alfa ormai statico; 
  2. ha aiutato altre persone a separarsi dai loro (nostri) angoli alfa statici; 
  3. ci ha aiutato a creare nei nostri territori angoli beta (punti di vista diversi); 
  4. ha definito e sta definendo gradualmente il Pro.Nu.S. (Progetto Nuova Specie).

Detto questo, Mariano ci racconta cosa è successo durante la crociera: il 18 maggio a Berlino Mariano ha capito che la fase beta-gamma-pi greco rapida non gli interessa più, che è più portato per la parte dell’angolo beta, teoria; il 19 maggio è stato di viaggio, il 20 maggio ha preso delle decisioni: la discendenza è necessaria perchè la vita è un viaggio, altrimenti il viaggio della vita muore con chi l’ha co-creato. Riguardo all’importanza di fare discendenza, Mariano prende spunto dalla lettura su un brano della Bibbia riguardante Mosè e la sua decisione di fare discendenza.

A questo punto Mariano, dopo aver raccontato anche cinque sogni che ha fatto durante il viaggio, dice che ha deciso di voler uscire fuori campo. A questo proposito, ci ricorda che l’anno della sua nascita è il ’48 che nella tradizione della tombola napoletana corrisponde al “morto che parla” ma da ora in poi diventerà il morto che non parla, ovvero non risponderà più ad email, sms, messaggi di compleanni, ecc.

Nomina delle persone come discendenza, che saranno aiutati da chi vorrà. Mantiene formazione, corsi, racconti globali.

Mariano conclude dicendo che la sua fase si è conclusa senza riconoscimenti, certo non se li aspetta, anche se sarebbero stati graditi. Il fenomeno vivo non è più competenza sua, ognuno di noi dovrebbe creare discendenza, in più ci vuole ricchezza di diversità ed ognuno di noi è una diversità e dobbiamo iniziarci ad esprimerci.

La lunga, intensa ed importante giornata si conclude con una piacevole serata presso la Domus “Homelife”, dove i ragazzi dell’Ass.ne alla Salute Lombardia hanno organizzato dei giochi in cui ci siamo molto divertiti e sperimentati ognuno a suo modo.

Concludo questo lungo post, credo necessariamente lungo, con una frase del corso: Dio è motore-immobile (secondo Aristotele…), ma una metastoria già conclusa è meno di un umanoide.
Filippo 
con l’aiuto di Sabino

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