Triggiano (BA), 25 aprile 2014. BILANCIO DEL GRUPPO B.A.T A CASA PASCOLLA-CEGLIE.
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia
SECONDO BILANCIO
DEL GRUPPO B.A.T.
…è un giorno di vere e profonde
“liberazioni” questo 25 aprile..
E siamo “ancora” qui, (come canta Vasco) in terra di Triggiano ospiti di una donna a dir poco straordinaria che ha cura, amore ed è brillante e coraggiosa, Giusy Pascolla, che ci ha gentilmente ospitati nella sua nuova casa dove convive con Cristian al momento in trasferta lavorativa all’estero, quindi in un momento così particolare e delicato per lei è importante in questa giornata aprire al “Metodo” le porte di casa sua per farci accomodare in un’ampia e soleggiata terrazza coperta da un caldo ed accogliente legno che ci farà un po’ da grembo durante il secondo bilancio dell’ “ancora” non nata Associazione alla Salute B.A.T. (la nuova provincia pugliese che unisce i territori di Barletta, Andria e Trani).
Ed è giorno di vere e profonde “liberazioni” questo 25 aprile in cui ricade come celebrazione l’anniversario della liberazione d’Italia dall’occupazione nazista. E come diceva Marco Tullio Cicerone
“la libertà non consiste nell’avere un buon padrone,
ma nel non averne affatto”
infatti noi donne della B.A.T.: io (che mi presento) Nadia, Gabriella, Livia, Gina, Angela e la nostra super commissaria Marina. Siamo sedute su di un tappeto con la consapevolezza nel cuore che ci rende libere finalmente di agire senza costrizioni e senza invasioni di truppe straniere nei nostri territori personali.
In conduzione Mariano e Marina, dopo l’apertura del pomeriggio con le presentazioni e le comunicazioni di servizio, e dopo aver coinvolto in modo leggero tutti i bimbi che partecipavano all’incontro, hanno invitato me a voler ripercorrere la strada fatta in questi mesi, da quel 29 settembre in cui ci eravamo lasciati con tanto entusiasmo per portare avanti questo progetto di vita nel nostro territorio, entusiasmo che a distanza di mesi è lì e si fa sentire forte con la gioia che i nostri occhi sprigionano.
Ma ad un certo punto sono le nostre vite a parlare. La vita di donne che della loro sofferenza hanno fatto un punto di forza e di crescita, di donne come Gabriella con in braccio la sua bambina Gaia, pronte finalmente a liberarsi l’una dall’altra, e ritrovarsi diversamente per poter separatamente viversi delle parti e prendersene altre del loro puzzle, grazie alla “fiducia” che Gabriella metterà in se stessa e nel rapporto con le altre donne del gruppo, affrontando anche le paure di delusioni forse più antiche. Ed è proprio lei a dare il via a questo bilancio, supportata dalla regola del “C.A.C.A.R.E” apprezzando in prima battuta e poi criticando per costruire nuove relazioni.
Ma ci sono anche altri legami da sciogliere, altre mamme e altri figli, come nel caso di Gina e i suoi figli Antonella e Cosimo, su cui all’interno dei nostri gruppi si sta lavorando molto e con cui, sotto suggerimento di Mariano, faremo dei “contratti” separatamente per poter consentire anche in questo caso di elaborare in modo più libero i loro stati d’animo partendo dalla distinzione tra loro; stessa distinzione che lo stesso Mariano riconosce che sta iniziando ad avvenire tra me ed Angela (che è anche mia madre) con cui posso finalmente ritrovarmi in un rapporto più libero da costrizioni di ruoli e ritrovarci come donne alla pari.
In questa giornata a farci da utero tutta la rete, dal nord a sud, da ogni luogo d’Italia e tutta la magnifica gente che partecipa ai nostri gruppi nella B.A.T., di cui abbiamo mostrato alcune diapositive, le cui parole e i riconoscimenti fatti hanno motivato ulteriormente per poter passare ad una fase di crescita successiva, e tutto ciò reso possibile grazie a lei…
Marina che oggi, oltre ad essere veramente “unica” per noi, fertilizzante puro che ha bagnato queste terre secche e forse inaridite dalle esperienze passate, una donna che grazie alla sua forza vitale, al percorso fatto dalla sua famiglia, alla sua voglia di mettersi in discussione e di mettersi sempre in gioco, si è liberata dalle ombre che portava dentro per rinascere partendo da ciò che lei realmente è. Oggi esprime la sua profonda specificità e io l’ho scoperta come una grande amica.
Siamo giunti al termine di questo profondo pomeriggio e a segnarlo le nostre bambine Chanel e Gaia che dormono dinanzi a noi dopo le innumerevoli dinamiche. Con la voglia di crescere, con la voglia di lavorare e migliorare sempre di più la nostra Piramide, ci salutiamo dandoci appuntamento al 29 settembre per verificare i passaggi che faremo e ritrovarci per un nuovo bilancio.
Nadia