Celle San Vito (FG), martedì 24 giugno 2014. PROGETTO “RAINBOW” DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS. Secondo giorno.
DELLA FONDAZIONE
NUOVA SPECIE ONLUS.
OLTRE LE COLONNE D’ERCOLE.
Seconda giornata
Il buon giorno si vede dal mattino, c’è chi si incontra per un caffè in cucina e chi, nella sala dalle piastrelle ghiacciate, si cimenta in esercizi aerobici condotti da mastro Vincenzo.
La ciurma in attesa di salpare, ancora per oggi in porto sicuro, apre alla possibilità di festeggiare al nostrano Giovanni il suo onomastico. Oggi è san Giovanni Battista e i festeggiamenti non terminano qui, infatti si prosegue celebrando il compleanno di Luca che compie 29 anni!
Riprendono le comunicazioni dei rainbownauti sospese il giorno prima e i vari componenti si raccolgono nel ponte superiore e si raccontano lasciando spazio a momenti di devota sacralità legati anche ai dubbi su questa partenza a lasciare la sicura terra ferma. Questo viaggio oltre le colonne d’ercole spaventa un po’ tutti che, sotto la guida dei cinque cuor-saggi, si sentono di affrontare il mare aperto, le insidie e le tempeste, fiduciosi di approdare in nuove e fertili terre.
In questo quinto Rainbow l’albero della conoscenza rappresenterà il nostro albero maestro, le unità didattiche diverranno le scalette per salire in cima e riconoscere la traiettoria oltre il mare nostrum, e le sue vele raccoglieranno le correnti metastoriche per spingerci al di la del fenomeno vivo.
I racconti dei rainbownauti passo passo sono illuminati dal blow up della teoria che evidenziano alcuni fondi comuni a tutto l’equipaggio: la difficoltà di riconoscere un proprio stato quiete crea un viaggio che ribalta la piramide del sarvas e quindi la propria identità, rendendoci eteroreferenziali ed impantanandoci in dinamiche storiche; la cementificazione dei codici profondi (biorganico e analogico) ci fa sentire un profondo senso di morte e non appartenenza alla vita; la profonda svalutazione, dovuta alla mancanza di specchi positivi, ci impedisce di riconoscere il nostro valore e transitare verso un nuovo angolo pigreco; il trovarci ingabbiati nell’otto percento dell’iceberg non ci permette di scambiare in profondità e creare dinamiche di vita per andare oltre ai nostri nuclei psicotici.
Eravamo quasi al termine della giornata, quando la comunicazione di R. innesca nel fratello T. la detonazione nei suoi codici profondi, la paura della morte è la polvere da sparo che ha provocato la rottura di questa cella profonda che vede i due fratelli imprigionati in una relazione simbiotica, generata dall’assenza di un padre. T. è stato l’enzima sia per R., attivandosi per il dolore del suo senso di morte che per se stesso, liberando i due fratelli dall’incastro simbiotico e riconsegnandoli a due nuovi padri. Ora i fratelli usciti dalle celle storiche e finalmente uguali nella diversità, possono riprendere il loro viaggio in modo distinto.
La giornata si conclude con la danza dei due fratelli stretti in un forte abbraccio sotto le note di “C’è tempo” di Ivano Fossati.
La notte è ormai padrona e la ciurma stanca delle forti emozioni vissute si ritira in coperta, per un sonno ristoratore in attesa dell’imminente partenza.
I rainbownauti Davide e Paride